Capitolo 4

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Fuori, un ramo di un albero solitario ondeggiò dolcemente nella brezza ed entrambe le ragazze lo sentirono.

Né Hope né Josie si mossero, si limitarono a fissarsi e ad aspettare che l'altra dicesse qualcosa per prima.

Per alcuni lunghi istanti, il tempo continuò felicemente senza di loro.

Alla fine, le labbra screpolate di Hope si aprirono, le sue spalle visibilmente tese. Il suo viso perde tutto il colore che le è rimasto, il sangue scorre molto, molto freddo e molto, troppo caldo tutto in una volta.

Non è questo quello che avrebbe voluto, solo poche ore prima? Che Josie per ricordasse il loro tempo insieme? Che ricordasse i momenti che hanno condiviso quando Josie non era veramente se stessa?

Non era questo quello che aveva implorato Josie in cucina?

Solo per ricordare ?

Eppure, ripensandoci ora, Hope non riesce a pensare a niente di peggio. Cosa penserà di lei il sifone, adesso? Riuscirà anche solo a guardare Hope senza vedere qualche pervertito disgustoso e vile al suo posto?

Anche se Hope potrebbe essere stata addormentata pochi minuti fa, ora è completamente sveglia.

"Josie ..." inizia, lentamente, il terrore e la disperazione scritti chiaramente sul suo viso.

Josie non le dà un secondo per spiegare, invitandosi nella stanza di Hope con le mani ancora infilate sotto i gomiti mentre cammina avanti e indietro.

Hope intravede le dita delicate dell'altra ragazza che tremano, e si chiede se anche Josie le vede, e se è il suo modo di cercare di nasconderle.

La sua mano sinistra è molto più stretta intorno al gomito dell'altra, come se stesse tenendo qualcosa nel palmo della mano. Hope non può dirlo completamente, però, e lei se ne dimentica quando Josie finalmente parla.

"Non sono riuscita a dormire molto ultimamente", le dice il sifone, le parole che arrivano così velocemente che si incontrano e si scontrano, il respiro è così caldo e superficiale che Hope si meraviglia, "ma ho fatto dei sogni, e ho pensato che fossero solo incubi, o qualcosa del genere , ma non lo sono. Non credo ... "

Si ferma e la sua schiena è rivolta a Hope da questo momento, ma non più. Si volta, gli occhi così grandi e bagnati che Hope non riesce a distogliere lo sguardo. Si dimentica quasi di chiudere la porta della sua stanza, ma riesce a chiuderla con un calcio dietro di lei.

"Non ho pensato davvero a niente, non fino a quello che è successo in cucina", continua Josie, ancora parlando così velocemente, ma la sua voce ora è calma e quasi ... timida. "E poi te ne sei andata e io sono andata a letto e tutto mi è tornato in mente."

Fanculo.

È il turno di Hope di parlare? Non sa cosa dire.

Come si scusa per questo? Come può mai far capire a Josie il modo in cui si era innamorata di Dark-Josie come una specie di animale impazzito e arrapato? Come può anche solo sperare di chiedere perdono all'altra ragazza?

"Josie", dice di nuovo, perché il nome di Josie è sempre stato facile per lei, facile per Hope quanto imparare a respirare, imparare a camminare. La sua lingua conosce la parola tanto quanto il suo nome. "Mi dispiace tanto ."

Ciò sembra sorprendere il sifone, che si fa beffe con occhi spalancati e allarmati.

" Ti dispiace?" chiede, un accenno di incredulità nella sua voce. Hope giura che il suo petto cede, giura che può sentire l'istante in cui il suo cuore smette di battere. " Non posso nemmeno iniziare a scusarmi."

Vuoi un amore che ti consuma (you want a love that consumes you) -Hosie-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora