𝐁𝐀𝐖𝐋𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐔𝐓

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Continuava a negare t/n, di sentire la mancanza di quelle carezze, di quelle parole, del contatto di colui che  aveva amato e che allo stesso tempo l'aveva distrutta, perché nei momenti in cui era più vulnerabile, non ha perso tempo ad approfittar...

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Continuava a negare t/n, di sentire la mancanza di quelle carezze, di quelle parole, del contatto di colui che  aveva amato e che allo stesso tempo l'aveva distrutta, perché nei momenti in cui era più vulnerabile, non ha perso tempo ad approfittare della sua debolezza.

Come al solito ci ricascava sempre, compariva quando meno se lo aspettava, e quando lui ne aveva bisogno lei c'era, quando lei aveva bisogno di lui, non c'era mai.
Eppure ci ricascava, diceva che quella era l'ultima volta, diceva che quelle parole non la toccavano neanche un po ', eppure, in cuor suo sapeva che ci sarebbe ricascata, eppure lui trovava sempre un motivo per farla tornare da lui. Perché per lei non c'era nessun altro, ma per lui non era così.

Lui non aveva regole, si poteva permettere quello che voleva e quando voleva. Le sue parole dolci ammaliavano chiunque, e neanche lo faceva apposta, era una cosa inevitabile. Ma a lui bastava una sera, una notte, per lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti, bastava quel poco che lo facesse sentire vivo, a lui bastava questo.

Ma lei no, lei voleva di più di qualche notte, voleva di più di qualche parolina dolce, a lei non bastava, quindi chiedeva di più, ma spesso non faceva neanche in tempo a chiederlo, che lui era già sparito. È sempre stato così per loro due.
Avevano due progetti diversi, due vite diverse, due caratteri diversi, eppure il modo di stare insieme lo trovavano sempre, ma lui se ne andava prima che t/n poteva dire una parola, per poi ritornare quando gli girava.

Però t/n ci stava male, perché sapeva di meritare molto di più, ma non poteva farci niente, lei era fatta per lui, ma lui non era fatto per lei. Si sentiva una stupida, perché per tutto quel tempo si accontentava di ciò che andava bene a lui, poteva solo lasciarsi andare ai ricordi, e costruire qualcosa di concreto solo nella sua testa.

Qualcosa cambiò solo una volta, quando lei, esasperata, pregava a lui di non tornare più, in preda al suo vizio peggiore.

Dopo una serata davanti al bancone di un locale, stavano ritornando a casa, lei tra le braccia di lui, quando ormai per la strada non ci sono altro che i malcapitati che si porta dietro chi l'alcol lo regge poco, proprio come loro. Per lei era l'unico momento dove poter intrattenere una conversazione un po 'più "seria e adulta" con lui. Non si sa con quale coraggio, molto probabilmente dettato dall'alcol, t/n parlò.
"Senti Light, ma tu mi ami?"
"Ma dai t/n, lo sai bene che io ti-"
"No perché sai, io ti amo più della mia stessa vita, e ti sto sempre ad aspettare, ma tu non arrivi mai come si deve, mi lasci dopo un giorno , e ritorni chissà quando. Io non ce la faccio più, ho bisogno di risposte, perché di domande nella mia testa me ne sono fatte fin troppe.
Quindi ti prego, la prossima volta non mi venire a cercare per una notte e basta, perché io non riesco a sopportare di starti lontana per tanto tempo, e vederti una volta ogni tanto per fare quello che vuoi tu non mi va giù ... "
In quel momento t/n si rese conto che l'aveva fatto davvero. Aveva buttato fuori tutto quello che aveva dentro da tanto, troppo, tempo. Il suo viso si fece rosso, le lacrime cominciavano gradualmente a scendere sul suo viso, a causa del fatto che per tutto quel tempo aveva parlato senza fermarsi di un argomento che voleva tirar fuori da tantissimo tempo, ma che non aveva mai avuto il coraggio di tirar fuori. Per paura della sua reazione la ragazza abbassò la testa e strinse i pugni, le lacrime continuavano intanto a farsi strada sul suo viso.
Raccolse le ultime forze e concluse il suo discorso, aspettando una risposta concreta da parte di lui.

"Preferisco che tu te ne vada però senza ritornare, non riesco a gestire la situazione da sola, stavolta davvero io non-"

Il ragazzo davanti a lei premette le sue labbra sulle sue, come se nulla fosse stato.
Una parte di lei continuava a dirle di respingere il bacio, l'altra, ormai era completamente assopita dall'alcol, e aveva usato le sue ultime forze per formulare un discorso di senso compiuto. L'unico suo desiderio in quel momento era un contatto, qualcosa che la facesse sentire al sicuro, non importa da chi. Light decise di accompagnarla al suo appartamento, lei era come stregata dal suo tocco, e come ogni volta alla fine si lasciò andare.
Era come se non fosse successo niente, come se lei quella sera non avesse detto una parola, come se lui già sapesse nonostante tutto, che lei sarebbe tornata da lui.

La mattina dopo t/n si svegliò scossa e confusa dopo la nottata appena trascorsa. Pian piano iniziò a ricordare quanto successo. Era incredula per aver trovato il coraggio di parlare in quel modo all'uomo per cui da tanto tempo era completamente persa, e in qualche modo si complimentava con la sua stessa ubriaca, per aver finalmente trovato il coraggio di parlare.
Al tempo stesso si malediva, perché Light se n'era andato, come ogni volta, e la sua parte emotiva aveva preso il sopravvento.
Anche questa volta c'era ricaduta, aveva bisogno di un contatto, e in quel momento, come in tutti gli altri, Light era l'unica persona che poteva, il problema era il dopo. Si rese conto di essere più fragile di quel che pensava, e si rese conto di quanto quel ragazzo potesse un'influenza su di lei, tanto da ripensare seriamente ai tempi in cui erano insieme come i più belli e spensierati della sua vita, e quando improvvisamente si accorse del l'esatto contrario, si sentiva ancora più stupida di quanto non lo pensasse prima.

Non cosa sapeva fare, non sapeva se Light sarebbe ritornato, non sapeva che reazione avrebbe avuto nel caso si fosse ripresentato alla sua porta.
Questi dubbi la portarono a fare delle ipotesi su come sarebbe andata la situazione,
la prima ipotesi fu: Light ritorna, e cado di nuovo tra le sue braccia, in quel caso, sarebbe tornata ad essere la sua vita di sempre, dove lei c ' era sempre per lui e lui mai per lei.
L'altra ipotesi fatta da t/n fu: Light ritorna, ma riesco a prendere in mano la situazione, lo convinco a lasciare la mia vita e MI convinco a non essere un perfetto zerbino.
Terza, ed ultima ipotesi: Light non ritorna, e provo a rifarmi una vita lontano da lui.

I mesi passarono, Light non si ripresentò, e t/n fece nuove conoscenze, ebbe anche qualche storiella, nulla di serio, con altri ragazzi. Il problema era che tutto le ricordava lui, dal più piccolo particolare alle frasi che qualcun altro ripeteva, ma che diceva spesso Light.
Finché un giorno, in una solita serata con dei suoi amici, mentre la ragazza portava il suo cocktail al tavolo, si scontrò con qualcuno.
Era un ragazzo vestito con una semplice maglietta con scollo a V, e dei jeans neri, in quel momento sentì provenire da quella persona un odore, anzi, un profumo abbastanza familiare, non ebbe il coraggio di alzare la testa perché non aveva più dubbi dopo aver sentito la voce del ragazzo, "Scusami non volevo, è stata colpa mia!", quelle parole dette in tono scherzoso rimbombavano nella testa di t/n, coprendo la musica di sottofondo e il caos circostante, era lui. Era davanti a lei, la c/c alzò il capo e lo vide, era sempre il solito, come lei l'aveva lasciato.
Passarono i secondi e la ragazza non aveva intenzione di staccare gli occhi da lui, con quando il castano interruppe il silenzio che si era creato in quel momento.

"Scusami, ci conosciamo?"

Se n'era dimenticato. Si era dimenticato della sua esistenza, si sentì come se il mondo attorno a lei si fosse frantumato in mille pezzi, tutti i tentativi che aveva fatto per poter andare avanti sono stati completamente vani. Era mai possibile che un semplice ragazzo potesse avere tanto effetto su di lei? Ed era realmente possibile che Light si dimenticasse completamente della sua esistenza?

Mal di testa. Era l'unica cosa che la ragazza sentiva, la musica nel locale continuava a rimbombare nelle sue orecchie, le parole delle persone accanto a lei diventarono un leggero sottofondo. Con la testa abbassata uscì lentamente dal locale. "Dovrei fare qualcosa per questo mal di testa eh?" si disse tra sè e sè.



























I did it.
Sto pubblicando qualcosa, so che non è il massimo, ma sono sicura che migliorerò col tempo. 
Comunque, per la "storia d'amore" tra t/n e Light mi sono ispirata alla relazione tra Misato e Kaji in Neon Genesis Evangelion (che se non avete visto, vi invito a recuperare, nonostante non sia un'opera per tutti).
Per chiunque se lo stesse chiedendo, no, non ci saranno altri capitoli di questa storia perché sono incapace di scrivere finali decenti, quindi vi accontenterete di questo "finale" molto misterioso.
Dove è finita t/n? È tornata a casa? Si è buttata in mare? Mi dispiace ma non lo scopriremo mai.
Detto questo ringrazio chiunque sia arrivato a questo punto e alla prossima <33

-aura

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