semidei fastidiosi e baci

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Will ha appena finito il suo turno in infermiera e non vuole più vederci figli di Ares con la loro sete di sangue o figli di Ermes con la loro passione per gli scherzi almeno per una settimana; "sì sì sogna, Will" si dice tra sè e sè "probabilmente domani te li ritroverai di nuovo lì". La cena è ormai finita e i campeggiatori sono quasi tutti al falò, ma il biondo sa che colui che vuole vedere non è lì.
Ne è certo perché, se non lo trascina lui, il suo ragazzo evita di stare con troppe persone, quindi si dirige verso la cabina di Nico, dove entra senza preoccuparsi di bussare.

La cabina di Ade è una delle più nuove, e più tetre: l'esterno è di ossidiana, con la sola eccezione della porta,che è grigia scura, e il teschio, indispensabile secondo il semidio residente, sopra di essa.
L'interno è altrettanto cupo, ma, comunque ben arredato. Il letto, l'armadio, la scrivania e qualsiasi pezzo di arredamento varia tra una gamma di colori che vanno dal grigio al nero. L'unica cosa colorata lì dentro è il letto di Hazel, la sorella romana di Nico.
E, con grande sgomento di Will, ci sono altri teschi usati per sorreggere i volumi nella libreria.

In questo momento il suo ragazzo si trova seduto sul davanzale della finestra a leggere un libro, ha la parte superiore dei capelli legati cosicché non gli cadano in faccia, indossa un paio di pantaloni della tuta e una canottiera larga, tutto rigorosamente nero, e Will non può fare a meno di fissare tutti i muscoli in mostra. (vedi foto all'inizio ^)
Nel frattempo Nico non ha alzato lo sguardo, ma, è sempre perfettamente consapevole della presenza dell'altro, il quale subito si getta sul letto del corvino e inizia a divagare e lamentarsi del suo turno stancante. Non è sicuro che l'altro lo stia ascoltando, in effetti non ha cambiato espressione o distolto gli occhio dal libro, ma ciò non lo dissuade.
-...e perciò detesto i weekend, c'è meno lavoro per tutti tranne che per noi guaritori, tutti sono liberi e quindi vanno, fanno casini, si fanno male e io devo rattopparli! Questo era un esempio, ma se ci sono in mezzo i figli di Ermes, con i figli di Ares meglio non parlarne poi, è sempre peggio...- finisce Will -Nico, mi stai ascoltando?-
-Si- risponde Nico mentre chiude il libro ormai finito e lo ripone nella libreria.
Vedendo ciò, il biondo si alza e si mette vicino alla finestra, dove il corvino si risiede.
-Blateravi su troppo lavoro nei weekend e figli di Ermes chiaramente suicidi o completamente stupidi, se vuoi posso ucciderli per te, o magari spaventarli un po'.-
-Oh! Non credevo stessi ascoltando,- dice il figlio di Apollo stupito - comunque direi che ucciderli o terrorizzarli mi sembra eccessivo, ma grazie death-boy, apprezzo il pensiero!- detto ciò scocca un bacio casto sulle labbra dell'altro, che scocciato mugugna qualcosa che assomiglia a 'non chiamarmi così, idiota' , Will, che è una persona comprensiva, ignora il palese insulto. Sta per riprendere a baciare il suo ragazzo quando questi decide di interromperlo:
-Perché hai continuato a parlare se pensavi che non stessi ascoltando?-
-Stai zitto, Nico.- borbotta il biondo.
-No, dai dimmi.- insiste divertito.
-Avevo bisogno di sfogarmi?-
-È una domanda?-
-Sei uno stronzo, lo sai vero?- arrossisce il figlio del dio del sole.
Nico per tutta risposta lo prende per i passanti dei jeans e lo tira tra le sue gambe, ora i due sono naso a naso.
-Certo che lo sono, ma, a te piace.- e, prendendogli il viso tra le mani, lo bacia senza dare tempo al biondo di rispondere, non che serva, entrambi sanno che l'affermazione del corvino è vera.
Will solleva il più piccolo per le cosce e, senza smettere di baciarsi, lo porta sul letto.
A quel punto nessuno dei due pensa alla precedente conversazione o ai fastidiosi semidei.


FINE

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Angolo autrice:

Allora, questa era la mia prima storia solangelo e in generale sui semidei, anche se l'ho modificata più di una volta in seguito. Spero piaccia, se vi va lasciate un commento, apprezzo qualsiasi feedback.

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