Capitolo 1 Baciami ancora

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Salve, sono Andrea, ho quasi 20 anni , sono lesbica e anche in ritardo. Corro per le strade di Palermo, tacchi e vestito nero , fin troppo corto per i miei normali gusti, ma si sa , una festa è una festa , pacchettino in mano e una grande fretta. Dio queste scarpe sono scomodissime, ahh perché ho dato retta a mia sorella?? ahh non potevo chiedere a qualcuno? no a piedi dovevo venire, che scema...

-ahh che palle- Mi maledico mentalmente per il mio solito ritardo mentre a passo svelto cerco sto cazzo di locale. Ma io non capisco perché Elena va a scegliere i posti più inculati e sconosciuti per le sue feste. L'anno scorso sono finita in mezzo agli scogli per colpa sua, col rischio di farmi male ad una caviglia. Dopo un po' trovo stu minchia di locale . Porco dio non sono manco entrata e sono già col fiatone, il prossimo anno, come mi invita di nuovo in uno di sti posti, altro che pacchettino, un calcio in culo le regalo. Col fiatone entro nel ristorante, con uno sguardo sia imbronciato, che stanco .

-Scusa Elena vedi io ho....avuto da fare ....eh....scusa- MI scuso mentre cerco di prendere fiato. La sala è tutta agghindata con ghirlande, nastrini e striscioni su cui c'è scritto il nome "ELENA" in oro. A terra mille palloncini colorati del medesimo colore e la sala popolata da centinaia di ragazzi e ragazze. Nell'angolo vedo pure i genitori di Elena vestiti tutti eleganti, nemmeno stessero ad un matrimonio. Legato alla gamba del tavolino, quel bastardo di chihuahua marrone di Elena , vestito con uno smoking nero e con un papillon. Dio quanto odio sto criceto , che ogni volta che mi vede cerca di montarmi o la gamba o le braccia. Infatti appena mi vede inizia a tirare il guinzaglio, tirando nella mia direzione. Brutto topo canuto, se non fosse per Elena l'avrei già gettato nel cesso e tirato lo sciacquone, così il sorcio sarebbe ritornato ai suoi colleghi ratti. Il luogo mi sembra elegantissimo, colonne alle pareti, mattonelle di marmo, ma come cazzo avranno pagato un luogo del genere, manco fosse il suo matrimonio per dio. Ad un tratto il mio vestiario mi sembra inadatto al luogo, anche quel topo è più elegante di me, mentre io sembro uscita da una discoteca. Mentre mi faccio prendere da sti pensieri vedo Elena, con un vestito da principessa di colore rosa perla, una coroncina in testa con dei diamanti , uno scettro in mano e una borsetta rosa, anche se la scena non mi poteva sembrare più vomitevole, vedo accanto a lei il suo bel fidanzato. Tutto sistemato in smoking come il topo, a quanto pare a Elena piace vestire i propri bastardi come un maggiordomo.

- Andrea!!! Finalmente sei arrivata...finalmente! un altro po' e venivi al mio diciannovesimo- Afferma ridendo ,prendendomi un po' in giro e stringendomi con quelle sue flebili e sottili braccia. Che carina, ha un profumo buonissimo e la pelle tutta ricoperta di brillantini, alcuni li ha pure lasciati su di me. La guardo negli occhi e il loro colore mi abbaglia. Come è possibile che questa ragazza, più cresce più diventa bella, anche se non cresce mai di statura.
- Si, lo so , scusami scusami , stavo finendo di fare i pacchi, ma mi farò perdonare, lo giuro- MI scuso abbracciandola e sollevandola come una bambola. è leggerissima. Piccolissima, leggerissima e con la pelle morbidissima. La terrei tra le braccia tutta la sera se possibile.

-Ah ti ho preso questo , buon compleanno- Continuo porgendole il pacchetto che tengo in mano. Elena, non appena vede il pacchetto si illumina. Alcune volte mi ricorda proprio una bambina il giorno di Natale. Il suo sorriso si allarga così tanto che, vederla così fa sorridere anche me. 

-uhhhh, cosa mi hai preso?- Dichiara scodinzolando per la felicità e guardando il pacchetto come fosse la cosa più straordinaria di questo mondo e questo mi rende davvero molto felice. 

- allora ti do due opzioni , aprirlo in camera tua, in privato, ma dopo o aprirlo adesso , ma davanti a tutti- Propongo ridacchiando a Elena mentre le levo il pacchetto dalle mani e lo sollevo quanto basta per le, il giusto per non farla arrivare al pacchetto. Che carina, è così bassa in confronto a me. Un dolce scoiattolino o una piccola principessina. 

Baciami AncoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora