You can never say never while we don't know it

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Nota iniziale: questa OS fa parte di una serie di missing moments dedicata ai Sizzy. Ogni capitolo è una OS e una storia a sè, tutte le Storie vengono pubblicate in ordine cronologico. Se avete in mente una scena che vorreste sia raccontata, contattatemi.

TRAMA: Alla festa di Magnus, centre Clary, Jace e Alec si allontanano per parlare con l'ospite, Izzy e Simon si scatenano in pista.

Disclaimer: tutti i personaggi e i soggetti sono di proprietà di Cassandra Clare. Questo è un lavoro di pure fanzine e riferimenti a fatti o persone reali sono puramente casuali.


Tutte le storie sono vere.

Clary aveva esordito così, quando, dopo tre giorni di pura agonia, era riapparsa davanti a Simon, i vestiti più strani e meno da Clary che il ragazzo le avesse mai visto indosso e un super modello biondo tinto e potenzialmente letale al suo fianco.

Vampiri, lupi mannari, fate, stregoni e anche zombie (ma non le mummie, nessuno crede alle mummie) esistevano. Era figo sapere che ci fosse tutto un mondo là fuori, un mondo che avevano sempre considerato fittizio e impossibile, ma che era, effettivamente, reale, tangibile e si nascondeva in piena luce, sotto i loro occhi.

E Simon ora ne era parte, mentre muoveva le braccia in modo imbarazzato e impacciato sulla pista da ballo, al suono della musica più deprimente che avesse mai sentito per una festa. Se ci fosse stato lui, là sopra, con la sua band, del cui nome non era nemmeno tanto sicuro in quel momento, avrebbero suonato un qualche pezzo rock incredibilmente fuori tempo, ma almeno movimentato.

Dei capelli sfiorarono dolcemente e velocemente il suo braccio. Si voltò: intorno a lui si muoveva una delle ragazze più belle che avesse mai visto e che, incredibilmente, sembrava interessata a passare il suo tempo con lui.

Isabelle Lightwood era alta, snella, dai lunghi capelli neri come l'inchiostro e gli occhi scuri. Simon non ne aveva ancora ben capito il colore, ma sembravano tanto neri quanto le sue ciocche, che continuavano a solleticargli le braccia scoperte. Si muoveva sinuosamente intorno a lui, che, per lo più, ballava muovendosi sui talloni. La sua lunga gonna argentata si muoveva in armonia con il suo corpo, fendendo l'aria e formando un cerchio perfetto intorno a loro, lasciandoli soli nel mezzo della folla che riempiva il loft di Magnus Bane. La sua mano setosa, dalle unghie laccate di brillantini, si muoveva sul suo petto, accarezzandolo attraverso la maglietta.

Clary non aveva idea di quanto fosse vera quella frase: tutte le storie sono vere. Non ci poteva essere altra spiegazione, perché solo in una delle più incredibili storie uno come lui poteva conquistare la bella e incredibile principessa guerriera.

Quando aveva posato i suoi occhi sulla ragazza, la prima volta che la sua migliore amica l'aveva portato all'Istituto, aveva pensato che, forse, aveva trovato quello che gli serviva: una ragazza che avrebbe potuto allontanargli dalla mente Clary, i suoi capelli rossi e il suo sorriso dolce, la sua risata e tutto l'amore che lui provava per lei. Erano passati anni, ma lui era sempre stato innamorato della sua migliore amica. E sua madre lo diceva: Clary, prima o poi, gli avrebbe spezzato il cuore.

Isabelle, Izzy per gli amici, però, brillava in un modo strano agli occhi di Simon, come neanche Clary aveva mai brillato. E forse... L'aveva seguita, le era stato intorno, avevano vagato per Central Park, mentre lei gli mostrava tutti i luoghi dove si potevano vedere le fate o dove avevano sconfitto dei demoni. Le aveva chiesto se tutta la sua conoscenza venisse esclusivamente dalle sue lezioni all'Istituto o se, per caso, avesse ricevuto lezioni extra. Lei non aveva risposto, aveva solamente sorriso in modo malizioso e si era voltata, facendo scuotere i capelli neri. Non aveva chiesto niente di lui o della sua vita e Simon non aveva detto niente, preferendo ascoltare le storie delle sue avventure con Jace e Alec. Cosa avrebbe mai potuto dire un semplice mondano come lui che fosse abbastanza interessante da mantenere l'attenzione di una cacciatrice di demoni? Probabilmente niente. Quindi, aveva intuito che sarebbe stato più saggio ascoltare e, magari, commentare con il suo solito fare sarcastico che lo caratterizzava. Solitamente, Clary rideva sempre.

You are / the only exceptionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora