Il piano di Hermione

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Hermione era distesa sul suo letto, a fissare il soffitto in silenzio. Stava pensando, cercava di trovare una risposta a tutte quelle domande angoscianti che continuavano a girarle nel cervello. 

Cosa sarebbe successo se qualcuno dei suoi amici avesse letto il suo diario? E che cosa sarebbe successo se lo avesse letto uno dei suoi nemici? Hermione non riusciva a smettere di chiederselo. Chiunque avesse letto il suo diario, avrebbe cominciato a sperperare i segreti che lei ci aveva scritto per tutta Hogwarts, era inutile negarlo.

Proprio mentre pensava a questo, la porta della sua camera si spalancò. Sulla soglia c'era una ragazza del quinto anno, con i capelli rossi e una manciata di lentiggini sul viso. 

- Hai saputo la notizia, Herm? La McGranitt distribuirà i nostri diari! - disse euforica.

- Si, ho saputo, Gin. 

Al contrario di Hermione, Ginny sembrava felicissima all'idea che mezza Hogwarts avrebbe conosciuto i suoi segreti, tra non molto.

- Beh, non sembri molto contenta - sbuffò la rossa andandosi a sedere vicino all'amica. 

Hermione aveva sempre ammirato la positività e la gioia di Ginny, ma in certe occasioni la rendeva davvero insopportabile. Possibile che non capisse? Possibile che non provasse quello che anche lei provava? Insomma, anche lei doveva aver scritto qualcosa che avrebbe voluto tenere per sè, in quel diario!

- Tu perchè lo sei? - le chiese.

Ginny sorrise. - Scherzi? Ci ho scritto quello che provo per Harry, lì dentro! Pensa se il diario capitasse a lui. Oh, sarebbe magnifico... - mormorò con aria sognante.

Hermione si portò una mano sulla fronte e scosse la testa. 

E' stupida, pensò, o cosa? 

- Ginny, le probabilità che il tuo diario finisca nelle mani di Harry sono una su un milione. Pensa, piuttosto, se il diario capitasse a Ron o a Dean. Ti farebbero fuori immediatamente - spiegò.

La "piccola" Weasley sgranò gli occhi: - Oh, cavolo. Non ci avevo pensato.

Hermione borbottò un "eh" un po' soffocato, che forse nemmeno Ginny riuscì a sentire. Poi si morse un labbro e tornò a pensare a come risolvere la questione. Anche lei aveva confessato i suoi sentimenti verso la persona della quale era innamorata, in quel diario. E... non voleva che qualcuno li leggesse, nemmeno il suo amore segreto.

- Beh, non possiamo lasciare che i nostri diari finiscano nelle mani sbagliate! Come facciamo? - chiese poi Ginny.

Hermione ci riflettè un po' su, ma purtroppo non le venne in testa nulla. D'altronde non c'era nulla che due studentesse potessero fare per opporsi alle scelte di una professoressa abbastanza anziana.

- Non lo so. Potremmo cercare di scoprire a chi vengono consegnati i nostri diari e poi scambiarli con quelli che la McGranitt ci consegnerà. Però dovremmo farlo prima che la persona alla quale vengono consegnati i nostri diari cominci a leggerli - disse tutto d'un fiato la mora, esprimendo quello che le era venuto in mente senza nemmeno fermarsi ad esaminarlo.

Wow, pensò dopo aver parlato, da dove mi vengono queste idee diaboliche? 

- Geniale! Ma... nel mio caso, dopo aver fatto tutto questo procedimento, non potrei intrufolarmi nella camera di Harry e mettere il mio diario lì? - chiese Ginny con le scintille negli occhi. 

Hermione sorrise. Sapeva quanto Ginny desiderasse diventare la ragazza di Harry, era il suo sogno da quando aveva 11 anni. Sapeva che aveva sofferto moltissimo per questo suo enorme amore non ricambiato, e se c'era una cosa che voleva con tutta sè stessa era vedere il sogno della sua migliore amica avverato, vederla felice con il suo vero amore dopo tutti quegli anni in cui Harry non aveva fatto altro che ignorarla.

- Certo che potresti - disse sorridendo.

Ginny lanciò un gridolino e si tuffò sull'amica, abbracciandola. Hermione ricambiò, stringendo la rossa.

Quando si staccarono l'una dall'altra, Hermione chiese a Ginny che ore erano. Lei guardò l'orologio: - Oh mio Dio, sono le 11:10! Sono in ritardo per incantesimi!

Detto questo, la Weasley si alzò dal letto dell'amica, la salutò con la mano ed uscì dalla stanza correndo.

Hermione rise scuotendo la testa: era tipico di Ginny perdere la cognizione del tempo. Poi si lasciò cadere a peso morto sul letto, ritrovandosi ancora una volta distesa a guardare il soffitto. Si chiese come avrebbero fatto a scoprire a chi sarebbero capitati i loro diari e se, una volta completata quella fase, tutto fosse andato per il meglio.

Ancora una volta, una voce femminile interruppe i suoi pensieri: - Ah, signorina Granger!

Hermione scattò subito in piedi. Davanti a lei c'era la McGranitt con una pila abbastanza alta di diari in mano.

- Salve professoressa. Stava... distribuendo i diari? - chiese mentre la McGranitt posizionava un diario su ogni letto della camera. 

- Sisi, esatto. Ma, mi perdoni signorina Granger, temo di dover andare. Ne ho ancora molti da distribuire. 

Detto questo, la McGranitt uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. 

Hermione si girò verso i letti. Magnifico, pensò, non poteva andarmi meglio di così. Cominciò a raccogliere tutti i diari che la professoressa aveva sistemato in quella stanza e li poggiò sul suo letto.

- Mi dispiace, professoressa. Sceglierò io a chi dare questi diari - borbottò tra sè e sè.

Poi, cominciò a sfogliare i diari uno per uno, individuando lo studente che li aveva scritti e progettando a chi farli leggere. 

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