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9 mesi e 1 settimana.
Il giorno da me tanto atteso si fa sempre più vicino. Ogni giorno che passa mi agito sempre di più e secondo il parere dei miei amici non fa molto bene al bambino poichè ne risente del mio stato d'animo nonostante sia già "grande". Mi dicono di stare calma, ma come posso stare calma. Ho solo 18 anni e tra massimo 1 settimana dovró mettere alla luce mio figlio. Sono troppo giovane e non sono pronta. Il destino peró ha scelto per me ed io ce la metteró tutta per crescerlo come si deve. Lo ameró anche di più di quanto io ami me stessa.
Saró una mamma perfetta. O almeno lo spero.

A risvegliarmi da questi miei pensieri è mio fratello, Bryce, che, da quando sono entrata nel mio nono mese di gravidanza, è sempre al mio fianco e tra un po' non mi molla neanche per andare in bagno.
"Allora tutto apposto oggi?" mi chiede preoccupato.
"certo, sto bene" rispondo sorridendogli.
Dopo di che mi alzo dal mio comodo letto e mi avvio in cucina per uno spuntino. Appena varco la soglia vedo Josh appoggiato al bancone con le mani sul viso. Mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla come per rassicurarlo.
"Che succede Josh?" gli domando con tono dispiaciuto. Mi si stringe il cuore a vederlo così triste.
"Mi manca, mi manca assai" mi risponde lui. Una lacrima gli attraversa la guancia destra ed io gliela asciugo con il mio pollice.
"Oh, Josh, io ancora non capisco perché vi siate lasciati, eravate una coppia stupenda, vi amavate così tanto, che cosa è successo?" gli chiesi io sull'orlo delle lacrime. Ogni cavolo di volta che qualcuno piange, lo faccio anche io, senza neanche un motivo valido.
"Tante volte in una relazione per il bene dell'altro bisogna lasciarlo andare. Avevamo idee diverse del futuro così ho lasciato che le nostre strade si dividessero. Sono stato uno stupido." mi informó accasciandosi sulla mia spalla e scoppiando in un pianto.

Non riuscii nemmeno a rispondere.
Sentivo un qualcosa scendere lentamente sul mio interno coscia, così scansai per un attimo Josh e osservai attentamente.

Era arrivato quel momento.

"Josh..." lo chiamai tenendomi la pancia.
Lui capii al volo e aiutandomi ci precipitammo in auto alla volta dell'ospedale. Respiravo a fatica e grondavo di sudore. Nel mentre prendevo respiri lunghi, Josh chiamó tutti, poichè non ebbe il tempo di avvisarli a casa dato che si fece prendere dal panico, peggio di me.

10 minuti dopo arrivammo a destinazione.
Il mio migliore amico si affrettó a chiamare un'infermiera che accorse subito in mio aiuto.
Mi fece sedere su una carrozzina e a passo veloce arrivammo in una stanza.
Mi fece accomodare su un lettino in attesa della dottoressa. Ogni secondo che passava le contrazione aumentavano sempre di più. Le mie gocce di sudore si mischiarono alle mie lacrime in una danza estremamente perfetta.

Dopo pochi minuti entrarono la dottoressa, seguita a ruota da altri infermieri. Poi mi accorsi di Jaden. Piangeva anche lui, a dirotto. Era visibilmente agitato. Anche molto.

"Come stai?" mi chiese baciandomi la fronte e mimandomi di stare tranquilla.
"Secondo te" gli dissi sorridendo.
"Ok Martyna, possiamo iniziare" mi informó la dottoressa, spostando il mio lettino facendomi entrare in sala parto.

🌻🌻🌻🌻🌻sei ore dopo🌻🌻🌻🌻🌻

Sentii finalmente il pianto straziante di un bambino. Il mio bambino. La dottoressa lo adagió subito dopo nelle mie braccia, tagliando poi il cordone ombelicale. Era così piccolo, soffice e delicato. Sorrisi subito e mi voltai verso Jaden che mi schioccò un bacio sulle labbra.

Non so quanto tempo sia passato da quando abbiamo iniziato, ma sembra essere passata un'eternità. Un'infermiera mi informó che era normale che io ci mettessi così tanto, sono giovane ed è la mia prima volta.

Jaden è rimasto tutto il tempo di fianco al lettino, tenendomi la mano e baciandomi qualche volta la fronte sussurrandomi "forza amore mio, credo in te". Che dire che se già piangevo per il dolore, con quelle parole lui raddoppiava le mie lacrime.

"Allora come si chiama questo bel bambino?" ci chiese sorridendo la dottoressa.
Io e Jaden ci guardammo negli occhi e lui annuì sorridendomi.
"Joshua Hossler" dissi io tutto in un fiato.

Ero sempre stata dell'idea di chiamare mio figlio con il nome del mio migliore amico, del mio gemello adottato, del ragazzo che non mi ha mai e dico MAI abbandonata. È sempre stato al mio fianco nella buona e nella cattiva sorte da ben 18 anni, da quando siamo nati del resto. Quando, una settimana fa, ne parlai con Jaden, lui mi disse subito di sì e che era d'accordo con me. Alla fine anche loro due sono molto legati.

Dopo aver coccolato un po' il bambino, l'infermiera lo venne a prendere, per fare i consueti controlli al bambino, per pesarlo e per misurarlo.

"Grazie" mi disse Jaden sorprendendomi.
"E di cosa?" chiesi confusa.
"Di aver messo al mondo una creatura così bella" mi disse ed io non potei fare a meno di baciarlo.
"Oh Jaden, ti amo tantissimo"
"Anche io amore mio"

Dopo un'oretta circa, Jaden uscì dalla mia stanza per lasciare il posto agli altri e per primi entrarono mio fratello e Addy.

"Allora come stai, come sta lui?" domandó mio fratello scrutandomi da capo a piedi.
"stiamo entrambi molto bene, tranquillo" esclamai sorridendo.
"Come lo avete chiamato?" chiese curiosa la mia migliore amica.
"lo scoprite solo vivendo" dissi facendo ad entrambi un occhiolino.
"eddai, sorella" mi pregó addirittura in ginocchio Bryce.
"Joshua, si chiama Joshua" li informai e il mio fratellone non sembrava affatto sorpreso.
"sapevo che l'avresti chiamato così" mi disse dandosi delle arie da regina Elisabetta.

Subito dopo entró Josh, seguito a mia sorpresa da Nessa.
"Vita mia" esclamó lui abbracciandomi.
"heyy" li salutai facendo passare il mio sguardo da lui a Nessa e viceversa.
"È possibile che siamo tornati insieme" mi disse lei arrossendo ed io urlai dalla gioia.
"Comunque Josh, ti devo dire una cosa" iniziai e lui mi incitó a continuare.
"Il bambino...si chiama Joshua" finii ed io suoi occhi diventarono lucidi, finchè una lacrima gli scese sulla guancia. Lui non disse niente, si limitó solo ad abbracciarmi per i seguenti 10 minuti.
"Ti devo tanto" mi disse ed io risposi: "non mi devi proprio niente bestie"

🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻🌻

Il giorno dopo stavo già tornando a casa, con il mio bambino tra le braccia e con un Bryce infuriato perchè c'era molto traffico.
Dopo una mezz'ora circa, arrivammo alla Sway.
Sarà difficile vivere con un branco di maiali.
Il mio bambino non sarà al sicuro con loro in giro. Soprattutto con Kio in giro😐.

Instagram-Jaden HosslerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora