Capitolo 1.

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Perfect, Ed Sheeran

Io ed Mario ci siamo visti per la prima volta un settembre, precisamente settembre 2013.
Erano da poco finite le vacanze e per me sarebbe iniziato un nuovo capitolo della mia vita: il liceo.
Era stata una estate bella, come tutte d'altronde, avevo sostenuto l'esame di terza media e avevo passato le vacanze nel solito posto in cui villeggiavo praticamente da quando sono nata.
L'aria era strana nel paesino dove abitavo e tutto sembrava diverso, tutto aveva un altro sapore.
Mi sentivo grande...a giorni sarei diventata "una liceale" già il suono di queste parole mi faceva sentire più adulta, più matura, mi davo un tono.
Tra rientro dalle vacanze e l'inizio del liceo sarebbero passate due settimane circa e questo significava una cosa sola: divertirsi prima che la pacchia finisse.
Il paesino dove vivo è un paesino piccolo nella provincia di Napoli, talmente piccolo che tutti conoscono tutti, inevitabilmente.
Ma lui non lo avevo mai visto, sembra strano vero? Seppure avessimo frequentato la stessa scuola media.
Un giorno lo vidi, era lì con i suoi amici a passeggiare e ridere con quei sorrisi spensierati che solo gli adolescenti hanno.
Il suo gruppo di amici era composto da ragazzi molto diversi fra loro, alcuni li conoscevo poiché frequentavano alcune mie amiche altri no.
Ho sempre ammirato l'amicizia tra uomini e così diversa da quella tra donne.
Gli uomini non hanno, quasi mai, invidia tra loro, sono meno problematici e si divertono con poco.
Li osservavo e pensavo a quanto sarebbe stato bello essere in un gruppo con loro, incurante del fatto che qualche mese dopo sarebbero state le persone più importanti della mia vita.
Pasquale, Marcello, Antonio, Manuel, Daniele e poi c'era lui Mario.
Era un ragazzo dal viso pulito, dai lineamenti perfetti.
Castano con gli occhi marroni nocciola con una puntina di verde, con un nasino dritto che sembrava scolpito per quanto fosse dannatamente perfetto e un sorriso che era capace di farti sciogliere in un millesimo di secondi.
Amore a prima vista? Si può definire così? Non so se sarebbe il modo corretto di definire ciò che è successo, ma una cosa la so da quel giorno i nostri destini sono stati intrecciati.
Passarono un paio di giorni dall'inizio di settembre e ricevetti un messaggio dalla professoressa di musica delle scuole medie.
Sono sempre stata una ragazza dinamica, frenetica, mi definirei addirittura irrequieta una di quelle che ama fare mille cose insieme.
Da sempre amavo la musica, il mondo del teatro e per questo nei tre anni delle scuole medie avevo partecipato a corsi extracurricolari come quello del teatro e quello di coro.
Ogni anno la mia scuola media organizzava l'accoglienza per i "nuovi arrivati" e il nostro coro si esibiva per dare il benvenuto.
Anche se ero passata alle superiori la mia professoressa mi chiese di partecipare all'iniziativa e mi contatto chiedendomi se avessi contatti con Chiara.
Chi era Chiara?
Chiara era una ragazza che avevo conosciuto il secondo anno di medie, lei era più piccola di me, era al primo e ci trovammo nel corso di coro assieme e da subito diventammo diventate amiche.
Chi era anche Chiara? La sorella di Mario.
Così senza pensarci più di tanto, presi la palla al balzo e feci il primo passo, con una scusa lo contattai senza che ci conoscessimo, senza che avessimo manco scambiato una parola.
Era il 5 settembre quando digitai quelle parole in fretta e furia senza pensarci due volte.
"Mariooooo ma tua sorella è a Napoli?l
La sua risposta non tardò ad arrivare.
"Nono ahahahah perchè che è successo?"
Che ha da ridere? Pensai tra me e me?
Gli spiegai che l'avevo contattato perché non riuscivo a mettermi in contatto con la sorella, verità d'altronde, e che avevamo le prove del coro per la manifestazione, cercando di non far pensare che fosse tutta una semplice scusa per contattare lui, anche se realmente avevo il bisogno di mettermi in contatto con Chiara sua sorella.
"Non so quanto torna posso fartelo sapere domani?"
E così risposi: "Sisi quando vuoi grazieeee ahahah😘"
Quando vuoi? Ma veramente? E quella risata?
Faccio ridere? 😂
Ok mi stava letteralmente prendendo per il culo.
"Vabbene ci vediamo domani Ale, vengo a salutarvi fuori scuola, un bacio."
Da quel momento iniziammo a parlare senza sosta, iniziarono le superiori e ci trovammo anche nello stesso liceo.
Lui era al secondo anno ed io al primo e così ogni giorno me lo trovavo davanti ai piedi, parlavamo giorno e notte fin quando non scopri che lui si frequentava già con un altra ragazza.
Non gliene diedi importanza, alla fin fine noi parliamo solo che male c'è?
C'era però tanta intesa fra noi...il primo mese di liceo, settembre avevamo orari ridotti per cui le lezioni terminavano giorni alle ore 12.00 altri alle 11.00 per cui tutti gli studenti prima di rientrare nelle proprie case si riunivano sotto a dei porticati e passavano cazzeggiando quelle due orette giuste prima di tornare.
Per un mese era tutto un giocare, evitarsi, fin quando un giorno mi rimosse da Facebook, dove passavamo le intere giornate a parlare.
Un giorno all'uscita di scuola lo evitai, non gli rivolsi la parola e lui disse "lei era gelosa" e io non gli diedi più confidenza.
Una sera qualche settimana dopo a fine mese c'era una serata in un locale nel paesino dove viviamo entrambi a cui partecipavano tutti.
C'ero io, c'era lui e c'era anche lei.
Io ero lì con delle mie amiche e lui con i suoi amici, ad un certo punto ci trovammo soli su un divanetto e ci baciammo.
Fu bello, bello da morire ma poi qualcosa non andò, lui non si fece più sentire e perdemmo ogni tipo di contatto.
Ero stato solo uno sfizio, un passatempo?
Non so, so solo che mi passò in fretta ne mi pesò.

Dimmi ancora che mi amiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora