Perché?

74 4 0
                                    

{Piccola introduzione alla storia}

Questa storia è ambientata ai giorni d'oggi in una accademia per demoni e angeli. Yoongi e Jimin sono entrambi demoni e condividono il dormitorio. Yoongi 08è appena tornato dalla sala di musica dove si è incontrato con Kim Jong Wan, suo amico, che si è recato in accademia per aiutarlo a migliorare nel canto. Al ritorno però il corvino ha una brutta sorpresa che non sa spiegarsi, o meglio, non vuole credere che sia come pensa.

Buona lettura💕

La vibrazione del cellulare di Yoongi fece fermare Jong dal continuo avanzare verso il corvino. Il minore continuava a camminare all'indietro, con un'espressione alquanto spaventata in volto
<J-Jong..>

J: <hai un nuovo messaggio,
di' un po', chi è?>

Il corvino prese il telefono dalla tasca dei jeans e vide, con suo estremo sollievo, che si trattava di Jimin

-Ok, io sto per tornare a casa-

scrisse per poi dire al maggiore:
<Devo andare, Jimin mi aspetta in dormitorio..>

J: <Mh va bene, vuol dire che sarà per la prossima volta.>

Sarà per la prossima volta cosa?
Si chiese quella vocetta che tutti abbiamo.
"Non lo so e non ci tengo a saperlo."

<Bene, allora vado. Ci si vede hyung>

J: <alla prossima Yoonie~>

"Non chiamarmi in quel modo.."
Il più piccolo fra i due prese le sue cose ed uscì dalla sala, diretto a casa. Si vedeva lontano due miglia che era successo qualcosa, era totalmente sbiancato in volto e quel piccolo segno sul collo non veniva assolutamente nascosto dal colletto della maglia. Non sapeva neppure come coprirlo ed aveva una gran paura, stava tremando infatti. Eppure Yoongi non ricordava. Non ricordava ciò che era successo dieci minuti prima in sala, se non che Jong continuava ad avanzare quasi minacciosamente verso di lui. Poi nulla, a risvegliarlo fu la vibrazione del telefono, ma era tutto... Apposto, o almeno così sembrava. L'espressione soddisfatta del maggiore poi lo aveva inquietato ancora di più. Mentre camminava verso casa tentò di calmarsi, e in parte vi riuscì.

"Merda..
Spero Jimin non..."
Penso tu ti debba calmare. Magari non lo noterà nemmeno

"è un maniaco dei dettagli. Ho paura fraintenda tutto e..."

Non succederà, però calmati

"Ci sto provando."

Non sembrerebbe
Nel frattempo era riuscito a calmarsi, smettere di tremolare per un motivo per lui inesistente, ma che era tutt'altro che inesistente, anche se si continuava a tastare quel punto dolorante sul collo. Con la fotocamera frontale del telefono aveva appurato che si trattava di un succhiotto, che seppur non fosse di enormi dimensioni era ben evidente. E faceva male, molto male. Arrivò a casa, e prima di aprire la porta prese un bel respiro profondo, anche se sapeva di non dover temere nulla. Ma ne era davvero sicuro? Non ricordava, eppure sentiva che fosse successo qualcosa. E quel qualcosa non poteva essere che grave. Entrò in casa un paio di minuti dopo, cercando di far trasparire calma
<Eccomi, sono a casa>
disse tentando di sorridere in un modo che non sembrasse forzato. Salì in camera da letto con la scusa di dover posare lo zaino e la valigetta del computer e poi corse in bagno. Sapeva che il minore aveva una pochette con dei trucchi all'interno, e cercò quasi disperatamente un correttore che si avvicinasse almeno minimamente al colore della sua pelle. Ringraziò di averne trovato uno e lo applicò sul punto del collo in cui si trovava quel segno violaceo e prese a sfumarlo. Il risultato fu soddisfacente, non si notava più. Ciò che c'era da sperare, però, era che il ragazzo non avesse notato quel livido quando era entrato in casa. Si cambiò e si mise vestito comodamente, con una felpa ed i pantaloni della tuta grigi. Jimin stranito dal mancato saluto del maggiore l'aveva raggiunto in camera mettendosi a sedere sul letto. Vedendolo uscire dal bagno lo guardò stranito.
<Ah eccoti, tutto ok?> Gli si avvicinò portandogli le braccia al collo
<Come è andata allo studio?> Il minore sorrise dandogli un bacio.

One shot -YOONMIN- //✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora