Ricordi

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Appena misi piede dentro l'aula fui spinta da alcune ragazze che davano l'aspetto di essere del secondo anno, la biondina si voltò abbassando lo sguardo "scusami" mi voltai "scusate ma l'educazione non ve l'hanno insegnata? Non si chiede permesso quando entrate?" una di loro chiamata Yuna mi guardò dalla testa ai piedi, qualcuno mi prese per le spalle "scusami la mia amica Aiko non sa quello che dice" mi spinse via senza permettermi di girarmi e picchiare anche quelle ragazze, già avevo un carattere di merda, alzavo spesso le mani perché il dialogo con certa gente non era utile, Kotori era l'unica in grado di farmi calmare o di distrarmi "Aiko quante volte te lo devo dire di non iniziare una guerra con ogni persona che vedi? Tieni a mente che fai Taekwondo e lo fai anche in modo professionale, percui non puoi pensare di picchiare la prima persona che ti dà su i nervi" mi portò sulle scale antincendio "cos'è questo posto?" la ragazza prima di aprire bocca mi fece segno di entrare, lo spettacolo che vidi era bellissimo, non pensavo che paesaggi del genere si potessero trovare a Busan "ma tu come fai a conoscere questo posto? Anche per te è la prima volta" mi sedetti su un ripiano "ho un amico che fa il terzo, quando stavo in terza media e saltavo la scuola venivo spesso qua" cercai di immaginarla a fare la vagabonda "tu non sei una persona del genere, ti hanno costretto?" la guardai preoccupata "no, tranquilla ci ha pensato Hwanwoong a pararmi il culo con i prof"
"chi? Si può sapere quanta gente conosci? Delle volte mi fai paura, sei anche più piccola di me solo perché sono stata bocciata in seconda media" ero stata bocciata perché quell'anno avevo picchiato un ragazzo che mi dava i nervi solo a guardarlo, si chiamava Subin e portava i capelli rosa confetto e indossava spesso un paio di occhiali "ne vai anche fiera?" non capii se fosse una domanda riferita a ciò che avevo appena detto "te l'ho già detto tremila centocinquanta volte, ho chiesto scusa a lui, ai suoi genitori e ai miei, non sono più quel tipo"
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[Due anni prima
"non ti azzardare mai più a chiedermi scusa senza inginocchiarti" continuai a dargli calci al ragazzo confetto rosa buttato ormai insanguinato a terra "guai a te se lo dici ai tuoi genitori, se lo fai ti ammazzo" in quel momento era pomeriggio, non ricordavo nemmeno il motivo per la quale stessi picchiando un mio compagno di scuola, iniziarono a sentirsi i rumori dell'ambulanza, la polizia era ormai arrivata "fermatela" urlavano mentre cervano di tenermi legata, cercai con lo sguardo il volto di Kotori, tramava, volevo far finta che avesse freddo, invece sapevo perfettamente che aveva pura di me "voi due portatelo via, poi chiamiamo i genitori, voi due ragazze seguitemi" in silenzio senza fiatare mi infilai in macchina della polizia "sai perfettamente cosa ti succederà vero? Perché hai picchiato così brutalmente un ragazzo?" l'uomo mi guardava male "è un comportamento civile secondo te?" non risposi, guardavo i medici che trasportavano il corpo di Subin mezzo morto, il mio sguardo si perse nel sangue che gli usciva dalla testa, cosa avevo fatto?

Qualche minuto più tardi al commissariato
"mi dispiace, ho cresciuto una figlia irresponsabile, non merita nemmeno di essere mia figlia, sono pienamente dispiaciuta di ciò che è successo, pagheremo le cause, per punizione mia figlia dovrà iniziare a lavorare per guadagnare i soldi per le cure mediche del ragazzo" mi arrivarono tremila schiaffi da parte di mio padre, mia madre, mio fratello e mia sorella non dissero nulla "inginocchiati e chiedigli scusa" non volevo farlo, ero troppo orgogliosa "HO DETTO INGINOCCHIATI" mi arrivò un calcio e caddi, mi sentivo un soldato sconfitto "mi dispiace davvero tanto" I genitori di Subin erano in lacrime, la madre senza guardarmi negli occhi sputò tutto ciò che aveva dentro di sé "io lo sapevo che c'entravi tu su tutto questo, per settimane mio figlio tornava a casa tardi e si nascondeva sempre in camera sua senza cenare" il padre parlava in disparte con mio padre "ALZATI" mio padre era il più furioso, lui nobile combattente di Taekwondo era stato disonorato dalla figlia "quando torni a casa inizierai a fare taekwondo e dovrei leggerti tutte le ragole, inizierai a comportarti civilmente per una volta" mi alzai "non hai niente da dire?" un'altro schiaffo, guardai mia madre in lacrime, mio fratello non riusciva a guardarmi e lo stesso mia sorella, avevo capito che non sarebbe stato più lo stesso.
Una volta uscita dal commissario salii in macchina, ci fu un silenzio assordante" tu la scuola te la scordi, lo stesso vale per l'università " mio padre era su tutte le furie" scordati che ti paghi gli studi, quel viaggio che volevi tanto fare a Busan te lo scordi, tu da oggi inizi a lavorare capito? " per quanto era incavolato non riusciva a concentrarsi sulla guida, seduta con le gambe doloranti guardavo fuori dal finestrino, non guardavo in faccia nessuno, infondo me lo ero meritato.
Fine Flashback]
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Passeranno gli anni, lo so, verrò ricordata come una bulla, ne ero consapevole, ma se c'era da evitare una litigata adesso ero la prima a farlo "mi stai ascoltando?" la voce di Kotori si fece avanti "no, ero un'attimo persa" presi il pacchetto delle sigarette e ne diedi una anche alla mia amica "oggi pomeriggio mi vedo con Yoojung, vieni anche tu?" ragiona sulle sue parole dopodiché mi ripresi "seria? Ti senti anche con Yoojung?" il suo ex ragazzo "sì, siamo rimasti buoni amici" io non credevo nell'amicizia tra uomo e donna, infatti l'amicizia con Wooyoung era dovuta solo al fatto che lui fosse gay se fosse stato etero non saremo mai diventati amici stretti "okk va bene, da un pó che non lo vedo quell'idiota" finita la sigaretta io e Kotori ritornammo in classe "dove eravate finite?" Wooyoung che sembrava essere uscito da un film anime ci corse incontro "siamo state in terrazza" seguendo il biondino ci incaminammo vero l'aula di fisica "allora, come va con San?" intervenne la mia amica con le domande impertinenti "sai com'è, io sono amico con Yeosang da molto tempo, e San delle volte è abbastanza geloso, quando mi si avvicina mi guarda male, ma per il resto è okk" ci sedemmo in attesa che arrivasse il professore "l'avete già fatto?" chiese Kotori avvicinandosi al ragazzo seduto accanto a me "Ya non sono domande da fare" guardai male la rossa "smettila tu che se non ti sbrighi rimarrai zitella a vita" la guardai male, Wooyoung non capiva "lascia stare" tirai fuori i libri, misi le cuffie e mi immersi in Reminisce about all dei Onewe.

[Due prima
"TI AVEVO DETTO CHE TU A SCUOLA NON CI TORNI PIÙ O NO? DA ADESSO AIUTI TUA MADRE IN CASA" altri schiaffi mi giunsero in faccia "ma non posso perdere l'anno poi starò un'anno indietro " mentre lavavo i piatti mio padre seduto su una sedia continuava ad urlare "TE LO SEI MERITATA, SE NON VOLEVI PERDERE UN'ANNO NON DOVEVI DIVENTARE UNA BULLA, NON TI HO INSEGNATO QUESTO" mi diede altri schiaffi col bastone "JISUNG ti prego smettila" mia madre con le lacrime negli occhi guardava la scena, non aveva molto potere "ti prego, lei sta già subendo troppo, lasciala perdere non è così che imparerà la lezione" mia madre era intervenuta dopo che ero caduta per un dolore atroce al polpaccio "NON È PICCHIANDO TUA FIGLIA CHE RISOLVERAI I PROBLEMI, NON AZZARDARTI AD ALZARE MAI PIÙ UN DITO SU AIKO" venne verso di me e mi allontanò "Vai a dormire" senza dir nulla me ne andai, arrivai incima alle scale e attesi "cosa hai intenzione di fare?" non puoi picchiarla, finiresti come lei ha ridotto quel povero ragazzo " diceva mamma parlando con mio padre." io non so cosa fare, mi sento deluso di ciò che è accaduto e soprattutto sento che lei ha disonorato tutta la famiglia" inizialmente non reagii ma dopo un pó scoppiai a piangere, tutto questo non sarebbe mai successo se io non avessi picchiato Subin
Fine flashback]

Come da un sogno mi svegliai e mi accorsi solo in quel momento che la lezione era ormai iniziata e che mi ero addormentata, sollevati la testa e mi guardai attorno, non ero riuscita a vedere i volti dei miei compagni nuovi , mi girai a destra e non riconobbe nessuno, mi girai a sinistra e notai un ragazzo insolito, bastò qualche istante per accorgermi che quel ragazzo non era altro che Jung Subin, alto, capelli neri, occhiali, sorriso che uccideva... Non volevo crederci ma era così, lui era tornato, io ero tornata chissà se mi avrebbe ricordato, dentro di me sperai davvero che non se ne fosse accorto, quando gli cadde la penna, si girò per raccoglierla e nel alzare il volto, i nostri occhi si incrociarono, mi sorrise come se fosse la cosa più naturale, era un destino orribile, non volevo crederci, svenni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2020 ⏰

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