A V V I S O
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- Presto ragazzi! Sta arrivando il nuovo supplente di matematica! - gridò Giorgio Melli ai suoi compagni correndo a perdifiato per il corridoio, dirigendosi verso la sua aula.
In meno di dieci secondi tutti gli alunni della quinta liceo che erano fuori si precipitarono nell'aula e coloro che erano in piedi corsero a prendere posto al loro banco, provocando un subbuglio tale da far tremare il pavimento.
Quando il prof. varcò la soglia della classe più indisciplinata del liceo, ormai tutti erano al loro posto nel più completo silenzio e solo qualche fiato affannoso testimoniava quello che poco prima era stato un vero pandemonio.
L'insegnante dette uno sguardo a tutta la classe e dovette fare uno sforzo per non scoppiare a ridere dopo la scena a cui aveva appena assistito e così si diresse verso la cattedra, facendo cenno ai ragazzi di sedersi, fingendo la più completa indifferenza.
Si presentò come il prof. Marco Bucci e fece presente che dopo l'incidente che aveva subito l'insegnante di ruolo, lui avrebbe preso il suo posto per tutto il resto dell'anno scolastico. Alcune ragazze si scambiarono delle rapide occhiate d'intesa, oltre alle gomitate, e altre ancora si coprirono il volto con una mano, per nascondere le loro risatine e i loro sguardi compiaciuti.
Marco Bucci era un supplente molto giovane e non privo di fascino, per cui non era la prima volta che destava tra le alunne un certo scompiglio.
Era alto, bruno e i suoi grandi occhi neri erano luminosi e allegri, tanto che gli rendevano un'aria poco seria e determinata: ciò che faceva immaginare tutto di lui, fuorché che fosse un insegnante.
Nonostante il suo aspetto, quando iniziò a parlare, tutti rimasero ad ascoltarlo in silenzio con molta attenzione.
- Bene, ragazzi! Come ben sapete siamo già a marzo: non ci resta molto tempo e abbiamo molto lavoro da fare. Avremo poco tempo anche per conoscerci, quindi propongo per quest'ora di presentarci in maniera singolare. Prendete un foglio e scriveteci nome, cognome, e tutto quello che vi salta in mente sul vostro carattere, sul vostro tempo libero ecc. e non dimenticate sul vostro rendimento scolastico e se avete già deciso su cosa vorreste fare dopo aver conseguito la maturità...
Qualcuno aveva già iniziato a brontolare, ma nel giro di cinque minuti, tutti iniziarono a scrivere qualcosa.
L'ultima a consegnare fu Miriana proprio nel momento in cui suonò la campanella.
Le mani le tremarono mentre stringeva il foglio e quando il prof. Bucci la guardò negli occhi, lei distolse subito lo sguardo imbarazzata.
Uscito dall'aula, Marco si diresse verso l'aula degli insegnanti: aveva un'ora libera e decise di impegnarla con la lettura di quei manoscritti. Quando afferrò il primo foglio, che era stato l'ultimo a essere consegnato, si ricordò di quella ragazza dagli occhi verdi e anche mentre leggeva con viva curiosità, non riusciva a togliersi dalla mente quegli occhi straordinariamente belli.
"Mi chiamo Miriana Danieli e ho 18 anni. Sono figlia unica e da quando mia madre è morta alcuni anni fa, spesso rimango sola, in quanto mio padre viaggia durante la settimana per lavoro. Non ho molti amici, per cui passo gran parte del mio tempo a studiare: mi piacciono soprattutto le materie scientifiche e in generale ho un discreto rendimento scolastico e spero di diplomarmi con una buona votazione. Non ho molti impegni oltre la scuola, perché l'unico che ho mi toglie gran parte del tempo: sono volontaria nella Croce Rossa. È un'attività che mi piace davvero tanto, perché posso rendermi utile a coloro che hanno bisogno d'aiuto, posso esprimere la mia solidarietà in questo mondo fatto anche di sofferenze e in questo modo non mi sento una persona inutile. La mia aspirazione è quella di continuare i miei studi, una volta ottenuta la maturità scientifica, alla facoltà di medicina. Se avessi più tempo mi dedicherei anche alla difesa dell'ambiente. Adoro moltissimo la natura e mi piacerebbe poter fare qualcosa per l'inquinamento degli oceani, ma almeno per adesso questo mio desiderio è irrealizzabile. Il mare per me è un bene prezioso, ma non solo: mi fa stare bene, mi calma... Spesso la domenica mattina, quando ho tempo libero, mi piace passeggiare sul lungomare per guardare le onde. Questo è tutto".
Danieli Miriana
Cl. V Sez. B
Marco continuò a leggere gli altri fogli, ma sempre con minor interesse.
Quelle pagine erano più o meno tutte uguali e insignificanti, ma solo le parole scritte da Miriana si distinguevano dalle altre e infatti ritornò a leggerle parecchie volte.
Non sapeva perché proprio quel testo l'aveva colpito più degli altri. Non aveva niente di eccezionale all'apparenza, ma più lo leggeva e più non riusciva a togliersi dalla mente quella ragazza di sicuro molto timida che gli aveva teso il suo foglio con mani tremanti.
Quello di Miriana forse l'aveva colpito per la sua semplicità soprattutto perché non era banale, anzi nascondeva una personalità matura per i 18 anni, senza nascondere i sogni e le aspirazioni di una teen-ager. I giorni che seguirono, Marco cercò di associare quella personalità a quella ragazza che a prima vista sembrava molto più piccola della sua età e spesso si scopriva a notare se Miriana seguisse le sue lezioni, se Miriana si distraesse, se Miriana scrivesse sul suo quaderno, se Miriana ridesse alle sue battute, se Miriana...
Inspiegabilmente si rese conto che, ogni volta che si accingeva a entrare nella V B, le gambe gli tremavano e il cuore, sì, proprio il suo cuore, gli sobbalzava all'impazzata nel petto.
Che diavolo gli era successo? Lui, un insegnante, innamorato di una liceale?
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Quando succederà
Romance"Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema": questa è l'equazione di Dirac, la cosiddetta equazione dell'amor...