S.K.A.C.I.

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Una bambina osserva in silenzio dalla finestra la scena che le si presenta davanti. È la prima volta che i suoi genitori le permettono di avvicinarsi a quello strumento capace di mettere il mondo a contatto con l'ambiente, con le altre persone.

"Cosa stanno facendo quei signori, mamma?" domanda la piccola Kylie. È sempre stata affascinata da ciò che la circonda fin dalla tenera età e sembra che la curiosità, ormai, faccia ancora parte di una lei undicenne.

"Si stanno preparando alla guerra, tesoro" le dice sua madre, Sophie, mentre le accarezza i soffici capelli biondi.

"E contro chi?" chiede impaziente.

"Contro l'ignoto" sospira Sophie e si allontana richiamata dal marito.

Kylie non accetta la risposta della madre e si dirige verso la porta in mogano scuro, l'unico ostacolo che la separa dal mondo.

Abbassa la maniglia, ma, improvvisamente, si sente un rumore assordante e la piccola è costretta a tapparsi le orecchie e lasciare che l'aria entri dalla porta socchiusa.

"Kylie!" urla la donna, ma ormai è troppo tardi. La bambina si accascia a terra immobile mentre i suoi genitori e fratelli cercano di mettersi a riparo.

"Mamma!" urla un bambino, la cui testa arriva a toccare il tavolo, disperato.

Tutti loro sono consapevoli del loro destino: la morte li attende.

Amanda, detta Amy, si sveglia tutta sudata e ansimante. Strascichi di vita passata le fanno visita in sogno. Non riesce ancora a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle.

'Sempre la stessa scena. Ero io Kylie? Ero io Sophie?' pensa mentre si toglie le coperte di dosso e si alza cercando di non svegliare sua sorella maggiore, Kristen.

Giunge in bagno e si sciacqua la faccia con l'acqua fredda cercando di riprendersi. Questi ricordi la fanno sempre agitare e per tutta la giornata è pensierosa e nervosa. Non riesce a capire cosa siano questi sogni che non la lasciano in pace. Potrebbe essere, anche, frutto della sua innata immaginazione cha a volte fa concorrenza alla curiosità.

"Amy? Stai bene? Ancora questi incubi" chiede la sorella fuori dalla porta chiusa del bagno. Kristen continua a chiamarli 'incubi', ma Amy non li considera tali.

"Tutto bene, non preoccuparti" risponde con la voce ovattata dall'asciugamano che sta usando per asciugarsi il viso.

"Prendi la pastiglia bianca" e si sente solo lo scorrere dell'acqua fuori dal rubinetto che Amy ha lasciato aperto.

'Ma a cosa servono queste pastiglie?' è la domanda di Amanda che non ha mai avuto una risposta. Non capisce l'utilità di assumere queste pasticche bianche ogni giorno e più volte.

"Per dimenticare" le dicono tutti: compagni, professori e amici.

'E dimenticare cosa?' si domanda.

Da quanto ricorda, ha preso queste pillole fin dalla nascita. O almeno, glielo hanno raccontato. Non si fida molto di ciò che le raccontano per farla rimanere buona buona a guardare un film e ad uscire con gli amici che la ammirano in tutto ciò che fa. La venerano, insomma, ma a lei non serve essere adorata. Vorrebbe solo Qualcuno con cui confidarsi.

E, forse, quel Qualcuno si sta per presentare alla sua porta. Letteralmente.

Amy chiude per un attimo la mente, disturbata dal suono del campanello.

'Ma chi può essere alle due di notte?' pensa mentre scende le scale per avvicinarsi alla porta bianca, al soggiorno bianco e divano in pelle bianco.

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