Eccoci qui ci troviamo a Roma in una città Italiana, ovvero anche il capoluogo. In questo preciso momento sono le 08:17 del mattino alla scuola superiore del liceo scientifico statale Camillo Cavour. Ed ecco a voi la nostra protagonista che si dirige verso la presidenza per prendere le piantine da consegnare ai primini... Per lei è una giornata come le altre. Non è molto entusiasta di fare questo tour ma ha bisogno di crediti a causa delle condotta.
In questo momento sta camminando per i corridoi con un espressione così spenta da fare inquietudine. Come quella di Nicholas Hoult in Warm Bodies. Insomma non è al settimo cielo.
Ma eccola che apre la porta.
"Buongiorno preside"
"Buongiorno Diana ecco a te"
Superato questo passo non resta che andare dai primini.Ma prima una piccola presentazione:
"Ciao, sono Diana, ho 17 anni e che devo dì. Sono una ragazza che sta sui coglioni a tutti. Ho un gruppo non molto simpatico ai professori, perché ci divertiamo e facciamo cose che secondo loro sono ragazzate. Non sto simpatica alle ragazze solo perché non faccio la carina coi tipi come come loro. Vedete ho iniziato a fumare e bere alle medie. I miei sono veramente uno schifo, ma pace sono i miei genitori e nulla ci convivo. Abito in un appartamentino con i miei a Roma vicino alla scuola. Ho un fratello più piccolo, la mattina lo porto io a scuola perché i miei escono per andare al lavoro, gli faccio fare la colazione e mi assicuro che sia ben vestito. Vado a prenderlo io e lo faccio studiare, la sera esco con gli amici e torno la mattina, mi preparo e rincomincia la mia giornata. Nel mio gruppo sono molto rispettata e sanno bene la mia storia. E una cosa, qui è meglio farsi i fatti propri, non tutti sono carini o comprensivi. Se siete dei maschi scordatevi il mio rispetto, se siete ragazze ancora meno."
Ma ora passiamo ai novellini:
"Bene novellini benvenuti alle superiori, fate le giuste amicizie e tutto andrà comunque da schifo. Vi lascio entrare in classe. Alcuni professori sono più severi di altri, ma voi sfidateli comunque e se il preside ve lo chiede...tu!...e anche tu! dite di conoscermi. Tutti gli altri state attenti. Ciao belli!".Lei è Diana, l'avete conosciuta, come vedete non sapete ancora la sua storia, e io di certo non ve la dirò ora, la saprete quando lei sarà pronta. È una ragazza un po' ribelle che oltre ai suoi doveri ama divertirsi e vivere a pieno la sua adolescenza. Nonostante la sua famiglia la vediamo per i corridoi col sorriso. La sua compagnia non è di certo amata da tutti come avete capito,ma lei ci si trova.
Ora la vediamo camminare tranquilla per i corridoi con la sua banda, ecco immaginatevi la scena di ragazzi vestiti in tuta, con collane, sigarette e vestiti molto scuri, con un loro stile da sballo. Ecco quelli sono loro, dei fighi pazzeschi.
Nessuno proverebbe a passare davanti a quei ragazzi, soprattutto per i corridoi la mattina, la loro entrata non è mai intralciata da nessuno.
La più piccola è Diana, gli altri sono dell'ultimo anno. Lei non aveva fatto nulla per stare con loro, l'avevano adocchiata passando per i corridoi e l'avevano messa in mezzo al gruppo durante la loro entrata mattutina. Le spiegarono tutto, per quello, ora, è lei ad accogliere i primini, adora spaventarli.So già che pensate che lei non sia veramente cattiva, perché ha sofferto in passato eccetera, ma non sarò io a spiegarvi tutto, sarà la sua storia a parlare, io farò solo da messaggierò per voi. Non è mai stata dolce o troppo gentile. Alle elementari era una bambina piena di rabbia che passava il suo tempo a leggere, scrivere e cantare. Il primo anno alle superiori invece ebbe un bel po' di ragazzi, ma tutte relazioni corte. L'unica volta che amò davvero, lui...Beh la sorpresa è dopo no?
Comunque stavamo dicendo...Ecco si! La loro entrata! Allora ovviamente ognuno arrivò nella propria classe. Diana odiava varcare quella porta. Sarebbe volentieri rimasta fuori o nei corridoi. Arrivata davanti alla porta si fece coraggio e bussò. Entrò dentro e si sedette svogliatamente. C'era la lezione di storia e lei la odiava a morte, insomma sapere cosa faceva uno anni fa quando lei invece non si interessava neanche del presente non la emozionava. Segui la lezione con un bel sogno e tornò in corridoio con gli amici.
Era un giornata come le altre, ma per Diana invece non lo fu, quel giorno tornata a casa vide suo padre e sua madre seduti ad un tavolo con anche suo fratello in lacrime. Normalmente era un bambino super felice e vederlo piangere la preoccupò. Ma la cosa più strana era vedere mamma e papà a casa a quell'ora. Non capiva perché erano lì con quelle facce così serie. Poco dopo notò una lacrima sul viso di sua madre e capì che qualcosa non andava. C'era una aria in casa come di nostalgia di qualcosa, come fosse vuota. In quel silenzio le affiorarono alla testa mille pensieri. Era davvero turbata da quella situazione. Prese però coraggio e in modo da sembrare rilassata chiese:
"Che facce è morto qualcuno?".
Rimasero seri fino a che il padre non ruppe la tensione:
"Siediti dobbiamo parlare".
Diana diventò seria e si sedette. Il padre le disse:
"Ascolta tu hai notato che io e tua madre non ci vediamo quasi mai. Per quello abbiamo deciso che è meglio per tutti noi che io e la mamma prendiamo strade diverse".
Diana non sapeva che dire, non se lo aspettava di certo, pensava si trattasse di lei e delle sue solite cazzate come al solito, ma sta volta era una cosa seria! Non sapendo che fare andò in camera senza fiatare. Non uscì per tutta la sera e non rivolse la parola a nessuno; non aspettava altro che svegliarsi la mattina dopo scoprendo fosse un sogno. Sperando che quelle parole non le avesse veramente sentite. Mise la sveglia alle 24 e si addormentò tra una lacrima e un altra.
Era stanca morta, stava dormendo come fosse un cucciolo in letargo era una scena davvero bella, ma... Ecco la sveglia che suona per annunciare le 24. Diana si svegliò di colpo e si mise subito a prepararsi per uscire. Aprì l'armadio, e dopo mezz'ora a cercare qualcosa che le piacesse veramente, decise di mettere un vestito blu brillate corto e scollato. Una volta messo il vestito mancava trucco e parrucco. Andò in bagno e prese la trousse. Mise un ombretto blu, matita nera, eyeliner e rossetto nero. E per finire mise delle scarpe nere col tacco. Uscendo di casa non si accorse neanche dei suoi genitori seduti sul divano, era troppo sovrappensiero, per notare anche dei dettagli così evidenti e banali.
Arrivò alla serata e non disse nulla al gruppo, pensò soltanto a divertirsi. Almeno quella sera doveva essere felice perché una volta tornata a casa avrebbe dovuto affrontare quel problema e di certo non era semplice. Soprattutto con in mezzo suo fratello.
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Tu Cosa Scegli? Testa O Cuore?
RomanceAll'inizio non vi piacerà, leggete e cambierete idea! Inizia con una storia un po' triste, ma diventerà molto altro. Una ragazza dal cuore ormai in pezzi si ritrova innamorata di un ragazzo della sua classe, ma qualcosa in lei le dice di fermarsi. S...