«Allora, com'è andato l'allenamento di oggi?»

In mezzo al salone da pranzo c'è un lungo tavolo apparecchiato per tre. A capotavola siede il Re, Estmar Solis Sublimis, mentre al centro del tavolo, l'uno di fronte all'altro, siedono due bambini.

«Nulla di impegnativo, ma io volevo combattere un po' di più.»

A rispondere è Baldred, in tono spocchioso. Edmund non risponde. I suoi occhi sono fissi sul piatto di carne e verdure davanti a lui; sembra che stia per addormentarsi.

«Imparare l'equilibrio e le posture corrette è importante per diventare guerrieri e generali di spessore. Voi siete i Principi, ma dovete comunque sapervi difendere e saper difendere gli altri.»

«Lo so ma...è noioso, ok? E poi scommetto che è stato Edmund a insistere con il maestro per combattere molto, è una schiappa in confronto a me.»

Un attimo di silenzio imbarazzante, poi Edmund trova il coraggio di parlare, anche se quasi sottovoce.

«Dici così solo perché non sapresti stare in equilibrio con una spada in mano nemmeno con dieci uomini a sorreggerti.»

«OH MA DAI, SEI RIDIC...»

«Finitela, tutti e due.»

Le parole di Estmar non sono urlate, al contrario di quelle di Baldred, ma sono ferme e severe.
I due fratelli finiscono di mangiare in silenzio. Appena Edmund si concentra nuovamente sul suo piatto, avverte una strana sensazione. Poco dopo suo padre fa una domanda.

«Allora, com'è andato l'allenamento di oggi?»

Edmund non alza la testa, ma è scosso. Crede di essere completamente impazzito; è impossibile che stia rivivendo ciò che è successo pochi attimi fa. La voce di suo padre è ovattata; un senso di nausea pervade Edmund.

«Nulla di impegnativo, ma io volevo combattere un po' di più, non come quel buono a nulla di Ed.»

La frase di Baldred sembrava diversa prima, ma Edmund cerca di stare calmo. Non ci riesce, è più forte di lui. Non riesce a ignorare quell'affronto, ma la reazione è spropositata. A Edmund basta alzare lo sguardo perché il tavolo si ribalti con violenza, come spinto da una forza invisibile.
L'urlo di Baldred è l'ultima cosa che si ode.
Il cuore di di Edmund si stringe, i suoi polmoni si bloccano e gli impediscono di respirare. In una frazione di secondo apre gli occhi e prova a trattenere il respiro affannoso. Si risveglia ai piedi di un albero molto grande, su una collina dalla quale si ha una vista magnifica di Magna Solis.
Guarda in alto e vede un magnifico cielo stellato. Era solo un sogno, ma pranzi del genere erano la quotidianità di Edmund. Ovviamente non arrivavano a finali così violenti e catastrofici, ma a lui facevano male: non sopportava che tra le mura del Palazzo, la sua casa, suo fratello fosse così scontroso nei suoi confronti. Sentirsi a casa dovrebbe corrispondere al sentirsi al sicuro e tranquilli, ma per Edmund non era esattamente così. Suo fratello ha la sua stessa età, ma per qualche ragione si reputa il "maggiore".
Presto sorgerà l'alba, ma Edmund è incauto a trovarsi solo nell'oscurità, esposto a svariati pericoli tra cui gli Antitei: figure orribili dalle fattezze demoniache che trovano vita nell'oscurità stessa e terrorizzano gli esseri umani dall'alba dei tempi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2020 ⏰

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