Capitolo 2

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Jeaden
Mi sveglio di soprassalto non appena suona la sveglia. Credo che gli Oleff stiano ancora dormendo, perché non vedo luci accese e non voglio svegliarli. 
Scendo piano piano dal letto e cerco la cucina, perché ho davvero fame.
Quando finalmente la trovo (questa casa è enorme!) scopro che c'è qualcuno. Credo che sia il figlio degli Oleff: ha i capelli ricci e castani, dello stesso colore degli occhi, il viso abbastanza squadrato ma sottile, e indossa un paio di jeans e una felpa blu.

"Ciao, tu devi essere Wyatt. Io sono..."
"Jeaden Martell. Lo so chi sei, sai com'è, questa è casa mia"
"Beh, molto piacere"
"Non per me. Io non ero d'accordo nell'affittare quelle stanze"
"Beh piacere comunque"

Non me ne frega un cazzo che non eri d'accordo, questo per me è un sogno "Cosa posso fare per colazione?"
"Per me veramente potresti anche non mangiare, ma in quella padella c'è del bacon, e puoi prendere del succo in frigo" 
"Grazie"
"Io sto uscendo, cerca di non fare disastri e non rubare nulla"
"Arrivederci"
Sarà una convivenza MOOOLTO difficile...

Finita la colazione decido di andare a fare un giro.
Corro a vestirmi, prendendo un jeans e una camicia a caso, prendo le chiavi e esco. 
All'angolo della via vedo un parco, quindi decido di andare lì.
Non c'è molta gente, essendo presto, ed è tutto molto tranquillo.
Infilo gli auricolari, faccio partire la musica, ed entro nel parco.

Wyatt
Sophia sta parlando da dieci minuti, ma io non la ascolto.
Sto pensando a quel ragazzo.
Non sono mai stato d'accordo con l'affittare quelle stanze, perché avere sconosciuti in casa mi mette ansia; con mia grande gioia fino a qualche settimana fa non c'erano stati acquirenti, ma poi è arrivato quel Martell, e da quando l'ho saputo (due settimane fa) non riesco a tenere una conversazione che possa definirsi tale con i miei genitori. 
Sono assorto nei miei pensieri, quando la voce infastidita della mia ragazza mi riporta alla realtà.
"WYATT, ci sei?"
"Cosa?"
"Mi hai ascoltato fino ad ora, vero?"
"Certo! Di che stavi parlando?"
"Ti chiedevo se ti andasse di passare una settimana al mare"
"Solo noi?"
"Beh quello sguardo non mi piace, quindi potremmo invitare anche Finn e Jack, e magari Jeremy, anche se farebbe un po' da quinto incomodo.
A parere mio dovrebbe venire anche Jeaden o come diavolo si chiama, ma tu ovviamente lo odi"
"Non lo odio, per lui provo solo una molto forte antipatia. E non fare quella faccia sarcastica"
"Davvero, dovresti provare a conoscerlo, magari è simpatico! E non fare quella faccia sarcastica" dice cercando di imitarmi e fallendo miseramente.
"Comunque si fa per gentilezza o almeno educazione, dato che qui è nuovo e dovrà ambientarsi"
"Ci penserò, ma se lo invieremo sarai tu a farlo. È una questione di orgoglio, e ho una reputazione da difendere"
"Ma quale reputazione, che la tua dignità è andata a farsi fottere due anni fa"
"Mmm, intendi quando ho provato il tuo bikini e TU hai fatto e postato una foto?"
"No caro, ma anche quello. Intendo quando ti sei vestito da anziana signora per entrare al circolo di bocce e vincere la Play Station che era in palio ad una partita di Bingo. Poi sei stato trascinato via da tua nonna, dato che ti eri DIMENTICATO che frequentava quel circolo. E lì il video lo ha fatto Jack, e lo ha postato lui"
"Già, non lo perdoneró mai. O almeno finché non mi sarò vendicato"
"Beh, di sicuro fai molta paura"
"Davvero?"
"No"
"Dai andiamo a casa, voglio conoscere il tuo coinquilino"
"Dobbiamo proprio?"
"WYATT!"

Jeaden

Sono nel parco da circa un'ora. Ho fatto una corsa e ora sono seduto su una panchina vicino a due anziani. Sto pensando a quel ragazzo, Wyatt. Diciamo che non è stato proprio gentilissimo. Posso capire che non gli piaccia avere estranei in casa, ma arrivare a parlarmi in quel modo... Nonostante tutto voglio andarci d'accordo, perchè non voglio rovinare il mio soggiorno in quella casa. 

Guardo l'orologio e mi accorgo di che ore sono: devo proprio tornare. Mi alzo dalla panchina e mi avvio verso casa Oleff. In lontananza vedo Wyatt con una ragazza molto carina, una sua amica forse. Quando però lui la bacia capisco che forse è un po' più di un'amica; ma perchè questa fitta allo stomaco? Il primo istinto è di nascondermi dietro l'angolo e aspettare che Wyatt entri in casa, ma ho deciso che ci andrò d'accordo a costo di farmi odiare, e lo farò. E poi mi sembrerei un codardo.
Quindi mi avvio verso i due ragazzi.

È strano l'effetto che ho su quel ragazzo: non appena mi avvicino si irrigidisce e la faccia si scurisce, ma allo stesso tempo si fa rosso.
Ovviamente sono io il primo a salutare.
"

Ciao, Wyatt"
La sua ragazza lo precede
"Ciao, tu devi essere Jeaden, io sono Sophia"
Dopo essersi presentata dà una gomitata a Wyatt, il quale, controvoglia, saluta.
"Senti, già che sei qui, volevamo invitarti ad una settimana al mare, Southend"
"Cioè lei voleva invitarti"
"Sì lo avevo capito. Comunque non credo che il tuo ragazzo sia molto d'accordo, ma ci penserò"
"Però pensaci senza farti influenzare da questo tipo qui, va bene? Ora devo andare però. Non vi uccidete ora che sono via"
Mentre la guardo allontanarsi Wyatt entra in casa, immagino per non affrontarmi, e io decido di non crearmi problemi, e, dopo aver avvertito gli Oleff, vado a comprare un hamburger per pranzo.

SPAZIO AUTRICE
Un paio di appunti: il cognome di Jeaden sarebbe Lieberher, come penso sappiate, ma poi lui ha deciso di adottare quello della madre, cioè Martell (per chi non lo sapesse).
Inoltre so che forse non approverete Sophia e Wyatt insieme, ma non mi andava di inventare un personaggio :)
Anyway, spero vi piaccia
Bye

I can't reach you, please come closerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora