Mi sveglia la fastidiosa sveglia del mio cellulare. cerco di aprire gli occhi, connetto il cervello, cerco il telefono nell'oscurità e spengo la sveglia. 5.15. mi metto a sedere e mi sfrego gli occhi. la mia camera è ancora buia, come del resto tutta la casa. sono stanca, mi sento gli occhi pesanti, hanno voglia di chiudersi. con tutta la forza che ho mi costringo a tenerli aperti. è il primo giorno di un altro anno. sono in terza liceo artistico. dovrebbero essere gli anni migliori della mia vita, quelli liceali, ma si stanno rivelando orrendi. meno male che si sono i miei migliori amici "matita" e "foglio" a tenermi compagnia. disegnare mi aiuta a dimenticare. dimenticare chi sono e mi fa viaggare con la mente.
mi trascino giù dal letto e mi dirigo verso il bagno. mi siacquo la faccia. l'acqua fredda mi bagna la faccia facendomi rabbrividire. alzo lo sguardo e incrocio il mio riflesso nello specchio. sono orribile. il mio viso è scavato, tirato, e la mia faccia addormentata non aiuta. due enormi occhiaie si fanno spazio tra il mio viso minuto. accidenti a loro. mi lavo i denti e apro il cassetto dei trucchi. correttore, eyeliner, cipria. le occhiaie iniziano già a mimitizzarsi. allora è vero che il correttore fa miracoli. traccio una spessa linea di eyeliner sulla palpebra. il liquido freddo mi da leggermente fastidio, era da un po che non mi truccavo. alla fine metto un po' di cipria. mi guardo allo specchio. i miei capelli corti e scuri fanno sembrare il mio viso pallido ancora più bianco. in quel momento noto che i riflessi blu che avevo fatto qualche mese prima sui capelli erano ancora lì, accesi e magnifici. guardandomi allo specchio mi dico che sono decente. mi dirigo verso la camera e indosso le solite cose: leggins neri, canottiera grigia più la mia enorme e adorata felpona bordeaux. quanto adoro quella felpa. mi fa sentire protetta. preparo il mio zaino mettendoci dentro tutto il necessario per una lezione di arte. metto dentro anche il mio solito e indispensabile blocco da disegno. non vado da nessuna parte senza di lui. prendo il tutto e afferro il mio telefono con le cuffie.
corro verso la fermata dell'Autobus essendo leggermente in ritardo. salgo su e come al solito mi metto seduta nel punto più nascosto possibile. subito faccio partire "i see you" di mika. su quelle note dolci e rilassanti quasi mi addormento. ma in quel momento mi viene un lampo di genio. prendo il mio blocco e la mia matita e inizio a scarabocchiarci qualcosa. disegno linee dritte curve, faccio forme, contorni, dettagli. finito. guardo il risultato e ne rimango soldisfatta. era il disegno di una ragazza sorridente che si abbraccia con un'amica. UN'AMICA. mi viene un brivido.
anche questa volta però i miei migliori amici "matita" e "foglio" mi sono stati fedeli e non mi hanno abbandonato. a si ovviamente c'era anche la mia amica musica che non mi abbandona mai. in quel momento l'autobus si ferma. ora di scendere.
Salto giù dal pullman e
cammino tra la folla di ragazzi e ragazze che si dirigono verso il mio liceo. Subito mi metto il cappuccio. "presente ma trasparente" mi dico. Ormai era diventato il mio motto. Una miriade di adolescenti si abbracciavano dopo non essersi visti da molto tempo, c'erano le coppie che si baciavano, gli amici che chiaccheravano, i nerd che gia studiavano. Tutti erano a gruppi. E poi c'ero io. Appoggiata al muro, con il mio cappuccio in testa, il viso basso e le cuffie nelle orecchie.
{Questo è il primo capitolo spero non ci siano errori grammaticali se no scusatemi:) spero vi piaccia (: }
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Professional Loser.
Romance《io non sono una principessa.》 《potresti essere la mia》 Andrea è una sedicenne appassionata di arte e disegno. È una ragazza semplice, molto timida, ma con un'anima dolce e gentile che nessuno peró ha ancora scoperto. Ha avuto un'infanzia e un'adol...