La neve cadeva dal cielo e si posava sul bosco circostante: la (c/c) non riusciva staccare gli occhi dalla finestra, adorava vedere e studiare le particolarità di ogni fiocco di neve. <(t/c)-chan cosa stavamo dicendo?> chiese il polpo giallo notando la sua distrazione. Ormai si era abituata a veder i suoi compagni di classe che cercavano di accoltellare il prof mentre quest'ultimo spiegava: era venuta a conoscenza della verità sulla luna, ormai distrutta e da circa 3 mesi partecipava al piano di assassinio del distruttore ovvero korosensei, nonché insegnante della sua classe. <Stavamo parlando della Rift Valley, ovvero la profonda faglia che si è creata 8 milioni di anni fa in Africa in seguito ai numerosi terremoti ed eruzioni vulcaniche> rispose la ragazza con aria di superiorità mostrando un sorriso falso. <Molto bene (t/c)-chan ma smettila di distrarti, sennò dovrò parlare coi tuoi genitori> concluse korosensei con il suo tipico ghigno. Neanche finisse la frase che la ragazza era tornata a guardare la finestra: non le interessava la scuola, l'unica motivo per cui era in 3E era per il comportamento, molto spesso strafottente verso gli altri e disinteressato perennemente, non aveva passioni, interessi ecc, lei stessa si considerava una persona noiosa e priva di valori. Suonata la campanella la (c/c) si stava recando a casa quando una mano le prese il polso e si girò. <Che vuoi Karma?> chiese la ragazza con tono scocciato, voleva solo tornare a casa per finire degli anime, l'unica consolazione della sua vita. <Te ne vai già casa (T/n)?> chiese il rosso stringendo il polso femminile. <Primo non mi chiamare col mio nome, non siamo neanche amici, secondo anche se fosse? Non vedo il problema> rispose la ragazza gelando con lo sguardo il ragazzo mentre i fiocchi di neve si appoggiavano sui suoi capelli (c/c). <Calma tesoro, lo so che non mi resisti> disse tirandole il braccio per avvicinarsi a lei <Volevo solo "proporti" di venire con me> ribadì il ragazzo accarezzandole la guancia. <Intendevi obbligarmi vero?> chiese la ragazza sollevando un sopracciglio <E non mi toccare con le tue mani sudaticce, comunque è un no> concluse (T/n) staccandosi dal contatto per poi riprendere il cammino verso casa.
<Ah davvero pensi di andartene via così?> affermò il ragazzo con un sorriso diabolico per poi prenderla di peso e iniziare a correre nel bosco. <Ma che cazzo fai lasciami> sbraitò la ragazza dando dei pugni sulla schiena al ragazzo. Da quella posizione era impossibile per lei scappare, la teneva per i fianchi mettendo molta pressione nella presa in modo da non farla fuggire. <Dai manca poco tesoro> rispose sorridendo maliziosamente. Karma si fermò davanti ad un piccolo laghetto ghiacciato, fece scendere la ragazza dalla spalla mantenendo la presa su suoi fianchi. <wow molto bello, posso andarmene adesso?> chiese la ragazza scocciata. <Beh sempre se sai tornare indietro> rispose con un ghigno il rosso. Effettivamente si trovavano in un posto disperso nel boschetto dietro alla scuola, la (c/c) sbuffò sonoramente dopo essersi resa conto della situazione. Karma andò sul laghetto per poi tendere una mano in direzione della ragazza <Dai (T/n) cosa ti costa venire? Sei già qua ormai e non puoi tornare indietro> ammise. La ragazza sbuffò sonoramente per poi raggiungere il rosso sul ghiaccio, sfortunatamente perse l'equilibrio e cadde ma Karma riuscì a prenderla al volo evitando una brutta caduta. Il ragazzo approfittando della situazione fece più pressione sulla presa avvicinando i due corpi <In teoria adesso dovresti ringraziarmi> disse spostando una ciocca di capelli della ragazza dietro all'orecchio. (T/n) sorrise maliziosamente per poi avvicinarsi all'orecchio del ragazzo <Preferisco cadere piuttosto che stare tra le tue braccia> sussurrò per poi staccarsi dal contatto ma karma la tirò ancora di più a sé. <Dai (T/n)-chan smettila di fare così, lasciati andare> affermò per poi unire le sue labbra con quelle della (c/c). La ragazza appoggiò le mani sul petto del rosso per allontanarlo ma quando cercò di spingerlo non ci riuscì, le sue mani non rispondevano ad alcun comando e adesso sentiva che le gambe le stavano per cedere, cosa stava succedendo? Era come sei il suo corpo si rifiutasse di allontanarsi da quel contatto, perché? Non poteva mica essere attratta da uno come lui, esibizionista, prepotente, narcisista, testardo ecc. Però la (c/c) non riusciva a staccarsi da quel contatto, le labbra del ragazzo la facevano sentire amata, ben voluta, adorava quelle sensazioni, il corpo del ragazzo emetteva un calore non indifferente per quest'ultima. <Adesso non ti stacchi (T/n)-chan?> disse il ragazzo guardandola con aria di superiorità. La ragazza con ancora le labbra gonfie e le guance rosate baciò di nuovo il rosso dando inizio ad uno molto più passionale: le loro lingue iniziarono una danza sensuale, la neve gelida che entrava in contatto con i loro corpi si scioglieva per la troppa attrazione e passione creando una sensazione unica di goduria, le interiora della (c/c) si contorcevano dal piacere mai provato prima, voleva molto di più. La (c/c) stringeva ancora tra le mani la camicia del ragazzo che quest'ultimo sorrideva divertito dalla situazione; la ragazza che lo aveva sempre snobbato adesso era creta tra la sue mani. Quando si staccarono perché avevano finito l'ossigeno ancora un piccolo filo di saliva collegava le loro bocche, si guardarono negli occhi per svariati secondi per poi ricominciare a baciarsi di nuovo. <Mi piaci veramente (T/n) non solo fisicamente > affermò Karma staccandosi dal bacio. <Stai zitto baka e torna qua> disse la ragazza prendendo il suo viso tra le mani e baciarlo a stampo. <Neanch'io so il perché non mia sia staccata, quando ho cercato di spingerti via non ci sono riuscita, il mio corpo non rispondeva ai miei comandi. Mi sono resa conto che mi fai stare bene Karma, vorrei conoscerti meglio> disse la ragazza cercando di non scontrarsi con gli occhi ambrati del ragazzo per il troppo imbarazzo. <Finalmente l'hai ammesso tesoro> rispose il rosso per poi abbracciarla.
Nel mentre da dietro un albero c'era un noto polpo giallo che scattava delle foto alla coppia ghignando soddisfatto del suo lavoro.