ticci toby.

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Erano più o meno due anni che servivi l'operatore. Due anni che avevi commesso un omicidio.

Due anni che vivevi l'inferno.

L'uomo alto ti aveva presa con sé dopo che tu uccidesti il tuo patrigno. La tua famiglia ti aveva abbandonata in una casa famiglia quando eri davvero molto piccola e quest'uomo vedovo ti prese sotto la sua tutela.

Pensavi che sarebbe stato come un padre per te e che finalmente avresti potuto avere una famiglia ma i tuoi sogni si spezzarono come niente nel giro di qualche mese, quando le cose cominciavano a precipitare.

Abusi, maltrattamenti, lividi.
Rricordi tutto come se fosse ieri, nonostante fossero passati 10 anni da quel momento.
Avevi 16 anni quando gli spaccasti un martello in testa, ponendo fine alla sua futile vita.

Nonostante il momento di rabbia intensa che ti aveva spinto a compiere quel gesto estremo, ti sentisti davvero in colpa, tant'è che decidesti di suicidarti.
Non avevi i sensi di colpa per averlo ucciso perché credevi di aver fatto un piacere all'umanità. Ti sentivi in colpa per esserti sporcata le mani, non era una cosa facile da digerire.

Ma l'operatore arrivò prima.
Con o senza il tuo consenso, ti prese con lui trasformandoti in una delle sue marionette che tutti chiamano "proxy", quasi come se volessero addolcire il ruolo dello schiavo legato a quel nome.

Ce n'erano altre al di fuori di te, ma non ti era permesso vederle e quelle che conoscevi di persona erano Masky, Hoodie e Toby.
L'Operatore assegnava compiti misteriosi ai primi due che a quanto ne sapevi collaboravano insieme ed erano un bel duo.

Tu invece eri finita con Toby, non dava fastidio durante le missioni e non ti rivolgeva nemmeno la parola se non per dirti cose fondamentali, e a te stava bene così.

Non ti importava instaurare un rapporto con lui, l'importante era restare viva.
Si, dopo che provasti a suicidarti e lo Slenderman ti prese con se, ti sei concessa una seconda possibilità.
D'altronde tutti la meritano, no?

Lui uccideva, tu ti assicurarvi di coprire bene le tracce.
Non avresti ucciso di nuovo per nulla al mondo, lasciavi che Toby facesse il "lavoro sporco" al posto tuo. Non avresti retto un'altra morte sulla coscienza.

Al di là di questo, ecco cosa successe veramente due anni fa.
Ancora oggi non conosci il motivo, ma cominciasti a guardare Toby sotto un altro aspetto: ti  intrigava.
Forse erano i suoi sfuggenti occhi castani che teneva sempre sotto quegli orrendi occhiali arancio, oppure forse era il suo carattere apatico, menefreghista e misterioso che ti attraeva.

Beh, non c'era nemmeno da escludere che forse era anche perché una volta si ferì e, nel momento in cui alzò leggermente la felpa per controllare com'era messo, sbavasti come un cane nel vedere i suoi addominali ben delineati dal continuo allenamento tra i boschi.

Comunque sia la ragione, Ticci Toby ti incuriosiva ma avevi già scartato l'idea di conoscerlo meglio.
Durante le missioni, non potevate parlare o c'era un alto rischio che vi scoprissero. Nella Slender mansion se ne stava per fatti suoi nella foresta o in camera sua e non lo incrociavi nemmeno per sbaglio.
Insomma era impossibile per te avvicinarti a lui. O almeno così credevi.

Eri nella Slender mansion, sedevi accanto a Jane e Zerø. Erano le due con cui avevi più "legato" e a cui avevo concesso un minimo di confidenza.

Era sabato e nessuno aveva mai compiti da svolgere, così vi radunavate in salotto a fare baldoria. Lo Slenderman era sempre misteriosamente fuori quella giornata quindi la cosa non creava problemi.

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