Fire On Fire

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"Non ti danno nemmeno un pezzo di terra per farti mangiare dai vermi. Ti mettono qui..." disse allargando il braccio sinistro, mentre con il destro tentava di infilare un fiore in un foro vicino alla bara di sua figlia "... in un muro di pietra, come se fosse un cazzo di magazzino"
Zulema prese un manciata di fiori da un contenitore proprio lì vicino, e cominciò a sbatterli con violenza su quel muro che per lei era così inutile per piangere sua figlia "Come un cazzo di magazzino dell'IKEA!" termina, buttando i fiori a terra.
Si girò verso Macarena, senza guardarla per davvero e la bionda la fissò per poi parlare.
"Mi sono persa molto stando in ospedale?" Chiese, quasi con paura.
"Non ti sei persa niente" ribattè Zulema, per girarsi di nuovo verso quel muro incredibilmente alto.
"Io credo di si" ribattè subito la bionda, comprendendo che aveva perso davvero un pezzo della vita di Zulema in cui forse, le sarebbe potuta stare vicino.
"La Zulema che conoscevo sarebbe uscita dalla galera spaccando tutto. Non dalla porta. Con un biglietto dell'autobus" spiegò Macarena, non riconoscendo più la donna che aveva davanti a sè.
"Beh sei arrivata tu. A farmi da autista!" Zulema spinse con forza un dito sulla fronte di Macarena, costringendola ad indietreggiare. O non stavano più parlando Zulema e Macarena? Quel gesto non era scritto nel copione, fu questo il pensiero che aleggiava nella mente di Maggie, mentre continuavano a girare la scena.
"Che problemi hai?!" Chiese Macarena, riprendendo la propria posizione. "Ti credi sempre diversa dagli altri, no? L'indistruttibile Zulema. Finirai come tutte" incalzò Macarena. "Andrai in una casa popolare di merda. Dovrai firmare in tribunale ogni settimana. E ti daranno un lavoro di merda, una pezzente come tutte"
Fu allora che accadde l'inaspettato.
Un altro gesto che non era assolutamente scritto nel copione.
Maggie si ritrovò con la testa di lato, il dolore alla guancia si sentì subito, forte e chiaro. Doveva ammettere che il destro di Najwa non era niente male, ma un gesto così estremo... per quale motivo?
Maggie strinse gli occhi per la forte botta e poi si girò verso quella che era Najwa, non più Zulema, che la fissava con occhi rabbiosi.
"Hai perso" disse Maggie, continuando con il copione. "Abbiamo perso entrambe" annunciò tirando su con il naso, per poi cominciare ad allontanarsi, proprio come prevedeva la scena.
Sentì dietro di sè Najwa che urlava "Che c'è?!" alla coppia di anziani che facevano le comparse nella scena.
"Fanculo, questi fiori di merda!" Esclamò la bruna, cominciando a colpirli con le mani.
"Eeehhh stop! Buona la prima!" Annunciò il regista. "Ottimo lavoro ragazze" annunciò il regista.
Maggie continuava a camminare, senza fermarsi. Si toccò lo spazio proprio sotto il naso per assicurarsi che il sangue avesse finito uscire. Scosse la testa, dirigendosi verso la roulotte che ospitava i propri abiti. Sapeva bene che avrebbe dovuto girare altre scene quel giorno, ma l'ultima cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era rimanere e continuare a recitare con Najwa.
Prese un fazzoletto e si tamponò il naso.
Era già successo che improvvisasse, riuscire a stare al passo con Najwa non era facile, ma un evento del genere non si era mai verificato, nemmeno quando Zulema e Macarena si odiavano per davvero.
Sentì bussare alla porta della roulotte e alzò gli occhi al cielo, immaginando chi potesse essere. L'unica persona che non avrebbe voluto vedere.
"Bionda?"
Maggie sentì al voce di Najwa ovattata. Quel nomignolo ormai era diventato parte di lei, da quando la stessa Zulema aveva iniziato a chiamare in quel modo Macarena.
Najwa cominciò a bussare ancora più insistentemente e Maggie, spazientita, decise di aprire.
"Che vuoi?" Chiese la bionda, appena si trovò davanti Najwa. "Vuoi darmi un altro pugno?" Chiese sarcastica.
"Te lo sei meritata" ribattè per tutta risposta la bruna.
Maggie alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta.
Purtroppo per lei i riflessi di Najwa erano molto allenati, tanto da riuscire a bloccare la porta con la mano e spingerla, insieme a Maggie, per poter entrare.
"Ma prego, accomodati pure" disse Maggie facendo un gesto con il braccio e chiedendosi quanta forza avesse la bruna in quelle braccia sottili.
"Possiamo parlare?" Chiese Najwa.
"Ancora dobbiamo parlare? Dopo questo Najwa?" Chiese la bionda indicandosi il naso.
"Direi che ci sono tante spiegazioni che mi devi dare. Davvero tante bionda" Najwa si poggiò al tavolino della roulotte a braccia conserte.
"Cosa vuoi sapere?" Chiese Maggie, bagnando il tovagliolo e continuando a tamponare il naso.
"Tipo perchè sei sparita, perchè non hai mai risposto alle mie chiamate, ai miei messaggi. È passato un anno bionda... " disse Najwa avvicinandosi a Maggie che non si mosse dal proprio posto, ma piuttosto fisso i propri occhi in quelli marroni, profondi e bellissimi di Najwa. "... un fottutissimo anno dalla fine di Vis a Vis, un fottutissimo anno ad aspettare una tua cazzo di risposta"
"Ho avuto da fare" rispose semplicemente Maggie.
Najwa sorrise amaramente e si morse il labbro nervosa "Mi avevi promesso che non saresti sparita, come avevi già fatto quando non si sapeva se Macarena fosse morta o meno"
"Najwa non tutto ruota attorno a te, ho avuto altri ruoli e il tempo per risponderti e chiamarti non c'era. Per dirci cosa poi? Le solite cose" concluse la bionda buttando il tovagliolo.
"Le solite cose" ripetè Najwa tra sè e sè. "Ma almeno ha rappresentato qualcosa per te quello che è successo tra noi?"
"E per te?" Chiese di rimando Maggie. Sapeva che Najwa, infondo, si stava esponendo tanto per i suoi standard. A dire il vero Najwa e Zulema non erano proprio così lontane dall'essere la stessa persona. Stesso carattere, stessi muri, stessi modi. Najwa era perfetta per essere Zulema perchè lei era Zulema.
"Se non erro sei stata tu a voler finire tutto" continuò poi Maggie non ricevendo risposta.
"Dopo che mi hai tradita" ribatté Najwa.
"Dopo che ti ho vista con il tuo ex marito e non mi dire ancora la cazzata del 'stavamo parlando', perchè non è così Najwa" disse dura Maggie.
"Sei una bambina, bionda, non capisci la mia situazione. Sei sempre stata così, presa da te stessa, dalla tua carriera e tutto quello che hai attorno quasi non lo vedi" disse schietta Najwa. "Non hai mai pensato a quanto la mia situazione potesse essere delicata. Una separazione alle spalle, con un figlio da crescere da sola. Ma tu niente bionda, tu non guardi oltre il tuo cazzo di naso!" Esclamò Najwa, alzando il tono della voce.
E in quel momento fu Najwa a rimanere di stucco.
Uno schiaffo risuonò nella roulotte. Najwa si portò una mano sulla guancia guardando Maggie.
La bruna si toccò il labbro, leggermente provato dal gesto della bionda. Si guardò il dito vedendo un leggero colore rosso a colorarlo. "Siamo pari" constatò Najwa accennando un sorriso.
"Non puoi parlarmi così, dopo che ho tentato di avvicinarmi a te, a piccoli passi, perchè sapevo che avevi una situazione particolare. Ho provato ad avvicinarmi a tuo figlio Teo anche per cercare di fargli trovare un'amica in me per parlare se avesse voluto. Dopo che mi hai chiamata, ubriaca fradicia, da un club, dopo che eri venuta a conoscenza che tuo marito si era rifatto una vita. Sono venuta a recuperarti, ti ho portato a casa mia e ho chiamato una babysitter per Teo inventandomi che avremmo continuato a girare fino a tardi e invece tu eri con me a sentirti in colpa, a parlare di tuo marito e a dirmi quanto lo amassi e non hai idea di quanto quella notte avrei voluto restituirti tutta la tua vita per vederti felice... "
"Maggie... " cercò di interromperla la bruna.
"No! Ora mi fai finire!" Esclamò la bionda con le lacrime agli occhi. "Non ti permetto di parlarmi così, perchè quello che ho provato per te non l'ho mai provato per nessuno e combattere contro i tuoi muri per cercare di farti capire che di me potevi fidarti non è stato per niente facile. Perchè tu hai sempre questa fottutissima corazza!" Esclamò spingendo Najwa che indietreggiò leggermente.
"Quindi smettila di darmi colpe che non sono mie e fai pace con te stessa e con quello che provi" concluse Maggie, prendendo le sue cose e uscendo dalla roulotte sbattendo la porta, abbandonando lì Najwa, senza la possibilità di lasciarla replicare.
La bruna si sedette sul divanetto della roulotte. Si passò una mano sulla fronte per poi passarla sulla parrucca che tolse piano, rivelando i suoi capelli rossi.
Nessuno riusciva a zittirla come faceva la bionda. Ma infondo cosa avrebbe potuto replicare dopo che le aveva sbattuto la verità in faccia in quel modo così schietto. Quello che Najwa le aveva detto inizialmente era dettato dalla rabbia di non averla vista o sentita per tanto, troppo tempo. Voleva ferire la bionda, per farle capire cosa aveva provato lei stessa durante tutto quel tempo in cui non faceva altro che pensarla e pensarla. Non lasciava mai la sua mente. Najwa la odiava per il male che le aveva fatto con quell'assenza. L'aveva abbandonata, proprio come aveva fatto in quel momento. La odiava perchè quello che provava era troppo forte per riuscire a soffocarlo. Per quanto ci avesse provato in passato, non era mai riuscita. Avrebbe voluto non essere così dipendente da quella bionda dagli occhi verdi che le aveva fatto perdere la testa per davvero, per la prima volta nella sua vita. Najwa pensava che con il suo ex marito sarebbe stata una storia da 'per sempre' ma piano piano si accorsero che i litigi, i loro comportamenti infantili in casa non facevano altro che danneggiare Teo. Per quello decisero di separarsi e per quello Najwa aveva chiuso il proprio cuore in una cassaforte, dalla combinazione infinita, che nemmeno il più abile degli scassinatori sarebbe riuscito ad aprire. Eppure...
Contro tutte le sue aspettative era arrivata quella bionda, incredibilmente diversa da lei, così espansiva, così bella da togliere il fiato. Infondo è dalle cose in contrasto che nasce l'armonia più bella. E quell'armonia Najwa l'aveva conosciuta bene. Fin troppo bene.
Maggie era riuscita a trovare la giusta combinazione, numero dopo numero, passo dopo passo era entrata nella cassaforte e aveva cercato sempre di trattare con cura il cuore della bruna.
I sorrisi di Najwa erano riservati solo per lei ormai, al di fuori del set lei era la sua luce. Nonostante a volte cercasse ancora di sopprime i propri sentimenti per non mostrarsi troppo debole, cercava di lasciare una porticina sul retro sempre aperta per Maggie.
All'inizio della loro storia, durante la terza stagione di Vis a Vis, era tutto incredibilmente bello e Najwa non poteva credere che il suo cuore fosse tornato a battere per qualcuno. Per lei in particolare.
Poi iniziarono i problemi, il suo ex marito era tornato e con lui anche la debolezza di Najwa. Teo aveva sempre sognato che i suoi genitori potessero rimettersi insieme e Najwa, dal canto suo, avrebbe voluto accontentarlo. Ma questo non fece altro che far soffrire Maggie che li trovò a baciarsi nel giardino di casa di Najwa.
Allo stesso modo, per ripicca probabilmente, Najwa vide Maggie baciarsi con un uomo qualche giorno dopo.
Il culmine della crisi lo ebbero quando Maggie si allontanò dalla serie per partecipare alle riprese de "Le ragazze del centralino" e se inizialmente avevano qualche possibilità di chiarirsi, con quell'allontanamento Maggie sparì.
Najwa cercò di tenersi in contatto con lei in qualche modo ma senza risultati. Riuscì a vederla di nuovo una volta che la bionda tornò in Vis a Vis. Cercarono di recuperare i rapporti, ma invano. Perchè subito dopo la fine dell'ultima stagione di Vis a Vis, Maggie, tornò ad essere un fantasma e fu solo quando il regista le chiamò per fare uno spin-off sulla serie che Maggie si fece viva. Dapprima titubante nell'accettare il ruolo di Macarena per un'ultima volta. Ma fu proprio quest'ultima volta a convincerla definitivamente.
Najwa di stropicciò gli occhi a ripensare a tutti quegli eventi che le avevano sconvolto la vita e si chiedeva cosa ci facesse ancora in quella roulotte.
Ne uscì, con ancora la parrucca di Zulema in mano.
"Najwa, hai visto Maggie?" Le chiese il regista.
E Najwa per tutta risposta gli porse, in modo non molto gentile, la parrucca "Reggimi questa" disse per poi allontanarsi a passo svelto sotto gli occhi interrogativi del regista.

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