Capitolo 13

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Capitolo 13.

Intanto, Arvid aveva ricevuto la lettera di Volstagg e vedendo Loki dormire dopo avergli dato un bella dose di pozione calmante prese con sé il bambino lasciando la stanza.

Aveva fatto sellare il suo destriero per raggiungere Asgard e si era messo in viaggio tenendo ben protetto il piccolo contro il suo corpo.

Volstagg lo stava aspettando nelle stalle del palazzo. Dopo alcune ore a cavallo raggiunse il palazzo di Asgard. Condusse il destriero fino alla stalla e solo dopo scese tenendo stretto il piccolo che dormiva profondamente: «Volstagg...»

«Ciao, Arvid»

«Ciao. Le cose non vanno bene, vero?» chiese lui accennando un sorriso.

«Sono mai andate bene per caso?» gli domandò lui a sua volta.

«No. Per venire qui ho dovuto sedare loki e ordinare a delle guardie di restare davanti alla porta per proteggerlo oltre ad aver fatto entrare Fenrir nella sua stanza»

«Thor sta dando i numeri» ammise lui dandogli una pacca su la spalla.

Arvid si morse il labbro dicendo: «Non oso immaginare quando scopre del bambino»

«Nemmeno io. Dai, seguimi» disse lui guidandolo verso il palazzo per poi aggiungere: «Ti porto nella sala di Frigga. Ti ricordi di lei?»

«Certo che mi ricordo. Lei è stata molto gentile con Loki quando sono venuti a prendere Thor» ammise lui senza giri di parole.

Arrivati a destinazione, Volstagg, bussò alla porta della stanza.

Frigga sentendo bussare andò ad aprire sorridendo facendosi da parte per farli entrare.

«Perdonatemi se non m'inchino davanti a voi, maestà. Ma ho con me lui e non posso lasciarlo andare» ammise imbarazzato mostrandole il fagotto tra le sue braccia.

«Non preoccuparti, ma perchè sei qui? Volstagg, l'hai fatto venire tu?» chiese la donna perplessa.

Volstagg arrossì imbarazzato ammettendo: «Mi dispiace per non avervi avvisata prima, però, l'ho trovata la cosa più giusta da fare»

«Hai fatto bene» disse lei sorridendo guardando il fagotto tra le braccia del ragazzo: «Quindi lui è il principino ch è stato rifiutato?»

Arvid annuì per poi annuire dicendo: «Pensavo di lasciarlo a voi. Su Sakaar è pericoloso con il mio sovrano che lo rifiutava»

«Beh, non è che Sakaar sia sicuro a prescindere» constatò il ragazzo senza pensarci due volte.

«Non lo è visto tutte le volte che provano a uccidere Loki» disse lui seriamente.

«Perchè non l'hai portato con te?» chiese lei guardandolo preoccupata.

«Ho dovuto sedarlo prchè stava dando di matto alla vista del bambino. Ha gli occhi di vostro figlio e quelli lo feriscono ancora di più» ammise lui senza pensarci due volte.

«Posso?» gli chiese Volstagg indicando il bambino tra le sue braccia.

«Tu hai più esperienza di me come del resto la vostra regina» ammise lui sorridendo imbarazzato.

Volstagg prese in braccio quella piccola creatura stringendola delicatamente al petto. La scena era quasi ridicola nel vedere un uomo grande e grosso con un piccolo fagotto.

«Cosa facciamo adesso?» chiese lui perplesso massaggiandosi le braccia.

Frigga osservò la scena dicendo: «Aspettiamo. Sono certa che Thor verrà a breve per parlare o quanto meno per sfogarsi»

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