Vado avanti per te

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"Io torno a Londra, questa casa, questa città sa troppo di lei ed io, come tutti noi, dobbiamo andare avanti, per lei.." dico a Gaetano e Marco.
Siamo nella casa di Cris per levare le sue cose e mettere in vendesi la casa.
Marco si sta riprendendo, forse, sta iniziando a mangiare, ma solo con una sua foto accanto.
Gaetano...
Beh, Gaetano sembra stare bene, ma non è così, ormai è morto dentro.
Come lo sono anch'io.
"E' già morta da due settimane" dice all'improvviso Marco.
Annuiamo e restiamo in silenzio.
"Che farai a Londra?" mi domanda Gaetano seduto in un angolo del letto.
"Sto studiando in un collage, è bellissimo lì. Ho conosciuto Lorenzo, il mio compagno di stanza e beh, in due mesi ha visto di tutto. Un me piangente, un me incazzato, un me ubriaco, un me felice, in poche parole, mi ha visto in tutte le maniere. Sono felice di aver conosciuto una persona come lui. Inoltre, è italiano, precisamente siciliano e ti giuro, mi faccio un casino di risate, con le lacrime agli occhi!" dico mentre penso a qualche battuta in dialetto di Lorenzo.
"Non lavori?" mi domanda ancora.
"Ho trovato un lavoretto in una biblioteca insieme a Lorenzo. Dobbiamo sistemare i libri e aiutare le persone a cercare il loro libro o qualsiasi cosa ci chiedano. Mi pagano abbastanza da permettermi collage e qualche uscita con gli amici."
"Non hai usato i soldi di Cris?"
"Ho la carta di credito sempre con me, ma ancora non ho avuto modo di usarla, perché?" domando stranito.
"Beh, ci sono un sacco di soldi, ha lasciato tutto a te e se non erro dovresti avere anche una proprietà lì a Londra, perché non vai a vivere lì?"
In effetti ha ragione, invece di pagare la tassa del dormitorio potrei dormire in quella casa.
Cris vorrebbe questo, ma io cosa voglio?
Lei mi ha lasciato tutto quello che aveva, ma non per forza devo sfruttare questa fortuna o sbaglio?
Penserò bene a cosa fare, anche se mi farebbe comodo.
Lavoro anche per evitare di vivere con i suoi soldi e mi va bene così, mi sento più responsabile.
"Ci penserò, ma comunque andrò sempre avanti per lei, non per altro. Devo trovare un'altra ragione per continuare a vivere e quella ragione non sono io." dico, per finire, alzandomi e andando in cucina.
Trovo un bigliettino da parte di Marco sul tavolo:"Sono andato a prendere delle cose all'ospedale, Cris aveva delle cose lì, almeno le leviamo tutte e non solo quelle della casa"
Ha ragione, almeno leviamo tutto.
Che cosa faremo con tutte le sue cose?
Penso, ma vengo interrotto dal campanello e delle urla.
Apro la porta e trovo lì davanti...

Il ragazzo misterioso IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora