five ご

100 14 3
                                    

Erano passate due settimane dall'incontro dei due. Ed erano ore ormai che Wooyoung se ne stava a digitare parole e numeri strani per una ricerca scolastica, non capendone nemmeno l'argomento, a dirla tutta. Si chiese se ne valeva davvero la pena, o se sotto sotto gli piaceva torturarsi da solo.
Erano circa le dieci di sera e ne era stufo di tutto il lavoro inutile svolto fino a quel punto. Il suo appartamento era prettamente buio, ad eccezione della lampada accanto a lui, e ciò non lo aiutava sicuramnte a dargli energia in più.

Aveva persino saltato la cena per completare tutta quella roba eppure alla fine non si ricordava nemmeno una cosa, e questo lo fece tanto imbestialire da sbattere il libro per terra, facendo fare un eco a quel rumoraccio per tutta la casa. Quindi si distese sul divano, prendendo respiri profondi per calmarsi i nervi ma sbattendo comunque la testa su un cuscino.
Perché doveva essere tutto troppo complicato?

Dopo una sfilza di minuti si sforzò ad alzarsi e farsi una doccia, giusto per non fare schifo ancora di più e rilassarsi.
Ma qualcuno aveva preso a bussare alla porta, facendolo accigliare mentre lanciava uno sguardo veloce all'orologio. Aveva fatto troppo rumore prima col libro? Merda.

- Si? - aprì la porta di pochissimo, incontrando con sorpresa il suo raggiante vicino, - Oh, ciao San - si sciolse in un sorriso sincero, sollevato dal fatto che non fosse nessun vecchio venuto a lamentarsi, - Hey, scusa se ti disturbo a quest'ora - notò però tutta la pila di libri alle spalle del minore, - Aspetta, stai studiando? Meglio che vada allora - stava già ad inchinarsi quando Wooyoung lo interruppe subito, quasi con troppa rapidità, - No no, ho finito con quelli, in tutti i sensi - aveva ridacchiato nervosamente, levandosi di torno per permettere all'altro di entrare. Non sapeva nemmeno se il maggiore avesse intenzione di entrare, ma lo sperava.

- Vuoi una birra? - Wooyoung domandò chiudendo la porta, e il rosso annuì subito con un piccolo sorriso, - È buio qui - aveva pensato ad alta voce, girovagando per il posto con gli occhi spalancati, notando che il ragazzo ancora non aveva ancora disfatto alcuni scatoloni.
Wooyoung tornò con un paio di birre, aprendole con un cavatappi nero attaccato ad un mazzo di chiavi- come se lo portasse sempre appresso- e porse una delle due al ragazzo, che lo ringraziò con uno dei suoi soliti sorrisi dolci.
- Mm si, non voglio distrazioni - era la prima cosa che gli era passata per la testa, - Qui è tutto vuoto, non sarà mai una casa bella come le tua - si avvicinò al tavolo per chiudere il resto dei libri e sollevare da terra quello che aveva gettato prima.

- Non è un problemone, ci puoi lavorare su - sorrise ancora, - magari dipingendo queste due pareti e aggiungendo delle foto qua e là, mettendo un tappeto.. - San continuava a camminare per l'appartamento, facendo passi lenti e cauti mentre guardava ovunque per memorizzare anche i minimi dettagli. Non poteva farne a meno.

- Ti dispiace se mi faccio al volo una doccia? Non ho potuto farla prima con tutti i compiti - Wooyoung cercò si essere il più cortese possibile, sapendo bene che non è un gesto carino andarsene da qualche altra parte quando si ha un ospite in casa, ma aveva davvero bisogno di pulirsi un po',  - Ci mancherebbe, tranquillo! - sorrise illuminando un po' quel posto tanto tetro, al che il minore corse fuori dalla camera per sbrigarsi a fare una doccia super veloce.

Quando San fu lasciato solo, si avvicinò al tavolo curioso della scrittura e calligrafia dell'altro, ricordando che un tempo era tanto curioso della psicologia dietro ciò. Voltando gli appunti si scontrò con una serie di scarabocchi, parole e lettere e numeri casuali l'uno accanto all'altro e una marea di sbagli cancellati che gli davano quell'evidente senso di disordine.
Si chiese se la mente di quel ragazzo fosse altrettanto caotica e confusionaria.

Dopo qualche altro minuto, sentì la porta del bagno aprirsi e il minore uscirne con i capelli bagnati e altri vestiti puliti, apparentemente tanto comodi e spaziosi. San, per la seconda volta, ebbe un'idea che gli fece brillare gli occhi in tutto quel buio circostante, - Puoi farmi da modello per un quadro? - domandò speranzoso, sembrando un bimbo tutto eccitato, - Modello? Io? - Wooyoung sollevò entrambe le sopracciglia e puntò il dito al proprio petto, - Si!! Per favore? Posso pagarti - il maggiore era ora più vicino al ragazzo, - Non c'è bisogno, ma perché io? - non era mai stato tanto confuso prima. Insomma, perché l'altro avrebbe voluto uno come lui a fargli da modello per un quadro?

- Stavo progettando un'immagine prima e non riuscivo a trovare il soggetto giusto - , - ma i lineamenti che hai tu sono tanto belli e perfetti! - rispose impulsivamente, realizzando solo dopo di star rischiando di far sentire il ragazzo a disagio, - Dico, perfetti per il dipinto - ridacchiò, tentando di mascherare l'imbarazzo che aveva creato attorno a loro, e Wooyoung trattenne un sorriso.

- Va bene se non vuoi farlo - San annuì, - Non è quello, è solo che non capisco perché hai scelto me - e quella frase fece solo che sorridere di più il maggiore, quindi strinse il suo braccio e lo tirò per il proprio appartamento. Wooyoung tentò di chiudere velocemente la porta appena prima che l'altro lo fece correre su per le scale e apprestandosi verso la dimora dell'artista. Il moro si rilassò appena varcata la soglia.

San corse di nuovo verso la piccola-media tela nascosta dietro il sofà blu scuro, poi aggiustandolo sul cavalletto raggruppò un bel mazzo di colori ad olio con una tavolozza già impastrocchiata e alcuni pennelli di diverse dimensioni.
- Posso? - e Wooyoung nemmeno s'era accorto che stesse parlando con lui, troppo impegnato ad osservare quanto slanciato fosse il fisico dell'altro, - Ah si, certo - annuì riprendendosi dall'imbambolamento, e il rosso si avvicinò a lui.

San sfiorò lievemente le sue spalle per farlo sedere su uno sgabello qualche metro distante dal cavalletto, poi spostò le sue braccia e gli aggiustò le mani e le dita, facendolo irrigidire come un manichino per sfioramnti tanto delicati.
E proprio quando il maggiore gli stava spostando la frangia via dalla fronte, Wooyoung aveva cominciato a notare tanti dettagli sul volto dell'altro, qualche piccolo particolare che non aveva visto prima.
La pelle di San era molto più di un colore caldo e tenue adesso che la osservava da vicino, un'abbronzatura paradossale per uno che come lui se ne stava sempre a casa a dipingere, poi vide quanto lunghe fossero le sue ciglia nere, e come magro e con così poche imperfezioni era il suo viso.

Wooyoung era però ignaro degli occhi dell'altro puntati a sua volta su di lui, che infatti parlò con la mente altrove, - Hai un viso tanto particolare - ma tossì via le parole rapidamente e lasciò l'altro interdetto.

L'artista iniziò quindi ad abbozzare le generali forme del viso del proprio modello, tracciando qualsiasi linea possibile per azzeccarne al meglio le proporzioni.
Una canzone cominciò a suonare alla radio già accesa, una melodia tanto rilassante che era perfetta per quel momento di tarda serata.
Tutto concentrato sul proprio lavoro, San non era al corrente che ogni volta il suo sguardo s'allontanava dal ragazzo, Wooyoung spostava il proprio verso il rosso, chiedendosi come avesse  ignorato tanto fascino fino a quel momento.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 10, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

if you - woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora