QUALCHE GIORNO PRIMA...

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Era un giorno qualunque, freddo come il mio cuore, triste come la mia anima, grigio come la cenere che muore sofferente dalla mia sigaretta. Mi svegliai con molta poca voglia di affrontare la giornata, mi misi una camicia color morte e sopra un maglione di un tessuto morbido e pungente che mi fece pensare a quella povera pecora che qualcuno per pochi euro decise di privarla della sua unica protezione, per fabbricare uno stupido maglione per una stupida persona come me... lasciai perdere e mi ricordai che era troppo tardi per perdermi in queste paranoie. Entrai con molta fretta in macchina e mia madre mi ricordò quanto stessi facendo tardi dicendomi di non fare lo stesso errore in futuro (spoiler: accadde altre centinaia di volte), scesi dalla macchina e corsi in aula 6 dove mi aspettavano i miei compagni concentrati ad ascoltare la professoressa di storia dell' arte che appena mi vide e mi invitò a sedermi il più velocemente possibile, lo feci senza pensarci su e con molta discretezza mi infilai le airpods in modo tale che nessuno mi potesse vedere e passai le successive due ore con le braccia conserte con sopra poggiata delicatamente la mia testa che ad ogni sguardo sfuggente dei professori annuiva con molta convinzione, quando in realtà ero persa tra i miei pensieri con di sottofondo la nona sinfonia di Beethoven. Finalmente arrivò la ricreazione, controllai il cellulare, era Marta mi diceva di raggiungerla al piano superiore poiché mi doveva fare una proposta, eseguì gli ordini, mi vide ci abbracciamo e mi disse se qualche giorno dopo avessi voluta accompagnarla ad una riunione, ovviamente le dissi di sì. Tornai in classe molto felice della proposta ma ignara di tutto quello che mi potesse accadere nei giorni successivi...

QUEL MALEDETTO FILO ROSSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora