31 Dicembre 2013.
Come al solito, tutti stanno festeggiando la fine del nuovo anno e l'inizio del seguente con le caratteristiche promesse di un ipotetico cambiamento. Cose che molto probabilmente non accadranno mai.
Harry semplicemente non si preoccupava di tutto questo, tanto lui l'anno nuovo non l'avrebbe neanche visto.
Erano esattamente le 23:30 di una fredda serata quando Harry si trovò in bilico su un cornicione di un palazzo in cui, al piano di sotto, si stava svolgendo una festa con tantissimi teengers ormai annebbiati dall'alcool o chissà cos'altro, a cui Harry era andato e non aveva partecipato attivamente. Ormai le cose per lui non avevano più senso, quel mucchio di persone all'interno di quell'enorme sala erano sagome grigie, un nulla agli occhi verdi e stanchi del giovane ragazzo. E proprio adesso si trovava a camminare su una linea sottilissima, una linea invisibile all'occhio di un'altra persona ma visibilissima al suo occhio, la quale lo separava dalla vita, che era troppo turbolenta per i suoi gusti, troppo triste per la sua anima e troppo pesante per il suo cuore, e la morte, che in un qualche modo l'avrebbe liberato.
Il vento gli scompigliava leggermente i capelli e mandava brividi lungo tutta la sua schiena. Quasi d'istinto, aprì le braccia, come se fosse il padrone del mondo intero (o della città in cui abitava, aveva pensato.) o come se volesse dare un ultimo saluto a tutto prima di lanciarsi nel vuoto. Il fatto era che non ne aveva il coraggio, sì, aveva meditato su quella decisione da un mese ormai, pensando e ripensando giorno e notte, finendo anche per perdere il sonno in quelle notti in cui il pensiero era tanto forte e opprimente da non farlo abbandonare nelle braccia di Morfeo, ma adesso che era sul punto di farlo, si era bloccato. Così era rimasto in equilibrio su quel filo invisibile, come un vero esperto, di quelli che si vedono o nei libri del Guinness World Record o, più comunemente, nei circhi.
-Su dai, è solo un lancio, sentirai il vuoto per pochi secondi e poi un botto al suolo, qualche osso rotto e poi più nulla. Ce la puoi fare, non è nulla in confronto a quello che ho passato alla fine.- Disse il ragazzo cercando di auto-convincersi per poi sporgere il piede destro nel vuoto. Chiuse gli occhi e mentre si stava per lanciare, una voce acuta lo fece sobbalzare, facendogli perdere l'equilibrio. E poi una mano l'afferrò, impedendogli di cadere. Harry da una parte maledisse mentalmente quella persone di cui ancora non conosceva il volto, mentre dall'altra rispose con un flebile -Grazie.-, estremamente tremante ma che arrivò perfettamente all'orecchio della giovane che era vicina a lui e che lo aiutava a scendere sul balcone, tenendolo per la felpa nera troppo leggera per quell'aria invernale, tanto che per un secondo si domandò che genere di ragazzo pazzo dovessero essere quello a cui aveva prestato aiuto per indossare un indumento del genere, ma il pensiero come gli era venuto, era svanito.
-Beh, a quanto pare ho trovato qualcun altro con la mia stessa idea.- La ragazza indossò un sorriso falso, guardando poi il ragazzo negli occhi.
-Il 31 Dicembre è davvero un buon giorno per decidere di suicidarsi.- Disse Harry, guardando giù verso la strada dove stavano passando un mucchio di macchine e tante altre persone.
-Mhm, allora, vai prima tu o prima io?- Chiese la ragazza con tono puramente sarcastico.
-Non prima di avermi detto come ti chiami. Sai, almeno vorrei conoscere il nome di colei che mi ha salvato ma che, qualche attimo dopo, ha assistito alla mia morte.- Harry sorrise beffardo, pronunciando quelle parole con ironia, un'ironia molto triste vista agli occhi di quei due ragazzi ma anche di qualsiasi altra persona.
-Madaleine. Tu?- Gli porse la mano.
-Harry.- E gliela strinse.
-Sono meravigliato che una così bella ragazza voglia uccidersi, spiaccicandosi al suolo.- Aggiunse poi, risalendo per l'ennesima volta in quella sera il cornicione del balcone.
-E io sono altrettanto stupita del fatto che un così simpatico ragazzo voglia farla finita in un modo così brutale.- Questa volta Madaleine sorrise amaramente.
Nel frattempo, si era fatta quasi la mezzanotte, l'anno nuovo era dietro l'angolo.
-Perché.- Disse poi il moro, non andando né avanti, né indietro e restando sempre in bilico su quel filo che avrebbe segnato definitivamente la sua vita.
-Perché la mia vita è sempre dovuta essere così? Non ho fatto niente di male, infondo. Non ho deciso io quando nascere e tantomeno io non ho fatto niente per far accadere tutto ciò che è successo. Quindi, perché?- Una lacrima gli solcò il viso, ma il vento gelido si preoccupò subito di asciugarla con le sue fredde mani.
-Sai, non sempre abbiamo il controllo sulla nostra vita. Non sempre va tutto come vogliamo e non sempre riusciamo a uscire dalle nostre brutte situazioni e quindi ci ritroviamo molto spesso a un punto di non ritorno, in cui la nostra unica soluzione e questa.- Allargò le braccia, indicando tutto intorno a lei.
-E purtroppo ci sono finita anche io e ora eccomi qua. Anzi, eccoci qua.- Si corresse.
Madaleine sentì un vociare al piano di sotto, dove era in corso la festa a cui anche lei, magari per scherzo del destino, era stata invitata.
E poi riuscì anche a sentire un conto alla rovescia. 3, 2, 1...
Milioni di fuochi di artificio riempirono il cielo, dipingendo il blu notte con i loro numerosi colori.
-Alla fine non mi sembra neanche giusto.- Pronunciò Harry. In quel momento si sentì un perfetto codardo, si stava tirando indietro.
-Non posso, sono solo un fifone, ma non posso. Un nuovo anno è appena iniziato e da questo momento in poi mi do un countdown, durante il quale, in questi 365 giorni, dovrò godermela al massimo, cercando di sistemare tutto ciò che è sbagliato.- Scese dal cornicione, cadendo con un balzo sul balcone.
-E dovresti farlo anche tu.- Indicò la ragazza che aveva conosciuto poco prima.
Per un momento tentennò, poi sorrise, il primo vero sorriso genuino che aveva fatto da tanto tempo.
-Magari insieme.- Aggiunse poi, vergognandosi in seguito per le parole che gli erano uscite spontaneamente dalla bocca.
-Okay, è un patto. Ma se non si risolverà niente, tra 365 giorni io mi ritroverò qui sopra, di nuovo e questa volta nulla mi fermerà.- Disse seria.
-Sarà la stessa cosa anche per me.- Annuì poi Harry.
E da quel momento si diede il via a quell'avventura che sarebbe durata ben 365 giorni esatti, un anno preciso, in cui la vita dei due giovani ragazzi sarebbe cambiata o in meglio o in peggio, conducendoli al loro destino un anno dopo e costringendoli a fare un bilancio: continuare la loro vita o finirla lì definitivamente?
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365 days.
Teen Fiction31 Dicembre 2013. Come al solito, tutti festeggiano la fine del nuovo anno e danno il benvenuto a quello successivo, promettendosi cose che molto probabilmente non accadranno mai. Tutti a meno uno: Harry Styles. Secondo lui non ci sarà un nuovo anno...