Il sole batteva a picco sulla spiaggia, la sabbia fine scottava i piedi e la poca ombra disponibile era data dai due miseri ombrelloni che avevano portato da casa, assolutamente non sufficienti per quelli che erano.
Quando Cesare aprì un occhio, ormai stufo di prendere il sole, propose a tutti di andare in acqua a fare il bagno e scatenò così una grande corsa ad arrivare per primi a tuffarsi in mare: solo in due non parteciparono a quella folle gara, rimanendo immobili sotto quel sole cocente.Pov Margherita
Distesa sul mio asciugamano, guardavo verso il mare con gli occhi socchiusi: le ragazze e i ragazzi si erano lanciati in un'improbabile partita a pallavolo con la palla gonfiabile e mentre Sofia sembrava davvero saperci fare, Nelson era decisamente il più imbranato e colpendo male la palla, costrinse Dario a tuffarsi per poterla recuperare, così i miei occhi si fissarono su di lui. Svettava sopra tutti con la sua altezza, con quelle spalle larghe scolpite da anni di nuoto, nelle quali ero solita accoccolarmi quando guardavamo i film. Il mio ragazzo però era molto di più dei suoi occhi scuri, delle sue labbra perfette e di quella voce così profonda e nello stesso tempo delicata: Dario mi aveva incoraggiato a riprovare per l'ennesimo anno il test d'ingresso a medicina, e proprio lo scorso settembre ce l'avevo fatta. Era stato al mio fianco in silenzio, ma sempre presente, quando avevo perso nonna e sopratutto Dario era capace di farmi sentire la ragazza più importante e felice dell'intero universo.
Lo amavo alla follia.
C'era solo una cosa che ultimamente turbava il mio perfetto idillio d'amore, e quella cosa, o meglio quella persona, era disteso sulla sabbia proprio a fianco a me. Niente di cui mi sarei dovuta preoccupare in effetti: alcuni stupidi pettegolezzi in rete, delle foto sciocche su un paio di fan page e qualche battuta scherzosa dei ragazzi che avevo sentito fare. In quel momento però eravamo rimasti soli e non sarebbe capitata più un'altra occasione del genere, ero gelosa di Dario e se volevo togliermi quel dubbio avrei dovuto parlargli. Mi voltai e per un frangente mi sembrò di cogliere anche il suo sguardo fisso verso Dario e quello mi rese ancora più convinta che fosse giunto il momento di chiarire quella faccenda."Nic, vorrei chiederti una cosa, se posso" non volevo essere scortese, era pur sempre un amico del mio ragazzo.
Acconsentì, così continuai: "Lo so che è una scemenza, quando mai Tonno dice cose sul serio, - riuscii anche a ridere, mentre dentro di me l'ansia cresceva- ma anche stamattina l'ho sentito scherzare sul fatto che tu sia innamorato di Dario. E' solo una presa in giro giusto?" Mi strinsi nelle spalle accennando un sorriso a risottolineare l'apparente giocosità e ilarità di quella domanda, ma in realtà celavo ben altro.
L'espressione di Nic seguì la mia e ridendo si mise su un fianco dandomi le spalle.
"Ma certo Margherita. Sono tutte storielle che si inventano le fan, Dario è tutto tuo."
Le sue parole in un baleno mi rassicurarono. Potevo esserne certa, Dario era tutto mio.
Mi alzai raggiante, buttai gli occhiali da sole sull'asciugamano e corsi a perdifiato verso l'acqua e verso di lui. Appena gli fui vicina, ci baciammo.Pov Nic
"Ma certo Margherita. Sono tutte storielle che si inventano le fan, Dario è tutto tuo."
Non so come ressi l'onda d'urto di quella domanda, non so come la mia voce non si incrinò, non so come Margherita credette alle mie parole, forse perchè dissi semplicemente quello che voleva sentirsi dire, ma non appena mi voltai la mia espressione cambiò. Il sorriso svanì e le lacrime iniziarono a bagnare prima gli occhi e poi le guance: tutto quello che avevo appena detto, infatti, era solo una grande bugia. Non erano storielle inventate dalle fan, non lo erano affatto, era vero che ero innamorato di Dario. Lo guardavo continuamente, il suo sorriso mi faceva impazzire e la sua voce mi arrivava dritta all'anima, avevo anche detto di sì a quello stupido weekend al mare solo perchè ci sarebbe stato anche lui. Quell'idiota di Tonno però, avrebbe dovuto smetterla, altrimenti prima o poi avrebbe combinato davvero un gran casino, perchè c'era un'altra cosa su cui avevo mentito, Dario non era tutto e solo di Margherita.
La prima volta successe in studio: un bacio a stampo, casto, impaurito, uno di quelli che ti dai quando hai tredici anni e non sai nemmeno come si fa a dare un bacio. Io e Dario non eravamo più adolescenti, ma la paura e l'emozione era stata la stessa quando le nostre labbra si sfiorarono e ci trovammo, increduli, a baciarci.
Io e lui non saremmo più stati semplici amici, da quel pomeriggio diventammo amanti.
I baci rubati quando ci nascondevamo dietro il set, le nostre pause pranzo da soli sul divano, intrecciati l'un l'altro fino all'ultimo secondo, prima che la porta si riaprisse e tornassero gli altri, la corsa insieme al parco il sabato mattina e poi il martedì sera. Non so cosa lui raccontasse a Margherita, non glielo avevo mai chiesto, ma quelle quattro ore dopo cena, che lui di nascosto passava a casa mia, erano di gran lunga le mie preferite dell'intera settimana e non appena lui chiudeva la porta per tornare a casa, quando ormai era notte fonda e c'eravamo amati ogni volta più intensamente, io iniziavo subito a bramare che arrivasse presto un altro martedì.
Non mi stava affatto bene condividerlo con qualcuno, ovviamente ero geloso, ma stavo rispettosamente aspettando che trovasse il coraggio di lasciarla e di svelare a tutti la nostra storia. Ero impaziente che mi scegliesse. Desideravo con tutto me stesso che si rendesse conto che ero io la persona adatta a lui, che capisse che non ero solo il giocattolo di una sera, come tante volte invece mi ero sentito. Volevo che mi rendesse sempre felice, come il martedì di quella stessa settimana, quando tornando da un altro weekend con lei mi aveva portato come regalo un braccialetto in cuoio intrecciato: aveva gli occhi che brillavano solo per me mentre me lo allacciava al polso e mi diceva "ti amo" per la prima volta.
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Allacciato al polso ||OS Nicario||
FanfictionOS. Al polso di Nic c'è un braccialetto di cuoio intrecciato, ma non è l'unico ad averne uno!