Note

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Non sono solita fare note finali perché non mi piace spiegare la mia versione delle storie, è sempre troppo personale e privata. Questa volta, però, forse anche a fronte di alcune critiche, voglio spiegare com'è nata questa piccola storia, parlarne, svelarvi alcuni misteri.

Alcuni definiscono le relazioni tossiche un cliché.

Se ne parla spesso, è vero, ma se è un argomento così frequente è proprio perché esistono, sono vere, feriscono e ti lasciano a pezzi. 

La scrittura, per me, è sempre stato il modo di affrontare i problemi, di comprenderli, esplorarli, snocciolarli fino a sentirmi meglio, più forte.

Chi non ha vissuto relazioni tossiche non comprende a pieno che, nonostante tutto il male che una persona può farci, fisico o psicologico che sia, una parte di te ha così tanta paura dell'abbandono o del cambiamento – o di entrambi – che preferisce rimanere in quella bolla piena di dolore e scelte rancide che uscirne. Sembra la strada più semplice e anche quella meno dolorosa – ma non lo è, non lo è mai.

Ne esci a pezzi, a un certo punto non sai più chi sei e non riesci più a provare emozioni, vengono spente. Vieni manipolato al punto che non senti più niente perché ti dicono che le emozioni non sono corrette, che non puoi reagire in quel modo, che esageri, che fai un dramma per tutto. E piano piano ti perdi. 

Azael è il mio antagonista peggiore. Ho scritto di assassini di qualunque tipo negli anni, ma lui rimane quello che più mi spaventa. Forse perché, inconsapevolmente, l'ho creato a immagine e somiglianza della persona che mi ha cambiata. Però non ho voglia di parlare di questo e di dargli più importanza di quella che merita. Ciò che volevo dirvi è che Azael si è spento in contrapposizione con tutto quello che ha mostrato fino a ora per una ragione. Mi spiego meglio: Azael è stato un mostro dall'inizio alla fine. Poi però si calma - comprende di essere lui quello sbagliato, e allora si lascia uccidere, anche se con un ultimo barlume narcisistico. Lei si ricorderà di lui per sempre, non perché l'ha uccisa, ma perché lei ha ucciso lui e non è stato semplice. Così Azael è certo che sarà per sempre il suo incubo, non la lascerà mai del tutto perché rimarrà un suo ricordo, la farà annegare nei sensi di colpa e nei ripensamenti. In fondo il manipolatore è fiero e felice di averti distrutto quando ti scarta. Più o meno è la stessa cosa. Gli urli che non lo ami, che non lo hai mai amato, ma lui è felice di essere odiato da te, perché è comunque un'emozione.

Scrivere per me è sempre stato un bisogno, la mia terapia contro il malessere, il mezzo attraverso cui mi comprendo meglio e imparo a conoscermi con tutti i miei angoli bui, pur facendolo attraverso personaggi inventati.

Il fatto è che continuano tutti a sfornare storie dove le tematiche che tratto vengono romanticizzate, però sono io il problema. Perché i bad boy violenti vanno bene soltanto se si redimono alla fine, se amano la protagonista e cambiano, così poi vissero tutti felici e contenti. 

Ma voi ci credete davvero? 

I miei mostri non vengono abbelliti e portati a essere brave persone perché si innamorano. Un mostro è tale e rimane tale, e mi ferisce quando questo messaggio non viene percepito dall'altro lato. Poi sì, okay, io uso dei manzi invece di persone dall'aspetto orribile... ma vogliamo parlare di serial killer mostruosi e tuttavia di bell'aspetto? Vi cito il mio preferito, cioè Jeffrey Dahmer, ma anche Ted Bundy è un ottimo esempio. 

In quello che scrivo ci butto più emozioni di quelle che poi, di fatto, provo. E odio quando mi si vengono a dire certe cose. Non ci si chiede mai cosa porta un autore a scrivere una storia. E non è solo l'amore per la scrittura, non nel mio caso. Ho tanto da raccontare su questi argomenti, non smetterò perché alcuni preferirebbero vedermi uscire dalla mia "comfort zone".

Su questa storia sono state dette tante cose. Ho apprezzato alcune critiche espresse con gentilezza ed educazione, continuo a ridere per altre che sono frutto di maleducazione e chissà che altro. Ed è per queste critiche che questa volta mi trovo qui a raccontarvi perché parlo di argomenti tanto delicati, tanto pesanti, tanto angoscianti e a tratti nauseanti, perché questa è una delle mie storie più pesanti, sebbene sia anche fra le più brevi. 

Fleur alla fine si rivela essere Barbablù, anche se Azael è sempre stato più mostro di lei. Una scelta che per molti potrebbe sembrare sbagliata, perché Fleur non è mai stata crudele quanto Azael.

C'è del marcio in tutti i noi. La distruzione dell'altro individuo non è mai la soluzione, ma fa stare meglio, provoca un sollievo passeggero. Il messaggio che lascia è sbagliato, è errato, la vendetta non è la soluzione, è un esempio che non va seguito e ne sono consapevole, ma da quando ho iniziato a scriverla sapevo come sarebbe finita. E non potevano esserci altri modi.

Fleur passa dall'amore all'odio in continuazione ed è quello che succede quando sei immischiato in queste relazioni. Finisci per amare una persona per alcuni suoi tratti, per quelli gentili, e per odiarla per quando si mostra se stesso, con tutti i suoi difetti. L'amore per quella persona ti tiene ancorato e ti fa chiudere gli occhi quando vedi ciò che ha di orribile. 

Però bisogna sottolineare che non sono concetti che possono andare bene per tutti perché siamo diversi, ognuno affronta le situazioni difficili in modo differente, e questo era il mio modo di affrontarle. 

E allora, arrivati a questo punto, lasciatemi aggiungere un pensiero meno pessimistico del solito, lasciatemi diffondere un minimo di speranza - visto che la storia non è che ne abbia data granché. Se sei arrivato fino a qui, lettore, e se hai vissuto situazioni affini, non rimanere in silenzio. Parlane. Urlalo prima che sia troppo tardi. Non è semplice conviverci, non passerà in fretta, ma migliorerà, e questo posso dirtelo con certezza. Fatti aiutare se non riesci a rialzarti da solo. Non c'è niente di sbagliato a chiedere aiuto, non fare come Fleur. 

E a te che sei rimasto fino alla fine, che ti sei sorbito anche le note finali, grazie. Senza lettori non avrebbe alcun senso pubblicare, anche se continuerei a scrivere. Mi date un passatempo, mi regalate un sacco di sorrisi e in fondo è anche grazie a voi se ho ricominciato a credere in me stessa. ♥

Ancora grazie per essere arrivati fino a qui e per non esservi fermati all'inizio, e a presto con la nuova storia, se volete continuare a seguire i miei deliri - il prologo è già stato pubblicato ♥

I peccati dei martiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora