Si lavò la faccia con l'acqua fredda, quasi gelida, sperando che potesse spazzare via il sonno che gli attanagliava gli occhi, donandogli invece la carica per la giornata che lo aspettava.
Erano le 3:30 della mattina e Nicolas si stava preparando per andare a lavoro.Anche quella sera aveva fatto tardi: Nelson e Tonno, due suoi cari amici, avevano insistito perché si fermasse a casa del primo dei due per iniziare un rewatch di Breaking Bad.
Ovviamente non avrebbe mai detto di no, ma era tornato a casa all'una di notte e dopo due ore si era dovuto alzare.
Il sonno era tanto, ma doveva darsi una mossa; non erano tollerati altri ritardi, anche se la sua datrice di lavoro era proprio sua zia.
Nicolas si lavò i denti, cerco di sistemarsi il ciuffo, senza troppi risultati, si infilò il cappotto blu e la sciarpa ed uscì di casa.
Il vento fuori quella notte era gelido e sapeva di neve.
Era il 18 Novembre, l'inverno era ormai imminente.Quando, di corsa, cercando di recuperare i minuti persi per le ore piccole che aveva fatto la sera prima, arrivò davanti al forno in cui lavorava, Nicolas tirò un sospiro di sollievo: non era in ritardo.
Si strinse maggiormente la sciarpa al collo, cercando di ripararsi dal freddo, poi raccolse il suo zaino dal sedile del passeggero, fece un respiro profondo, come per farsi coraggio, e poi uscì dall'auto, pronto per iniziare una nuova giornata di lavoro.
Sentí subito una gocciolina d'acqua cadergli sul naso.
Alzò gli occhi al cielo come per confermare, anche con la vista, l'inizio della pioggia, quando si accorse che non era acqua, bensì neve.Piccoli fiocchi di neve scendevano lenti e placidi da nuvole grigie.
La neve era già arrivata.
Sorrise felice: l'inverno era la sua stagione preferita.Forse perché amava i dolci invernali, oppure perché le pasticcerie, come quella in cui lavorava, avevano tutto un altro fascino nella stagione invernale, fatto sta che non appena vedeva il primo fiocco di neve cadere Nicolas si riempiva di gioia e di nuove idee per i suoi dolci.
Così, quando spalancò la porta della pasticceria quella mattina e salutò tutti con un caldo ed entusiasta "Buongiorno", non si stupì che il suo tono fosse così allegro e carico di gioia.
"Oggi sono in orario" Aggiunse felice, lasciando il suo capotto sull'attaccapanni e mettendosi il grembiule.
Sua zia Antonella lo guardò sorridendo, mentre gli altri dipendenti lo fissavano allibiti: era sempre taciturno nelle prime ore del turno, l'opposto di quella mattina.
Nicolas poi, invece che prepararsi per iniziare a produrre e creare i dolci del giorno, tirò fuori la sua agenda, piena zeppa di scritte e annotazioni su appuntamenti, idee e pensieri e iniziò a scarabocchiarci sopra.
"Nicolas che fai? Devi darmi una mano con l'impasto per la crostata" Disse Frank, il suo amico e collega dai capelli ricci legati in una coda.
"Arrivo, ho quasi finito una nuova ricetta"
Frank sorrise dandogli una leggera gomitata.
"Speri di sorprenderlo anche oggi eh?"
Disse con una sonora risata prima di avviarsi verso la sua postazione, pronto per preparare le crostate.Nicolas divenne rosso, la penna lasciata a mezz'aria.
Non stava preparando quella ricetta per quel ragazzo.
Dopotutto non conosceva neanche il suo nome, ne era a conoscenza di qualcosa della sua vita.Sapeva solamente che avessi i capelli mossi, quasi ricci, gli occhi verdi e che amasse alla follia il cappuccino e le paste che lui sfornava, e quest'ultima cosa la sapeva da poco, davvero poco.
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La pasticceria Bucaneve | OS Cesolas
FanfictionIn cui Nicolas è un pasticcere e Cesare un semplice ragazzo dagli occhi verdi innamorato di lui e dei suoi dolci.