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LOUIS 

Erano circa le cinque di pomeriggio quando papà è entrato nella mia stanza senza bussare, come al solito, e soltanto per chiedermi qualcosa. 

"Senti domani abbiamo quella famosa cena di lavoro che stavo organizzando da un po' e ho invitato anche quel mio amico, Payne, quindi se vuoi suonare qualcosa prenoto anche un pianoforte" 

"Ma Payne quello della Payne music industry dici?"

"Eh e chi altro potrebbe mai essere" 

"Ah okay scusami, allora si certo che voglio suonare qualcosa" 

"Perfetto, prepara i tuoi pezzi migliori... ah e dimenticavo ci sarà pure il figlio quindi cerca di farci amicizia almeno avrai più possibilità con lui" 

"Okay ci proverò" dettomi questo uscì dalla stanza senza nemmeno salutare. 

Presi subito il telefono e chiamai il mio migliore amico. 

"Zay pronto ci sei?" 

"Oh ehm si" 

"Stavi dormendo vero?" 

"Si e ti sto odiando per avermi svegliato, che cosa è successo?" 

"Domani sera c'è la cena di lavoro di quello stronzo di mio padre, e ci andrò soltanto perché verrà Payne della Payne music industry e io dovrò suonare qualcosa, però a parte quello la cena sarà una noia mortale quindi tu o vieni o sarà meglio che non ti farai vedere più" 

"Quindi praticamente mi stai chiedendo se posso venire ma non posso risponderti di no?"

"Afferri bene i concetti a quanto vedo" 

"Vaffanculo" 

"Ti voglio bene anche io a domani" 

"Ammazzati" 

Staccai la chiamata e andai subito al pianoforte ad esercitarmi con i pezzi che avrei dovuto suonare il giorno dopo. 

Dopo circa un mezz'oretta Lottie, una delle mie sorelle minori, entrò in camera con il suo sorriso come sempre stampato sulle labbra. 

"Fratellone io vado a prenotare il catering per la cena di domani, Daisy e Phoebe invece sono uscite a comprare il vestito da mettere domani, cosa che dovresti fare anche tu" 

"Sorellina io ti voglio tanto bene ma non mi metterò mai in giacca e cravatta" 

"E cosa vorresti metterti scusa?" 

"Mi sembra ovvio, un jeans una maglia e le mie vans" 

"Ma è una cena elegante dove ci sarà tanta gente" 

"E a me cosa frega, mica devo portarmela a letto la gente, fino a prova contraria l'unica cosa che deve colpirli deve essere il mio talento, quindi non mi farai di certo cambiare idea" 

"Vabbè io mi arrendo te sei un caso perso, ci vediamo" 

"Byebye sorellina" 

Finalmente ero solo a casa e potevo fare tutto quello che volevo in santa pace per un po'. 


HARRY 

Entro in cucina e do un bacio veloce sulla fronte di mamma. 

"Ehi mamma io esco, ci hanno chiamati da lavoro e dobbiamo essere tutti lì entro dieci minuti , non so il perché ma so che è meglio che vada se non voglio essere licenziato."

"Vai non ti preoccupare tesoro che anche io tra poco devo tornare in negozio da papà" 

"Ti voglio bene mamma ci vediamo dopo" 

"Ciao amore" 

Esco di casa, mi chiudo la porta alle spalle e corro il più veloce possibile per non perdere il treno. Per fortuna arrivo giusto in tempo, perciò salgo su e aspetto la mia fermata. 

Arrivo a lavoro e subito mi dicono di andarmi a mettere in divisa e sistemarmi il meglio possibile, per questo faccio quello che mi dicono e quando sono pronto ritorno nella sala principale e vado a posizionarmi accanto a Niall, il mio migliore amico sin da quando eravamo piccoli. 

"Nialler ma tu sai che succede?"

"Styles ho sentito che devono essere scelti alcuni di noi per una serata importante ma no so dirti più di questo" 

Proprio mentre Niall stava parlando il nostro capo, James arriva e con la sua voce autoritaria ma allo stesso tempo quasi paterna ci dice. 

"Okay ragazzi ascoltatemi bene, tra pochi minuti arriverà qui una ragazza da parte della famiglia Tomlinson perché domani sera daranno una cena di lavoro e noi gli procureremo tutto il catering, loro però hanno espressamente detto di volere solo alcuni di voi che saranno scelti da lei stessa, chiunque di voi venga scelto azzardatevi a fare qualche cazzata e vi faccio pulire il bagno degli uomini per il resto della vostra vita, intesi?" 

Tutti insieme rispondemmo "intesi". 

La famiglia Tomlinson era una delle più importanti della città, il signor Tomlinson era un grande imprenditore e poter lavorare lì significherebbe tantissimo per me dato che la paga di una sola serata lì sarebbe circa il triplo di quello che guadagno qui in un'intera settimana. 

"Nialler speriamo di essere presi" 

"Già speriamo anche se ne dubito" 

Fu proprio in quel momento che dalla porta entrò una ragazza a dir poco bellissima, fisico slanciato con forme perfette, bionda occhi azzurri e con un sorriso che avrebbe potuto illuminare l'intera stanza, e infatti molti, o meglio tutti tranne io, erano praticamente imbambolati a guardarla. Il vantaggio di essere gay è che sarei riuscito a parlarle senza sbavarle addosso. 

"Ciao a tutti ragazzi" iniziò lei "io sono Charlotte, o meglio Lottie, Tomlinson; penso che già sappiate della cena che mio padre ha organizzato per domani e che io sono qui per scegliere alcuni di voi, vi prego di non rimanerci male nel caso io non vi scegliessi ma ho delle direttive ben precise" 

Sembrava davvero una brava ragazza, mi piaceva molto. 

Iniziò ad indicare tutte le persone che dovevano presentarsi l'indomani alla festa, Niall compreso e alla fine rimanemmo solo io e altri 4 ragazzi a non essere stati scelti, ma a quanto pare il destino non voleva questo. 

Il pomeriggio dopo infatti ebbi una chiamata da Niall. 

"Ehi Horan che succede?" 

"Amico non sai che notizia ho per te" 

"Dimmi tutto" 

"Allora oggi, come sai, siamo andati a vedere la sala dove si svolgerà la cena..." 

"Okay si. A proposito com'è?" 

"Molto bella ma non è questo il punto, il punto è che è davvero enorme e che dovremmo pulire noi tutto e quindi finiremo tipo per le 5 di mattina dato che la cena finirà alle 2" 

"Mammamia mi dispiace amico" 

"Eh dispiace anche a me per te" 

"In che senso scusa?" 

"Nel senso che quel cretino di Mark quando ha sentito che avremmo finito a quell'ora si è tirato indietro e il tuo migliore ha fatto il tuo nome" 

"Oddio ma sei serio?" 

"No sono Niall" 

"Cretino, oddio ti voglio un sacco di bene davvero grazie grazie grazie" 

"Nessun grazie amico, ma adesso vatti a preparare che sono le 5 e la cena è tra due sole tre ore" 

"Okay si hai ragione vado, grazie ancora amico" 

Non poteva darmi notizia migliore. Subito dopo aver staccato la chiamata corsi infatti da mia madre e mio padre al negozio per dirglielo e poi, una volta tornato a casa, iniziai a prepararmi per la serata ed inutile dire che l'ansia mi stava letteralmente divorando. 

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