Nella mia vita ho fatto tanti errori, troppe decisioni sbagliate. Più sbagliavo e più perdevo me stessa: nell'oblio più buio, che mi portava a pormi delle domande a cui non sapevo rispondere.
Perché?
Ero io il problema?
O era solo il destino?
Perché sono così sciocca?Eppure pensavo molto alle scelte che dovevo fare, ma ogni volta mi sentivo come se il mondo mi cascasse addosso.
Ogni notte a pensare, tentare di provare una soluzione, un capo espiatorio ma forse ero solo io il problema.Ed ora eccomi qua: a mettere le ultime valigie nel bagagliaio della macchina.
"Ragazzi avete preso tutto?", domandai ai miei due figli.
"Alcune cose le ho lasciate qua, tanto ritornerò", rispose il più grande, Jimin, mentre mi guardava annoiato, quasi infastidito; e come biasimarlo stavo scappando dai miei problemi e avevo incluso i miei figli, li stavo portando lontani da casa e dal loro amato padre.
E Jimin, anche se per la sua età sembrava abbastanza maturo, non riusciva comunque a comprendere ciò che stava accadendo.Sospirai e chiusi il bagagliaio.
Felix era appoggiato alla macchina, intento a giocare con la sua Nintendo. Come descrivere il mio secondo figlio? Riservato, con uno sguardo intimidatorio, che non aveva preso da nessuno della famiglia.
Mi odia anche lui? Non lo so, ma se prima mi parlava a stento, ora non mi parla più."Va bene, ora salite in macchina, tra poco partiamo", dissi mentre aspettavo che uscissero dalla casa di fronte il mio ormai ex marito e Miyoung, la nostra bambina di tre anni. La figlia che doveva essere la salvezza della famiglia che si era sgretolata.
Chanyeol: l'uomo che ho sposato, il mio primo vero amore, l'uomo che è stato accanto a me dal liceo. L'ho amato con tutta me stessa, ho dato tutto per lui e ho anche sacrificato tante cose, solo per lui perché lo amavo. Ero così cieca e ingenua, così tanto da trascurare le persone che mi volevano bene.
Da quattro anni a questa parte tutto quell'amore era finito, non ce n'era quasi più. Ci eravamo stufati, lui prima così aveva incominciato ad allontanarsi, parlavamo solo per sapere dei figli. Arrivava tardi dal lavoro, idem io, i bambini stavano con la babysitter fino alla fine della settimana. Eravamo due egoisti, lui troppo orgoglioso e io che non voglio affrontare i problemi.Una domenica di anni fa, mentre stavamo pranzando a tavola, Jimin ci disse che non riusciva più a sopportare il nostro silenzio, il nostro menefreghismo. Ci guardava con gli occhi lucidi e così anche Felix, solo in quel momento avevamo capito cosa avevamo causato. E ricordo ancora le tristi parole che pronunciò il minore: "Per favore ritorniamo come prima... Mi mancate". Cosa avevamo fatto? Un danno, avevamo messo in secondo piano la felicità dei nostri figli.
Per la prima volta dopo mesi ci guardammo negli occhi, uno sguardo pieno di colpe e di cose mai dette."Io e la mamma stiamo avendo un periodo un po' difficile per via del lavoro, non preoccupatevi andrà tutto bene vero Rosé?"
"Certamente, siamo solo stanchi perché dobbiamo fare un sacco di cose", dissi solo con un finto sorriso, accarezzai la guancia di Felix per tranquillizzarlo, però nel profondo volevo essere rassicurata anche io. Mi mancava quel falso benessere prima del fatidico allontanamento, mi mancava la mia famiglia perfetta e il consorte perfetto.
"Ci dispiace per avervi fatto preoccupare, se volete possiamo prenderci qualche giorno di ferie per andare in campeggio, che ne ne dite?", Chanyeol tentava di salvare qualcosa che oramai non c'era più, ma lo stava facendo solo per loro. Io non ero più tra le sue preoccupazioni e pensieri più importanti.
"Sì per favore! È da tanto che non facciamo una vacanza!", Jimin era entusiasta, li brillavano gli occhi dalla felicità.
"Sì possiamo?", chiese a bassa voce Felix, quasi intimorito che io dicessi di no da un momento all'altro.
"Per me è ok, devo solo avvertire i miei alunni", non mi restava che accettare.
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𝐓𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐬𝐭 𝐛𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐢𝐧 𝐥𝐢𝐟𝐞 // 𝑩𝑻𝑺 & 𝑩𝑷
FanfictionRaccolta di one shots principalmente sui Blacktan.