Il piccolo guerriero

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"Poco, puoi andare ad aprire la porta?"

Nessuna risposta.

"Poco, la porta!" La ragazza ripeté con tono più alto ma ancora una volta non ricevette risposta.

"Dove si sarà cacciato quello scansafatiche?"

Dall'uscio arrivò una nuova serie di tre colpi sordi.

"Sto arrivando!"

Maledicendo mentalmente il fratello, la giovane si asciugò velocemente le mani su uno straccio che teneva vicino lavando le poche stoviglie che avevano utilizzato per cenare.

Da quando il generoso signor Speedwagon aveva gentilmente offerto dei soldi al giovane Poco come "pagamento" per il suo aiuto nella battaglia del signor Joestar contro il vampiro, il padre aveva attentamente scelto un investimento conveniente ed era partito alla volta dell'America alla ricerca di una fortuna che sperava di ottenere per sè e per i suoi due figli, quindi i due fratelli erano ormai da giorni completamente soli.

"Quel ragazzo, chissà dove si sarà cacciato questa volta!" Ancora persa nei suoi pensieri aprì lentamente la porta.

Non si aspettava di ritrovarsi quella figura davanti agli occhi, o almeno, non in tempi così brevi.

"Buonasera Loca, carissima, perdona l'intrusione a quest'ora così tarda"

L'uomo stringeva tra le mani un cappello a scacchiera, torturandolo tra le dita con più decisione man mano che avanzava nel suo discorso.

"Signor Speedwagon, buonasera! È un piacere rivederla!" Educatamente, la giovane spalancò la porta "Prego, entri, si accomodi! È sempre un onore averla nella nostra umile casa!"

"Non essere così formale, non ce n'è bisogno, davvero" accennò un sorriso, per poi farsi strada all'interno dell'abitazione.

"Accomodati, non abbiamo molto da offrire al momento, ma dovrebbe essere rimasto un po' di caffè per le belle occasioni, aspetta che vado a controllare!".

"Ferma, non serve, davvero! Non sono venuto per stare a lungo, devo semplicemente parlare con Poco, è in casa per coincidenza?".

"Era seduto a tavola fino ad una ventina di minuti fa, poi quando è arrivato il momento di lavare i piatti se l'è data a gambe, ma non dovrebbe essere andato lontano! Vado a controllare, aspetta qui e nel mentre sistemati come se fossi a casa tua!"

La ragazza afferrò una delle scarpe dalla suola rigida che erano soliti indossare per andare nell'orto per poi addentrarsi nella casa, se fosse stato scoperto, il giovane avrebbe certamente passato cinque dolorosi minuti.

Non ci volle molto tempo prima che la giovane si ripresentasse tenendo il fratello per l'orecchio destro "Tutto ciò che sai fare è dormire, scansafatiche!" Continuava a ripetere, facendo intuire all'uomo che cosa stesse facendo fino a qualche istante prima il ragazzino.

"Lasciami andare, lasciami!" sbuffò, tentando di dimenarsi.

Dopo qualche breve istante alzò finalmente lo sguardo, ritrovandosi davanti la figura del compagno di battaglia che, seppur per poco tempo, gli era rimasto accanto fino alla fine.

"Speedwagon?! Che sorpresa!" il volto gli si riempì di gioia, si liberò dalla presa della sorella e con felicità si avviò verso l'uomo.

"Sono felice di constatare che state bene" Speedwagon tentò di sorridere nuovamente ma questa volta non ci riuscì, anzi, i suoi occhi iniziarono ad illucidirsi.

Poco notò immediatamente l'umore dell'amico che lentamente iniziò ad alterare anche il suo "Speedwagon, va tutto bene?" si sedette su una delle sedie del tavolo, pronto a sentire la sua risposta.

Tales of a forgotten boy (Poco spin-off)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora