La donna scese dal taxi e alzò gli occhi verso la silhouette della CN Tower di Toronto che, sottile e appuntita, si stagliava altissima nel cielo al tramonto.
L'aria ormai fresca di settembre si incuneava tra i palazzi facendola rabbrividire. Si strinse al petto il corto giubbino di jeans ricamato e, con uno svolazzare della gonna leggera che le sfiorava le caviglie, si diresse rapidamente all'ingresso della torre. Non voleva perdere lo spettacolo della città dall'alto al calar del sole.
Passò i controlli senza difficoltà: non c'erano molti visitatori in quel momento, soltanto un piccolo gruppo di turisti stanchi che stavano svuotando i loro zaini in presenza della guardia. Solo uno di essi la notò: elegante, sottile, con occhi dorati da gatta.
La giovane salì sull'ascensore e si mise accanto al vetro. In un batter d'occhio vide gli edifici sottostanti diventare sempre più piccoli, come in un film proiettato troppo velocemente, e giunse sulla terrazza a più di trecento metri di altezza.
Per un attimo credette di essere arrivata troppo tardi: il cielo iniziava già ad assumere il colore della notte. Ma all'orizzonte il sole stava rappresentando il suo ultimo spettacolo: una striscia splendente danzava sinuosa come una lenta onda nel mare, tingendo l'oscurità di sfumature brillanti, dal giallo, all'arancio, allo scarlatto, fino ad un violaceo cupo. Poi scomparve all'improvviso, con un ultimo bagliore, cedendo il posto al buio. Gli spettatori non ebbero nemmeno il tempo per un applauso, restando attoniti e sognanti, gli occhi ancora colmi del magnifico caleidoscopio di colori.
La visitatrice, appagata, stava per andarsene quando una figura poco lontano attirò la sua attenzione. Era un bambino di circa otto, nove anni, dai vaghi tratti asiatici, smilzo, con un gran ciuffo nero. Teneva la fronte appoggiata alla vetrata e, incurante dei turisti che ammiravano il panorama, scrutava con attenzione la città illuminata che si stendeva qualche centinaio di metri al di sotto.
Il ragazzino sfiorava il vetro di fronte a sé con le dita, simile ad un esperto pianista, e ad ogni tocco rapido e delicato qualcosa nella città sottostante mutava: una finestra si illuminava, altre si oscuravano, alcuni pedoni si fermavano al semaforo mentre le auto passavano veloci, un'ambulanza sfrecciava con il suo ululato lamentoso, gli aerei in lontananza decollavano e atterravano...
La donna si fermò incuriosita ad osservarlo. Il bambino fu scosso da un leggero fremito, quasi avesse avvertito la sua presenza. Per un frammento di attimo volse la testa verso di lei, scrutandola con splendenti occhi dorati identici ai suoi, poi si concentrò di nuovo sul suo gioco.
Il tempo passava veloce, come la vita frenetica che scorreva sotto di loro.
Ormai era sera. Una giovane donna, forse la madre, raggiunse il piccolo e gli parlò in una lingua melodiosa. Lui, obbediente, la prese per mano e la seguì, confondendosi tra i turisti.
In quel momento la città sottostante si fermò completamente. Tutto era immobile: luci, passanti, semafori, auto, persino l'aereo appena decollato stava sospeso a mezz'aria in attesa...
La visitatrice osservò smarrita quella fissità innaturale mentre i suoi occhi iniziavano a brillare sempre più intensamente. Infine, come soggiogata da una forza sconosciuta, si avvicinò alla vetrata, vi poggiò la fronte e iniziò a digitare con tocchi leggeri dapprima incerti, via via più sicuri.
Lentamente la città ritornò in vita...In un angolo, nell'ombra, una figura vestita di nero seguiva con interesse la scena. L'ala di un berretto nascondeva i suoi occhi che mandavano intensi bagliori dorati. L'uomo annuì tra sé compiaciuto e, senza fretta, si diresse verso l'uscita.
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Nota dell'autrice
La storia è volutamente lasciata in sospeso.
Ognuno può immaginare un finale diverso, oppure guardarsi attorno alla ricerca di persone molto speciali.
Gli scatti dalla CN Tower di Toronto sono miei, io ero là...

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TOWER - La torre
Short StoryDalla CN Tower di Toronto si gode di un panorama stupendo, ma non tutti sono semplici turisti, alcuni sono... speciali. Guardati attorno! Copertina: © Foto e grafica di Laura C.