Il grande giorno

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P.O.V. Millie

Mi trovavo esattamente in un pub

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Mi trovavo esattamente in un pub. Sì.
Ero con le mie migliori amiche Gìa, Lilia e Maddie e c'era qualcun'altro.
Solo che non riuscivo a capire chi fosse.
Le immagini non erano vivide, anzi, le vedevo così fioche, appannate.
Mi sembrava tutto così...singolare, ecco.
Allora mi porgevo in avanti per cercare di capire un minimo di tutto ciò, quello che stavo facendo, quello che stavo vedendo...
A quel punto iniziai a sentire un suono, una specie di vibrazione, propagata nell'aria per poi arrivare alle mie orecchie in un sussulto che mi provocò un lamento.
Più mi porgevo in avanti più la vibrazione echeggiava in maniera fragorosa e cupa, ma allo stesso momento vedevo una specie di luce che contornava l'ombra di una persona, beh, se ve lo state chiedendo questa persona l'ho vista faccia a faccia, ed era Finn. Finn Wolfhard.

Esattamente lui...

Mi ero girata immediatamente, sorpresa dalla sua presenza al pub, ma più mi guardavo intorno più mi sentivo confusa e stranita.

Vedevo il suo viso dappertutto, in ogni angolo, in ogni spazio del locale, ogni due o forse tre metri e ne vedevo di diversi, chi vestiti in maniera sgargiante, chi più semplice, casual, elegante ma il suono, ah, quel suono era diventato davvero insopportabile, allora provavo a coprirmi con le mani a lato delle orecchie e mi sentivo...mi sentivo così stupida, come ad una candid-camera e sì, credevo di essere proprio io la vittima dello scherzo, ma non per molto o almeno fino a quando sentii delle mani sulle mie spalle che mi riportarono alla realtà.

<<Millie. Alzati, sù! A meno che tu non voglia fare più ritardo di quanto non lo sia già. >>sentivo dire da mia madre, come priva di forze.

<<Cosa? Ritardo, ma che? >>riuscivo solo a dire sentendo la vibrazione del cellulare come un ronzio fastidioso.

Allora spensi la sveglia.

Probabilmente cercava di svegliarmi da un pó.

<<Oggi è il grande giorno e dovresti saperlo tu stessa, non dovrei ricordartelo sempre io. Sei sempre la solita, 𝑀𝑖𝑙𝑙𝑖𝑒 𝐵𝑜𝑏𝑏𝑦 𝐵𝑟𝑜𝑤𝑛!>> diceva scandendo memorabilmente le ultime tre parole, nonché mio nome e cognome. Anzi, i miei due nomi e il mio cognome, per tutta precisione.

Ma non è questo quello che dovrebbe destare la minima preoccupazione, ma probabilmente il fatto di essere in mega-ritardo e aggiungerei, come al solito. Sì, perché sono sempre stata un vero e proprio disastro, mai a combinarne una buona, o forse...

Mia madre schioccava le dita proprio davanti ai miei occhi, come per svegliarmi da un sogno ad occhi aperti.

<<Millie, ma ti dai una mossa, ovviamente ironizzavo, non hai scelta. Preparati. >>mi canzonava.

Detta sinceramente, ero ancora allibita del sogno fatto recentemente. Perché avevo sognato lui? Proprio in quel modo? Che cosa voleva significare?

Mʏ Kɪɴᴅ ᴏғ Wᴏᴍᴀɴ - 𝑭𝒊𝒍𝒍𝒊𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora