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Mi affaccio alla finestra del mio appartamento a Milano. Oggi fa veramente molto caldo, infondo è il primo giorno di luglio, ci può anche stare
Ho ancora il pigiama addosso, una maglietta bianca con un pantaloncino vecchio nero, molto corto, i capelli ancora un po' arruffati e gli occhi ancora pieni di sonno
Guardo un po' il panorama urbano che mi circonda, il paesaggio milanese: tanti palazzi, tante strade e macchine che corrono frenetiche per la strada. A volte le strade di Milano mi sembrano il corpo di una persona: Le macchine camminano veloci per la strada come il sangue che scorre nelle vene, i palazzi invece mi ricordano sempre delle vedette, quelle dei soldati, per vedere da dove attacca il nemico. Quel paesaggio è sempre lo stesso, ma mi affascina sempre e mi fa sempre fantasticare. Ad un certo punto sento un rumore davanti a me, proviene dal palazzo di fianco. Il rumore di una finestra che si apre
Eccolo lì, è anche lui sul balcone mentre fuma una canna
Mario Molinari. Trattengo le lacrime a stento e rinizio a pensare:
Io e Mario ci siamo sempre voluti bene, sin da bambini, sin da quando eravamo ancora piccoli e ingenui, ma felici e spensierati. Ricordo ancora quando giocavamo insieme nel cortile di casa sua in Liguria con le biciclette ed ogni volta che si faceva male ero lì a mettergli un cerotto sulla ferita e a dargli un bacino sulla guancia per farlo smettere di piangere. Le medie le abbiamo fatte insieme, ci siamo sempre aiutati ľun ľaltro. Poi si cresce, lui inizia a fare musica e ad avere successo, io continuo a studiare medicina, ma la nostra amicizia non si è mai sciolta, anzi, è diventata sempre più forte. Inisieme ci siamo trasferiti qui a Milano, lui per la musica ed io per lavorare in ospedale. E da lì sono iniziati i guai
Mario conosce una ragazza, Giulia, nonchè una mia collega, ad un suo concerto, a cui io ero presente e subito diventano amici. Il fatto è che io Giulia non la sopportavo, e Mario lo sapeva bene. Iniziano a parlare, Mario mi trascura, mi ignora, non mi parla più, mi abbandona, per poi iniziare ad odiarmi, togliendomi il saluto e sparlando di me assieme a Giulia e dicendomi ad una festa, dopo che provai ad avere spiegazioni di tutti quei comportamenti malsani nei miei confronti, "Il duo Teresa e Mario non esiste più". Ora è un anno che non ci parliamo, la mia vita è andata avanti, anche la sua, ma la sua mancanza io la sento tantissimo;
Mi manca il suo supporto, mi mancano i suoi baci, abbracci, le serie TV viste insieme, le sue felpe giganti. Mi manca veramente tutto
Ora lui e Giulia sono fidanzati, vivono insieme in quelľappartamento di fronte a me e li sento sempre ridere insieme. Sto male vedendo che quella ragazza non sono più io.
Io lo guardo per un po' alla finestra, mentre si fuma quella canna, quella canna che lo calma sempre. Poi alza lo sguardo verso di me, mi guarda con quegli occhioni marroni e sempre pieni di voglia di fare e di felicità
Io gli faccio un mezzo sorriso, come per dirgli di tornare da me, anche solo per un attimo, perchè infondo è quello che desidero più di qualunque cosa
E quanto avrei voluto dirgli che lo amo, che è stato la parte più importante di tutta la mia vita, che gli voglio bene più di qualsiasi altra persona, ma la timidezza ha sempre preso il sopravvento su di me, facendomi sempre rimanere in silenzio
E quanto mi sarebbe piaciuto sapere che tra noi ci sarebbe stato un ultimo abbraccio perchè ľavrei stretto più forte tra le mie braccia
Continua a guardarmi, io continuo a sorridergli ancora, nella speranza che lui ricambi quel sorriso che cerca di coprire le mie lacrime che, tra un momento alľaltro potrebbero inondare il mio volto
Mario continua a fissarmi, inerme, dal suo palazzo per poi girarsi, darmi le spalle, e tornare dentro casa sua
In quel momento sento il mio cuore spezzarsi in due, come i cracker che ci dividevamo assieme per merenda alle medie
Torno dentro casa anche io, sperando che tutto quel che fosse successo in quel momento fosse un sogno, solo un sogno
La nostra amicizia allora è veramente finita? No, non voglio crederci, non voglio crederci mai a quest'affermazione
Io so che c'è ancora qualcosa, io so che i ricordi ci sono, che forse anche lui si ricorda qualcosa di me, di noi due.
No, la nostra amicizia non è mai finita, perchè i ricordi ci sono ancora, e ci saranno sempre finchè una persona vuole ricordarli.

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𝐔𝐧𝐚 𝐕𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐀𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 - 𝐓𝐞𝐝𝐮𝐚 (𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora