Cap. 3

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In un posto imprecisato della periferia di Zootropolis.

"Siamo arrivati, scendi".

La pecora scese dal retro del furgone che l'aveva trasportata per una buona ora e mezza, si guardò attorno non riconoscendo il posto in cui si trovava, era su di una strada bianca che portava ad una vecchia casa che probabilmente un tempo era una fattoria, ma che ora risultava cadente ed apparentemente abbandonata così come i campi circostanti, in quel momento anche il conducente scese dal mezzo, attirando l'attenzione di Dawn.

"Eccoci qua, contenta di essere finalmente fuori?".

La pecora si volse, osservando il montone che avanzava verso di lei.

"Certo, anche se cominciavo a credere che sarei marcita la dentro per il resto della mia vita, perché non mi hai liberata prima Doug?"

Non si aspettava certo che lo ringraziate in ginocchio, ma considerando che le avevano dato l'ergastolo almeno una minima riconoscenza poteva lasciarsela sfuggire.

"Non è stato facile sai? In questi due anni sono dovuto stare sempre sull'attenti per evitare di venire a farti compagnia dietro le sbarre, figurarsi se potevo pianificare un'evasione dopo così poco tempo, ho dovuto aspettare che si calmassero le acque, e poi detto tra noi non era ancora arrivato il momento giusto, diciamo solo che c'è stata una serie di fortunate coincidenze, ma ora entriamo, ti spiegherò tutto con calma dopo che ti sarai data una sistemata".

Detto questo si avvicinò alla cabina del furgone, dal finestrino del posto di guida fece capolino con la testa un cervo, i due mammiferi si scambiarono qualche parola e poi il furgone fece dietro front per la strada da cui era arrivato, la pecora aveva osservato tutto, non riuscendo però a capire cosa si fossero detti.

"E quello chi è? Ci possiamo fidare a farlo andare via così?".

Il montone rivolse quindi lo sguardo verso il furgone per poi tornare ad osservare Dawn.

"Non preoccupartene, è solo grazie a lui che sono riuscito a tirarti fuori di lì, gli ho detto di liberarsi del furgone, quando sarà di ritorno ti presenterò il resto della combriccola, per ora entriamo".

La pecora annuì, era desiderosa di togliersi di torno gli stracci della prigione dove aveva passato i due anni peggiori della sua vita, il penitenziario di massima sicurezza era diviso in due zone, rispettivamente per i maschi da una parte e le femmine dall'altra, tuttavia non esisteva alcuna suddivisione tra prede e predatori, se per le prime lei risultava come un'eroina che aveva provato in tutti i modi ad imporsi sugli altri era vero anche il contrario, con le seconde che la odiavano e la disprezzavano fino alla morte, e quando ti ritrovi un'orsa grizzly incarcerata per plurimo mammifericidio senza più nulla da perdere e che ti tallona solo per trovare una maniera per farti fuori e diventare popolare tra gli altri detenuti, allora puoi anche iniziare a farti il segno della croce e pregare se non altro che abbia il riguardo di ammazzarti velocemente e con meno dolore possibile, in quei due anni le guardie carcerarie erano riuscite a sventare ben sei tentativi delle detenute di accoppare l'odiata pecora, ed ogni volta ci andavano sempre più vicino, era solo questione di tempo perché Dawn non arrivasse nemmeno vicina a scontare la sua condanna a vita.

Dopo una rapida doccia si vestì finalmente con degli abiti degni di tale nome, per un attimo ancora non le pareva vero di essere di nuovo fuori, i suoi pensieri vennero interrotti dal bussare sulla porta di Doug, dopo avergli detto che poteva entrare il montone si fece avanti.

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