Bloccato, inibito, immobile davanti a un bivio invisibile, lasciare che il suo monotono destino scorresse, si compiesse, seguire la vita predestinata dal fato o lasciare tutto per lasciare un segno?
Era strappato e logorato dal suo impulso di fuggire e dai suoi tutti che lo obbligavano a rimanere.
Sayran scelse il suo auto esilio dal mondo implodendo nei suoi istinti, perse tutto per cercare di annullare quel nulla, quel vuoto, per soddisfare quel fastidioso tormento, per mettere a tacere le agognanti urla nella sua testa.
Partì e basta, senza dire niente, senza lasciare un messaggio, senza dare a chi più caro un perché, infondo, sarebbe stato meglio senza di loro, infondo, non li aveva mai sentiti realmente reali in realtà non esisteva realtà fuori dalla sua mente, lui fluttuava nel suo distruttivo mondo di finzione e loro non erano nulla di più che di sorrisi alienati fotocopiati da un folle.
Lui avrebbe vissuto davvero, una vita piena, andandosene insieme ai suoi demoni per nutrirli con la sua anima ed evolversi con loro sarebbe stato davvero felice, avrebbe visitato luoghi lontani dal tempo dove la terra si fonde col firmamento e i barlumi di luce ti accecano , avrebbe visto cose immateriali prendere forma, avrebbe creato da capo se stesso ricostruendosi pezzo dopo pezzo e avrebbe avuto ciò che davvero desiderava.
L'unica sua angoscia sarebbe stata ricordarsi di quando si lasciò morire insieme al passato.
Era onnipotente nella sua scelta finché come un verme debole nella mente e nella carne si svegliò da quellimpossibile sogno la sorte si era solo preso gioco di lui ed esso come una nulla marionetta sì lascio guidare dai suoi obblighi imposti.