1 capitolo

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Ma vaffanculo.

Ero già arrivata da un giorno e i nostri sguardi si incrociarono.

Dopo un anno.

Io l'ho avevo dimenticato, ne ero sicura, cazzo. E invece il suo sorriso mi fotteva ancora, dopo un anno.

Dopo un anno trascorso in Italia dove avevo iniziato e finito una storia di 5 mesi con un ragazzo stupendo che era riuscito a farmi dimenticare quel schifoso.

Mi ero già fatta prima di partire mille viaggi pensando a un'estate perfetta con la mia migliore amica Oana che sicuramente mi stava aspettando con entusiasmo.

In quei 2 giorni di viaggio in pullman mi ero fatta tantissimi sogni a un'estate fottutamente perfetta.

Quando incontrai il suo sguardo ebbi un film di tutte le cazzate passate lo scorso anno: i rischi, i baci, le serate insieme, gli abbracci..

Stavo buttando un'altra estate, dopo solo una settimana.

Mi ero presa una settimana per riposare, mi sento sempre a disagio quando mi devo ripresentare a tutte quelle persone dopo un anno. Stanno lì a farti mille domande e complimenti che alla fine non servono a nulla perché io non mi piaccio e basta.

**

Ho aperto il cancello e mi sono scaraventata dentro la sua stanza.

"Oana, è successo ancora, un anno buttato ancora."

Lei aveva già capito, capiva sempre. Il suo volto si rattristri.

"Ma sei fuori? Vuoi ancora rischiare con tuo nonno e farti beccare con una merda del genere?" stava piangendo. "Comunque meno male che gli hai detto quello che pensavi e hai chiuso la storia con lui, è un bastardo, sai che non ritornerà."

Aveva ragione però per lui avrei rischiato anche di non parlare più con la mia famiglia. La mia vita era lui e che cazzo!

"Sì lo so, lo so." dissi abbassando la testa."Ma forse anche lui mi ama ancora e risolveró."continuai alzandosi dalla sedia e facendo per andarmene.

"Ti aiuterò io."esclamò dandomi rassicurazione."Ma a dimenticarlo. Quest'anno tu non lo vorrai più."e con quelle parole mi sentì ancora meglio di prima.

Ma sti cazzi.

Lei ci credeva davvero?
Lui era la mia droga.

" E comunque non vorrai ridurti come prima. Uno stecchino a piangere ogni fottuto giorno e litigare con i tuoi nonni." disse con rabbia.

Sí aveva ragione, ma tutto sarà ancora schifo.

"Ora vado." dissi ponendo la il gomito sulla maniglia della porta, aspettavo che continuasse.

"Va bene. Ma quando vai a casa non metterti a farti seghe mentali e sorridi un pó ."

Feci un cenno come rassicurarla, ma era una cazzata.

"Ah, stasera usciamo così puoi rivedere tutti che ormai è già un pezzo che sei arrivata e chiedono sempre di te.Con Sorina così magari tuo nonno non proibisce nulla." disse pensando di farmi sorridere.

Io sorrisi per accontentarla "Alle 9."

Sorina era la sua cugina, suo padre era morto e sua mamma l'aveva abbandonata da sua zia e così viveva con Oana da sempre anche se non si capivano molto. Aveva 18 anni ma alla fine le volevo un mondo di bene e la sua storia mi ha sempre fatto pena.

Trascorsi il pomeriggio a parlare con mia nonna e aiutarla alle faccende di casa. Prima delle 9 mi ero addormentata una mezz'oretta tanto per essere in vena e non andarmene presto.

Lui ci sarebbe stato di sicuro.

Lo odiavo, mi odiava, ci amavamo.

E vaffanculo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora