Sporco

Capitolo 6.

Guarire Jun è sempre un lavoro difficile per Minghao, forse lo sporco non si lamenta o non si muove per il disagio, ma il suo sguardo è sempre su di lui, magari giudicandolo o semplicemente osservando come cambia le bende sulla gamba, quello sporco non lo nota, ma il cervello di Minghao collassa ogni volta che i bellissimi occhi di Jun cadono su di lui. Il peggio, in assoluto, è quando non ci sono parole, quando sentono il gocciolio del tunnel stesso e l'umidità di esso, di solito non parlano molto, ma almeno Jun emette qualche suono quando cerca di lavorare su qualcosa che Minghao non capisce.

È quando lo sporco si lamenta che Minghao si ferma e si allontana, lui pensa che sia stato abbastanza e che ha bisogno di lasciarlo riposare, perché vive in un tunnel stressante ed estenuante, anche se ad essere sincero le sue condizioni sono molto peggiori del semplice nascondersi, giusto?

Si siede lontano e cerca tra le sue cose cosa darà al giovane professore quel pomeriggio, perché lo promise a Seokmin e Mingyu, quei due, in una svista, erano diventati due buoni amici con cui ora Minghao poteva parlare ogni volta. È tornato dallo sporco, bastava poco per divertirsi e dimenticare il mondo intero, un secondo in cui si ricordava che era ancora giovane e aveva il diritto di esserlo.

«Minghao.» Jun gli parla, tirandolo fuori dai suoi pensieri, Minghao di solito non risponde, alza solo la testa per affrontarlo, questa volta Jun non si volta per assicurarsi che stia ascoltando, continua solo con i suoi affari. «Questo tipo, Jeonghan… sa che sono qui?»

Minghao nega anche se lo sporco non lo guarda, è una domanda offensiva a un certo punto, perché è consapevole della delicatezza dell'argomento, sa che non può dire a nessuno che si trova in un posto simile, e sebbene abbia già fatto amicizia con due militari non si sarebbe mai confidato con loro di un segreto così grande e pericoloso. Lo stomaco di Minghao si ribalta, perché non è solo a Jeonghan che gli ha nascosto questo, ma anche a Mingyu e Seokmin che sono soldati, e a Jun, che non ha idea di avere una relazione amichevole con due persone, che non appena lo avessero visto gli avrebbero sparato. Pensa al tempo che è passato, solo quattro giorni e già sente di stare mentendo a tutti.

Lo sporco smette di fare quello che stava facendo e si volta con difficoltà, la sua gamba non è completamente guarita e può far male in assenza di antibiotici, e Minghao lo sa, sa che deve essere difficile e doloroso mantenere una ferita aperta, perché ha sicuramente bisogno di punti di sutura. Anche se ottiene tutto per saturare una ferita, non potrebbe farlo.

«Ci sono soldati nelle vicinanze, vero?» Minghao annuì e Jun fece una smorfia angosciata. «Devo uscire di qui, non appena gli verrà in mente di scendere sarà la fine.»

Lo sporco si alza a fatica, prende le sue cose con un braccio e fa uno sforzo per appendere lo zaino sulla spalla, Minghao salta in piedi quando lo vede barcollare, si preoccupa che la ferita sanguini, sa che le bende non fermeranno tutto e gli dà fastidio vederlo camminare, subito gli corre incontro e gli prende il braccio per passarselo sopra la spalla in modo da poter sostenere lo sporco.

«Dove stai andando?» chiede, aiutandolo a camminare. «I tunnel sono come labirinti e non ci sono uscite.»

Jun gli sorride facendo sentire in imbarazzo Minghao che distoglie lo sguardo.

«Non posso stare sempre in un posto, se sono vicini devo allontanarmi.» Lo sporco si lamenta del dolore alla gamba, decidono di ignorarlo e continuano, cercano anche di immaginare che i topi che corrono in giro non ci siano, non sono gli unici abitanti del tunnel, ci sono insetti e ragni che hanno già invaso il terreno. La candela trema, l'unica cosa che ha dato loro luce si muove in una sola direzione. «Non abbiamo bisogno di uscire per ora.»

«I soldati fuori…» Minghao parla senza sicurezza, Jun lo guarda di nuovo e distoglie di nuovo lo sguardo. «Sono qui per te? Che cosa hai fatto?»