The diamond of broken dreams

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Salve cari lettori, in via del tutto eccezionale oggi sono qui perché è giusto voi conosciate la storia di come sia nata mia figlia, di come lei abbia deciso di dedicare la sua nuova vita ai sogni ed alle ambizioni delle persone meritevoli.

Questa è una storia risalente a diversi anni fa, iniziò tutto con una piccola bambina affascinata dal lavoro del suo vecchio nonno che con mani esperte ed estrema precisione lavorava il vetro nella sua piccola bottega in una piccola viuzza di Murano. La piccola bambina affascinata da quel mestiere e da tutte quelle forme di vetro eleganti che il vecchio creava, decise che anche lei come il più grande sarebbe diventata una vetraia, anzi sarebbe diventata la vetraia più rinomata di tutta Murano. Avrebbe avuto file e file di clienti, avrebbe dato vita alle sculture più  maestose e preziose mai viste prima. Avrebbe reso suo nonno fiero di lei.

Così piena di buoni propositi ed un sogno da realizzare, già alla tenera età di dodici anni, supervisionata dal suo vecchio incominciò a creare piccole sculture dalla forma irregolare ed alquanto bruttine, ma l'anima ed il cuore che la giovane metteva in ogni piccola creazione era ciò che li rendeva speciali e belle agli occhi dei due vetrai, così speciali da prendere il posto sulle mensole delle opere più belle. Con il passare degli anni quelle mensole in legno situate nella piccola bottega si riempirono di tutte le creazioni della bambina pronte a testimoniare l'evoluzione della sua carriera, fino ad arrivare dopo anni a quel livello di perfezione tanto agognato.

Compiuti i 25 anni oramai la ragazza aveva preso pieno possesso della bottega di famiglia diventando, come da lei tanto sognato, una tra i più bravi vetrai tra Murano e Burano vincendo diversi premi e riconoscimenti. Avrebbe tanto voluto condividere il suo successo con il suo vecchio maestro che a causa di una malattia era venuto a mancare anni prima, ma lei sapeva che il nonno era fiero di lei e di come ha ereditato il mestiere che lui tanto amava.

La giovane ragazza riceveva spesso molte richieste su commissione, alcune erano bizzarre, altre sfarzose o imponenti, alcune complicate ed arzigogolate ma erano tutte straordinarie grazie all'impegno ed all'anima che lei metteva in ogni opera, ma uno in particolare poteva essere considerato come se fosse stato il suo vero cuore, anzi quella determinata richiesta a causa di vari avvenimenti aveva veramente preso posto del cuore pulsante della ragazza.

Tutto ebbe inizio da un campanello che tintinnava, una porta di legno che si apriva ed un giovane uomo sulla trentina che varcava la soglia della sua bottega. Quest'ultimo era vestito elegante, capelli ben curati e trasmetteva un'aria da ricco signore, sembrava schifato dal luogo che lo circondava essendo pieno di cianfrusaglie, a detta sua, ma questo non lo scoraggiò nell'avvicinarsi alla giovane ragazza ed a chiedergli di realizzare per lui un pezzo unico dalla bellezza impareggiabile che avrebbe regalato come pegno d'amore alla donna (avida) che voleva conquistare.

Gli commissionò un'opera a forma di cuore con le fattezze e sfaccettature di un diamante, voleva che sembrasse vero e che fosse magnifico, con gli intarsi che riflettessero la luce creando giochi di colore.

La giovane accettò di buon grado quella difficile commissione, un po' per orgoglio ed un po' per mettere le sue capacità alla prova. Così non appena il cliente usci dalla bottega la giovane ragazza mollò ciò che stava facendo per dedicare tutto il suo tempo e le sue energie nel progetto di quella nuova creazione. Passò giorno e notte nel migliorare, modificare e rifare dall'inizio il progetto cartaceo del diamante, studiò attentamente le sfaccettature di vari riferimenti trovati su internet, chiese persino ad un gioielliere, suo amico, di poter esaminare dal vivo un piccolo diamante ovviamente supervisionata dal proprietario, voleva che quell'opera mostrasse il suo talento e la sua passione nel suo lavoro.

Dopo tre-quattro giorni di ricerche, fogli scarabocchiati con bozzetti e scritte al lato la giovane vetraia giunse a realizzare il progetto finale, ora non doveva fare altro che accendere il forno, infilarsi i guanti pesanti, disporre su un tavolo in maniera ordinata le bozze e gli strumenti del mestiere e munirsi di tanta pazienza e precisione per realizzare quella sua futura opera d'arte.

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