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SAM'S POV

Erano ormai passati nove giorni da quando ero insieme ai Guardiani, ma a volte mi ritrovavo comunque a far fatica a credere che tutto quello che stavo vivendo fosse reale. Una parte di me aveva ancora paura che si potesse trattare di uno stupido scherzo che Pitch mi stava facendo, per poi farmi svegliare e farmi rendere conto che nessuno dei cinque esisteva... che Jack non esisteva. Perché alla fine in quel caso, il vero incubo sarebbe stato proprio il risveglio.

《Ma sono le 18:00, North non aveva detto che sarebbe passato a prenderci alle 17:30?》

《Tranquilla, sta arrivando. Capita spesso che faccia tardi.》

Ero emozionatissima.
Sì, stare con gli altri Guardiani è stato fantastico, ma adesso si trattava del Guardiano della Meraviglia, Babbo Natale! Non vedevo l'ora di arrivare al Polo, e non riuscivo a stare ferma con il piede destro che in un secondo facevo andare su e giù almeno un decina di volte.
Jack l'aveva notato e mi guardava divertito.

《Sam ti calmi?》

《Sto per visitare il Polo Nord e per arrivarci dovrò salire su una slitta volante trainata da renne. No che non mi calmo.》

Nemmeno il tempo di ricevere una risposta che arrivò North sulla sua bella slitta rossa, guidata da una decina di renne... mi aspettavo una di quelle slitte vecchie e un po' malandate, ma incredibilmente era l'esatto opposto.

《Allacciatevi!》gridò.

Mi guardai intorno, un po' preoccupata.

《Con quali cinture?》

Calmoniglio mi guardò terrorizzato 《N-non ci sono le cinture, Sam...》

《Oh cavolo.》

In men che non si dica, con uno scatto che per poco non mi fece cadere addosso a Jack, ci ritrovammo a centinaia di metri d'altezza.
Mi tenevo saldamente stretta alla ringhiera, talmente tanto che dopo un po' cominciai ad avvertire un leggero dolore alle mani, ma di tanto in tanto non resistevo alla tentazione e buttavo un'occhiata giù. Erano meravigliosi i ghiacciai visti dall'alto, ma non ci dimentichiamo che soffro di vertigini.
Jack era tutto tranne che teso. Era seduto sulla ringhiera alla quale io ero saldamente stretta, tenendosi con una mano sola.

《Ehi Sam, guarda che panorama...》ma non finì la frase che una raffica di vento lo buttò giù. Cacciai fuori un urlo e mi sporsi a guardare in basso più del dovuto, quasi come se dovessi cadere insieme a lui.

《NORTH! JACK È...》

Calmoniglio mi tappò la bocca.

《Ti sta prendendo in giro Sam, è qui sotto.》

Lo guardai con occhi ancora sgranati, ma poi tirai un sospiro di sollievo sulla sua zampa di peluche ancora premuta contro la mia bocca.

Questo ragazzo è pazzo, appena risale trattenetemi che altrimenti lo strangolo, pensavo.

Qualche minuto dopo, Jack tornò a sedersi al suo posto con faccia dispiaciuta, forse un po' offesa.

《Io cado dalla slitta rischiando di sfracellarmi al suolo e tu non fai nulla?》

《Calmoniglio mi ha raccontato che gli hai fatto lo stesso scherzo Jack, non farlo mai più.》e gli diedi un pugno sul braccio.

L'albino gli rivolse un'occhiataccia massaggiandosi il punto dolorante, mentre Calmoniglio ed io ridevamo di gusto.
Poco più tardi arrivammo al Polo, e credetemi se vi dico di non aver mai visto nulla di più meraviglioso: un'enorme sala padroneggiava nell'edificio principale, decorazioni rigorosamente rosse e dorate (pensai che ce ne fossero più del solito, vista la vicinanza al periodo natalizio) ricoprivano le strutture in legno, lunghe tavolate occupate interamente da giocattoli e prototipi di ogni tipo, piccoli elfi che sgambettavano avanti e indietro lasciando ad ogni passo un suono di campanello ed enormi yeti che... un attimo, yeti?

Freddo come Frost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora