Coward Montablanc

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𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆𝒅, 𝒃𝒖𝒕 𝒊𝒕 𝒊𝒔 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒚





«Sai cosa ti dico? Dovremmo fare un gioco! O qualcosa del genere. »Esclamò Beomgyu, nel più completo imbarazzo, dopo quasi venti minuti di silenzio che aveva speso nell'osservare il via vai di macchine che non smettevano mai di sfrecciare in quella stradina di periferia.

Taehyun alzò la testa, mettendolo immediatamente a disagio e ci mancò poco a che si facesse sfuggire qualche strano verso sorpreso.

In realtà non era il suo sguardo a renderlo nervoso, non quanto l'ansia di fare qualche stupidaggine. Taehyun non era mai stato un tipo capace di intimorire davvero qualcuno, non era affatto nella sua indole, o almeno era quello che il giovane Beomgyu aveva captato con le sue grandi doti di osservazione, - almeno questo era ciò che pensava lui, Hueningkai l ' aveva sempre atichettato come un grandissimo idiota che perdeva facilmente la concentrazione e con una grande capacità di dissociarsi dall'ambiente circostante -. In una situazione normale, il moro, infatti, avrebbe riempito l'aria di parole, anche a caso, battute stupide, frasi fatte o robe infelici, ma era fin troppo imbarazzato dal silenzio del rosso per farlo. 

A ragione: Taehyun sembrava aver deciso di essere sentimentalmente interessato a lui e, poche settimane prima, la sua confessione l'aveva sconvolto per il suo pragmatismo. Si era avvicinato al tavolo laccato di verde della mensa comune, aveva richiamato l'attenzione del moro picchiettando semplicemente un dito sulla spalla e si era lasciato andare con un semplice "Mi piaci". 

Ed era altrettanto naturale che la sua reazione fosse stata una faccia talmente confusa da far strozzare Yeonjun con la sua amata gelitina alla frutta, gusto arancia per essere precisi. Quest'ultimo aveva portato il chiucchiaino con quella sostanza gelatinosa in bocca, l'aveva fatta scivolare giù per la gola, ma ecco che Taehyun / come se avesse detto la battuta del secolo / con quelle dannate parole, aveva fatto risalire tutto su quella pappetta gelatinosa. E poi fu tutto arancione.

Tornando indietro con la mente, si era reso conto che i segnali c'erano, e anche tutti, ma che, come sempre, era stato troppo ottuso per riconoscerli. Come quella volta che aveva deciso di passare tutto il pomeriggio con lui per spiegarli, l'ennesima volta, tutto il programma di geometria che Beomgyu non aveva nemmeno preso in considerazione, anzi, rimase sorpreso quando il minore gli sottolineò il fatto che l'intera classe fosse arrivata già al terzo capitolo quando il moro era estremamente convinto che il professore si fosse arbitrariamente fermato alla dodicesima pagina. Oppure quando si era offerto volontario per accompagnarlo a casa. O quando aveva deciso di aspettare il pullman con lui per due ore di fila / causa maltempo e malfunzionamento dei mezzi /. O addirittura quando aveva trovato i suoi giochi di parole .. divertenti? Non che fossero mirati a far davvero ridere, ma quella risata aveva lasciato spiazzato anche un tipo come Soobin, che di giochi di parole scadenti ne sapeva a pacchi. O quei tocchi delicati, quegli sguardi dedicati che più di una volta erano stati capaci di farlo inconsapevolmente rabbrividire. intera classe fosse arrivata già al terzo capitolo quando il moro era estremamente convinto che il professore si fosse arbitrariamente fermato alla dodicesima pagina. Oppure quando si era offerto volontario per accompagnarlo a casa. O quando aveva deciso di aspettare il pullman con lui per due ore di fila / causa maltempo e malfunzionamento dei mezzi /. O addirittura quando aveva trovato i suoi giochi di parole .. divertenti? Non che fossero mirati a far davvero ridere, ma quella risata aveva lasciato spiazzato anche un tipo come Soobin, che di giochi di parole scadenti ne sapeva a pacchi. O quei tocchi delicati, quegli sguardi dedicati che più di una volta erano stati capaci di farlo inconsapevolmente rabbrividire. intera classe fosse arrivata già al terzo capitolo quando il moro era estremamente convinto che il professore si fosse arbitrariamente fermato alla dodicesima pagina. Oppure quando si era offerto volontario per accompagnarlo a casa. O quando aveva deciso di aspettare il pullman con lui per due ore di fila / causa maltempo e malfunzionamento dei mezzi /. O addirittura quando aveva trovato i suoi giochi di parole .. divertenti? Non che fossero mirati a far davvero ridere, ma quella risata aveva lasciato spiazzato anche un tipo come Soobin, che di giochi di parole scadenti ne sapeva a pacchi. O quei tocchi delicati, quegli sguardi dedicati che più di una volta erano stati capaci di farlo inconsapevolmente rabbrividire.

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