30* Tradimenti

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Svegliarsi il sabato mattina per andare a scuola, dopo aver dormito circa tre ore, richiede coraggio, e una buona dose di caffè. Se poi la tua migliore amica è stata portata a casa semisvenuta, completamente imbevuta di superalcolici, allora ci vuole anche molta determinazione.

Sono riuscita a mettere in piedi Ludo, l'ho trascinata in bagno, l'ho messa sotto la doccia e l'ho lasciata sotto l'acqua per almeno venti minuti, mentre io cercavo di togliere i rimasugli di trucco dalla faccia, controllando allo specchio i segni della mia serata con Logan.

Ho ancora i brividi a ripensare alle sue labbra sulla mia clavicola. In realtà, a ripensare a tutti gli sguardi, le carezze, i sussurri.

Così, sebbene io abbia salutato Logan alle tre e mezza, la mia faccia sia un disastro e i miei occhi circondati da aloni neri, mi sento alla grandissima e non vedo l'ora di andare a scuola.

Anche se non sarà una giornata facile.

A quanto pare, mentre io e Logan ci mimetizzavamo sui divanetti, anche Ludo e Rodda si davano da fare in pista. Le diverse versioni che mi sono arrivate hanno punti di partenza diversi, ma un unico grande finale a sorpresa. Ludo in braccio a Marco, in mezzo alla pista, si baciano appassionatamente, con tanto di strusciamenti e atteggiamenti soft porno, dopo avere usato i rispettivi corpi per shottini di vario genere.

Questo sì che è un bel casino da risolvere. E in tempi brevi.

«Mm»

Ludo comincia a dare segni di vita, posso vederla insaponarsi nel riflesso dello specchio.

Quando le porgo l'accappatoio per uscire, mi fa un sorriso storto, con gli occhi socchiusi e l'equilibrio barcollante.

Il suo collo e il suo decolté sono pieni di macchie rosse e viola, chiaro segno di labbra che si sono avventate su di lei voracemente. Mi metto le mani sulla bocca, per trattenere un urlo e, dopo la sua espressione confusa, la metto davanti allo specchio.

«Merda!» dice, passando una indice sulle macchie. «Sono veri?» domanda provando a cancellarli con il latte detergente.

«Proverei con il fondotinta, magari riesci a coprirli», scherzo, lanciandole dei vestiti puliti. «Vado a fare un caffè, anzi due. Vestiti, ci vediamo in cucina. Abbiamo poco tempo.»

Non sono sicura che mi abbia sentito, ma non posso aspettare ancora. Se non voglio arrivare tardi devo uscire in venti minuti. Raccolgo le mie cose in fretta e arrivo in cucina, dove nonna Pina ha già imbandito la tavola con brioche, biscotti e pane caldo.

Nonostante la dieta, oggi ho bisogno di una brioche e di un cappuccino gigante, quindi mi ci avvento immediatamente gustando il sapore del burro che si scioglie impudente sulla mia lingua.

«Ho l'impressione che la storia che stai per raccontarmi, non mi piacerà», si lamenta Ludo, abbandonandosi sulla sedia accanto alla mia, con la testa sul tavolo.

«Ludovica, alzati per favore. Conosci gli accordi, se vuoi uscire di venerdì sera», la rimprovera nonna Pina, passandole del pane con la Nutella. «Ma cosa ti è successo al collo? Sembra che abbiano cercato di strangolarti!», le fa notare, appoggiando delicatamente la mano sulla pelle violacea.

«Forse sarebbe meglio», brontola la ragazza al mio fianco. «Fammi rapporto, Sol», mi dice prendendo un sorso di caffè. «Ho un mal di testa enorme», continua ingoiando anche due pastiglie di Ibuprofene.

Prendo tempo, masticando lentamente, cercando le parole giuste per sganciare la bomba. Forse meglio staccare il cerotto in fretta e basta.

«A quanto pare, ieri sera hai baciato Rodda, sì quel Rodda, avete dato spettacolo in mezzo alla pista, vi siete dati dei nomignoli affettuosi, l'hai pregato di togliersi la maglia per far vedere a tutte quanto fosse figo il tuo trottolino e ti sei quasi spogliata a tua volta, come pegno d'amore nei suoi confronti», sparo in un colpo, «non so cosa sia successo di tutto questo, ma la versione del bacio spinto coincide in tutte le versioni e...» aggiungo guardandole il collo, «mi sembra che ci siano anche delle prove a suo favore.»

Io senza TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora