Missing Moments 5:

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Paulo.

Giugno 2015.

Come si chiama quando sai già che qualcosa sia destinato a finire ma la inizi comunque?

Come si chiama quando sei innamorato al punto tale dal mancarti il respiro se non sei con quella persona ma che sai già prima o poi finirà tutto senza aver rimedio?

Come si chiama tutto questo?

Forse un nome tutto questo non ce l'ha.

Non lo so.

So solo che questa sarà la mia ultima sera con Beatrice.

Quando è arrivata la chiamata della Juventus non avrei mai potuto rifiutare, insomma è la Juventus cazzo!
Un sogno, un traguardo incredibile, un qualcosa di straordinario.

Non avrei mai potuto farmi scappare questa opportunità anche se questo avrebbe significato vedere Beatrice, l'amore della mia vita, scivolarmi via dalle braccia, senza che io potessi farci niente.

Lo sapevamo, lo sapevamo fin dal primo momento che probabilmente il nostro sarebbe stato un tempo limitato, magari un anno, magari dieci anni.

Abbiamo avuto quasi tre anni.

Abbastanza tempo? No, per noi no.
Per noi non ci sarà mai una definizione di abbastanza tempo se non per tutta la vita.

E per tutta la vita non potremo essere.

Sapevo non mi avrebbe seguito, non avrei potuto chiederle tanto.

E così, quando le ho detto che la Juventus mi voleva lei mi ha semplicemente detto che avrei dovuto accettare, che non avrei dovuto lasciarmi scappare una tale opportunità.

Le ho chiesto che avrebbe fatto, mi ha detto che mi avrebbe lasciato andare.

Me lo ha detto senza piangere, cercando di mantenere il sorriso, cercando di mostrarsi felice.

Ma lo so che poi è crollata.
Lo so bene.

E' stata la prima persona a saperlo.
E mi è rimasta accanto ogni volta che l'ho detto a qualcuno, mostrandosi felice ed orgogliosa.

Quando l'ho detto a suo nonno poi mi ha detto che era fiero di me, che non avrebbe mai smesso di seguirmi ma che quello che stavo lasciando a Palermo è forse più grande di ciò che avrei trovato a Torino.

Non so se ha ragione o no.
Forse non lo vorrò mai sapere.

Ed ora, dopo quasi un mese, eccoci qua.

La nostra ultima sera, la nostra ultima notte.

Abbiamo passato tutto il giorno insieme, siamo andati stamattina all'isolotto col primo traghetto e siamo tornati con l'ultimo.

Abbiamo guardato il tramonto dagli scogli e siamo ancora qua, a guardare le stelle e la luna, col rumore del mare in sottofondo.

E' seduta fra le mie gambe, appoggiata al mio petto, sta tenendo gli occhi chiusi, ogni tanto scendo a baciarle i capelli, la stringo a me.

"Che ore sono?"
Mi chiede stiracchiandosi leggermente.

"Non lo so e non voglio saperlo, per questa sera il tempo è fermo."

"Ah si?"
Mi chiede di nuovo girandosi verso di me con un sorriso bellissimo e gli occhi un po' tristi che non riesce a nascondere.

"Si, fino a domattina il tempo non esiste più, il tempo è fermo, il tempo è eterno."
Le dico portandola in braccio a me, sorride di nuovo.

"C'è qualcosa di davvero eterno?"
Sussurra baciandomi poi il naso.

"Noi."
Rispondo sicuro.
"Noi siamo eterni, comunque andranno le cose, anche se ci perderemo per sempre noi saremo eterni."

Before You Go- Missing Moments.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora