Mi chi--amo Ether, sono nato 45 anni fa da una coppia di "umani", cui mi fa ribrezzo solamente chiamarli così. Io sono un Genasi: un discendente di un Genio elementale dell'aria. A quanto pare nel mio albero genealogico c'erano dei Geni dell'aria che hanno purtroppo perso il retaggio elementale durante le generazioni intermedie, quando sono nato, la forza elementale che prima era assopita, adesso si era risvegliata dando alla luce me. Considerato per gli "umani": feccia, buono a nulla e solo uno sgorbio. Venni abbandonato nei pressi dei picchi perduti, senza neanche un minimo riparo dal freddo e dalle intemperie. Fortunatamente, dopo poche ore, stava passando di lì un pellegrino vestito quasi come un sacerdote. ricordo solo quel momento, tra i suoi vestiti che gli coprivano un po' il volto, i suoi occhi si erano come illuminati nel vedermi; mi raccolse immediatamente, mi portò a casa sua e mi trattò come un figlio. La sua casa era ubicata proprio sui picchi perduti, mi tenne sempre al sicuro da ogni pericolo. Clerin era il suo nome, quello che sembrava un elfo, ma in realtà era anch'esso considerato un ripudio dagli umani; aveva circa 60 anni. Durante tutta la sua vita aveva studiato l'arte clericale di Silvanus il dio della natura. Questo non lo fermò da apprendere anche altri tipi di magie. Clerin si impose un obiettivo, che ha rispettato fino alla sua morte, quello di preservare la vita in tutte le sue forme, nonostante questo abbia portato a salvare degli "umani". Difatti lui era un chierico della tomba, combatteva contro i non morti e li estirpava da questo mondo, un po' come si fa con le erbacce. Per i miei primi dieci anni infatti mi insegnò tutto quello che c'era da sapere sui non morti. imparai molte cose, soprattutto ad apprendere bene le condizioni di vita in montagna visto che abitavamo lì. Clerin ormai anziano, decise che era arrivato il momento di trasferirci in città, in particolare a Waterdeep, comprò una piccola casa, ma per noi era più che abbastanza. io ero ancora piccolo e mi fidavo solo di lui, ecco perché la mia infanzia non fu delle più semplici. ignoravo ogni tipo di persona, non davo confidenza a nessuno tranne che a Clerin. un giorno, mi ricordo come fosse passato un dì, uscimmo per raccogliere qualche oggetto che serviva a Clerin, in una foresta poco lontana da Waterdeep. entrammo nella foresta verso il mezzodì, non ci mise molto a fare sera. sapevamo come comportarci ma quella volta non sapevamo cosa ci aspettasse. sentimmo dei rumori provenire verso sud, poco dopo ci ritrovammo circondati da ogni tipo di creatura, erano assetati di sangue, rimasi immobile in quell'istante, ero come paralizzato. Clerin capì immediatamente la situazione e iniziò a dare colpo su colpo, uno dopo l'altro, ne aveva uccisi molti, ma ne rimanevano altrettanti. purtroppo la sua forza non bastava e mentre mi proteggeva, io lo guardavo, ancora scioccato da quello che stava succedendo, vidi Clerin, MIO PADRE, cadere davanti a me, inutile dire che fu un colpo al cuore. caddi in ginocchio di fronte a lui, incapacitato. in quel preciso istante, un gruppo di circa 15 persone, di primo occhio sembravano cacciatori; iniziarono a scagliare frecce su frecce, non rimase più nessuno. io ero ancora a terra, a guardare quello che era il corpo di mio padre, ucciso da creature immonde. i cacciatori mi videro; ero un bambino, nulla di più. uno di loro si presentò a me con il nome di Giulian DragonSlayer. io diffidente cercai di scappare dopo tutto quello che era successo, ma sempre lui mi si parò davanti, mi prese per mano, in quel momento mi calmai, aveva un non so ché di rassicurante. mi portarono in un piccolo villaggio poco fuori la foresta. questo era un villaggio di cacciatori addestrati per situazioni del genere, avvisati dai loro acutissimi sensi, si erano precipitati ad uccidere quei mostri, ma purtroppo, non fecero in tempo. mi accudirono per molto tempo, quasi come fossi uno di loro. era la seconda volta che perdevo qualcuno, questa però era molto più dura. mi addestrarono per 20 anni circa, imparai ad usare l'arco e la spada; ma una cosa non avevo dimenticato, cioè preservare la vita, dal primo giorno che ho messo piede lì dentro mi sono prefissato una cosa: l'obiettivo di mio padre, doveva diventare il mio. questo incontro mi insegnò una cosa: avevo imparato a fidarmi delle persone, e avevo capito chi era buono e chi invece no. all'età di circa 35 anni, me ne andai dal villaggio, la prima cosa fu andare nella mia vecchia casa a Waterdeep, rimasi lì per un po', poi decisi di andare via per diventare più forte e dedicarmi di più alla caccia. in circa 5 anni di esplorazioni incontrai gente, esplorai città, villaggi e campagne, ma soprattutto uccisi moltissimi non morti, più precisamente 159 tra zombie, scheletri e altri immondi. dopo questi 5 anni, alla veneranda età di 45, ho deciso di tornare a Waterdeep, per godermi la città. come sospettavo molte persone mi guardavano con indifferenza ma ormai avevo capito che era meglio lasciar perdere persone del genere. c'era una taverna in città, che amavo molto frequentare, era calda e accogliente, niente male per chi cerca un po' di tranquillità e una bella birra fresca. il mio incontro con il taverniere lo definirei forse uno dei migliori della mia vita. scoprimmo che avevamo molte cose in comune, Durnan mi disse di chiamarsi. parlammo molto e scoprì che anche lui ripudiava ogni forma di razzismo e di ingiustizia, mi disse che era un grande avventuriero. rimasi quasi affascinato dalle sue storie. mi recavo in taverna tutte le sere ormai, o per scolarci una bella birra o per sentire alcune sue storie, alle volte entrambi. imparai anche che forse non tutti gli umani alla fine sono così cattivi. qualche giorno fa mi ha raccontato di una sfida che fece quando era più giovane, che sia arrivato il tempo di mettermi in gioco?
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La storia di Ether
FantasyUn breve racconto fantasy basato sulla lore di D&D, la storia di Ether fino ai suoi 45 anni