Giorgio's pov
"Finalmente rivedrò mia sorella, mi è mancata un sacco! Poteva trasferirsi in un posto più vicino, però. Che cos'ha di bello l'Umbria? La Sicilia è mille volte meglio." Guardandola dall'alto non vedevo nulla di interessante, solo varie zone verdeggianti. "Ecco perché la chiamano cuore verde d'Italia."
<Avvisiamo i passeggeri dell'imminente atterraggio all'aeroporto di Perugia, grazie di aver volato con noi> La prima cosa che feci dopo essere sceso fu chiedere informazioni su come spostarmi. Mi consigliarono di usufruire del servizio 'Perugia taxi' situato a circa 300 metri da dove ero sceso. Mi avvicinai ad un taxi ed entrai.
<Dove devi andare, ragazzino?>
<Oh, dovrei andare a-presi il foglio che avevo in tasca e lessi-San Sisto,Via L. Mancinelli 5. È molto lontano?>
<Mettiti comodo. È a circa mezz'ora da qui, salvo imprevisti.>*time skip*
<Eccoci a destinazione.>
<Ecco a lei i suoi soldi, grazie e arrivederci.> Eccomi, proprio davanti alla casa di mia sorella. Sono così felice di rivederla. Non mi risponde al citofono, forse non è in casa. "Dove potrebbe essere? Ma certo, posso vedere se c'è un parco qui vicino con Google Maps." C'era un'area verde a 3 minuti da lì. Per mia fortuna non faceva molto caldo per essere Giugno anzi, era anche freschino. La gente non smetteva di fissarmi. "Forse è perché ti stai trascinando dietro una valigia, genio." Detestavo ammetterlo ma, la mia coscienza aveva ragione. "Forse se metto le cuffiette mi sento meno osservato."
Finalmente ero arrivato. Non ci misi molto ad avvistare mia sorella, non c'è nessuno di più singolare di lei. Mi avvicinai lentamente e le coprii gli occhiali con le mani.
<Indovina chi è venuto a trovarti.> Le tolsi di scatto le mani dal viso rendendomi conto del fatto che fosse in compagnia di un ragazzo, probabilmente della sua stessa età. Era anche un bel ragazzo, capelli blu, occhi felini di un giallo acceso. Mi ricordava qualcuno.
<Giorgio?! Che cosa ci fai qui?> Non sembrava troppo felice di vedermi.
<Sono venuto a trovarti, resterò qui per una settimana. Mi sei mancata un sacco!> La abbracciai, fui subito scansato.
<Ehm Marti, è tuo fratello?>
<Già. Alex, ti presento il mio fratellino Giorgio. Giorgio, lui è Alex> <Hai un'aria familiare. C-ci conosciamo, per caso?> Il ragazzo dai capelli blu ci pensò su. Ora che lo guardavo meglio potevo notare due orecchie da gatto fare capolino tra i capelli.
<Non saprei, perché chiedi?> Silenzio. "E ora che gli dico? <No è che pensavo fossi l'Alex che registra video con Lyon, me e agli altri nonché il ragazzo per cui ho una grandissima cotta>!?"
<No, niente.> Ricadde il silenzio. Sta volta fu mia sorella a romperlo.
<Gio, ascoltami, tu non puoi stare qui e lo sai bene.>
<Lo so ma è un anno che non ti vedo, la mamma non si è ancora ripresa del tutto da ciò che è accaduto quel giorno e...neanch'io mi sono ripreso.> Abbassai la testa. Sapevo di avere gli occhi lucidi, non volevo che la gente mi vedesse piangere. Martina sospirò e mi mise una mano sulla spalla stringendola leggermente.
<Senti, topolino, so che non è facile superare un tale shock emotivo. Tu sei forte, anche la mamma è forte. Sono sicura che insieme riuscirete a superare tutto.> La sua voce aveva assunto un tono rassicurante. Iniziai a piangere per la rabbia.
<No! La mamma ha iniziato a chiudersi sempre di più in se stessa, non mi calcola quasi più! Sono venuto qui perché pensavo che almeno a te importasse qualcosa di me, mi sbagliavo! S-sei...sei proprio come papà!> Ci misi un paio di secondi per rendermi conto di cos'avessi detto. Mia sorella s'incupì, odiava essere paragonata a nostro padre. Martina iniziò a piangere.
<Giorgio, tu non capisci. Io ho paura per quello che potrebbe accaderti. Se siamo assieme ci rintracceranno meglio. Ci uccideranno. Ti uccideranno, almeno questo lo capisci? Io non voglio che ciò accada. Se vuoi stare qui in Umbria non te lo impedisco, solo non possiamo vivere sotto lo stesso tetto.>
<E dove vado, scusa?> Lei si asciugò le lacrime e si voltò verso Alex. "Era rimasto lì per tutto quel tempo?!"
<Alex ti dispiacerebbe ospitare il mio fratellino a casa tua? Ti darò tutto ciò che vuoi, anzi, senti qua. Se lo fai stare da te, quando andiamo al McDonald pago tutto io per un mese intero. Ci stai?>
<L'avrei fatto anche gratis, dato che i miei non sono a casa, ma accetto l'offerta.> Mia sorella lo abbracciò. "Sembrava quasi stessero insieme...impossibile...o forse no?" Martina abbracciò anche me.
<Si è fatto tardi, devo andare. Divertitevi voi due.> Ci fece l'occhiolino e si smaterializzò. In quel momento, credo di essere diventato più rosso di un pomodoro. Posai lo sguardo su Alex. "Anche lui è diventato rosso o sto impazzendo io? Probabilmente la seconda."
<Allora...andiamo a casa?> Lo guardai e gli sorrisi.
<Andiamo.>
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A week to fall in love with you ~Thebadnauts~
Fanfiction***In Hiatus*** Non so fare descrizioni, è la VII volta che provo a scriverne una ma non mi vengono le parole giuste 😣 Storia sulla thebadnauts a sfondo verosimile. Più info nel capito spiegazioni (per l'appunto) Buona lettura!