INCUBI & RISATE

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L'incubo di Nico quella sera era diverso dagli altri, per la maggior parte riguardanti il Tartaro. Nico si trovava nella sala del trono degli dei che erano seduti sui rispettivi troni. Come sempre litigavano, ma non dei soliti sciocchi problemi da dei, parlavano di una questione molto importante a quanto pareva.
- E' troppo potente Ade, tu non te ne rendi conto ma il suo potere  potrebbe distruggere l'Olimpo!-  -E allora cosa pensi di fare? Ucciderla per impedire un guerra che mai avverrà?-Nico non capiva di cosa suo padre e il dio dei cieli discutessero - Padre, Ade ha  ragione, la ragazzina è innoqua e poi ha appena ritrovato il fratello, certo non lo lascerà di nuovo per inseguire una guerra senza senso- Nico non continuava a capire chi fosse la ragazzina che portava tanto scompiglio tra gli dei. La dea della sagezza perse la parola. - Afrodite, Bianca Di Angelo avrebbe vari motivi per scatenare la sua furia sugli dei-
Bianca. Stavano parlando di sua sorella. Nico non ci poteva credere, gli dei volevano sbarazzarzi di sua sorella. Credevano davvero che potesse causare una guerra? "E' solo un incubo,  un stupido incubo" si ripeteva ma sapeva che quella era la verità. "Svegliati, svegliati, svegliati!"
Nico era di nuovo nel l'infermiera del campo, sulla poltrona dove si era addormento con Bianca lì accanto a lui. Il filgio di Ade aveva il volto imperlato di sudore e trameva. Quando guardò l'orologio vide che erano già le undici del mattino, allora decise di svegliare anche Bianca ma lo avrebbe fatto a modo suo. Andò alla finestra e con un colpo secco tirò le tende dicendo - Sveglia sorellina, il sole è alto in cielo, gli uccellini cinguettano e...-  -Nico basta hai rotto!- disse Bianca con la voce ancora impastata di sonno. -In tutti questi anni non sei cambiata, eh?-  -Il lupo perde il pelo ma non il vizio- risponde la figlia di Ade in italiano. - Ora muoviti che ti faccio fare il giro del campo-  - Ma io ho fame!-  - Non fare la noiosa e poi tra meno di un ora ci sarà il pranzo perciò mettiti l'anima in pace - Bianca fece una smorfia ma si alzò con la velocità di un bradipo dal letto. Nico decise che non avrebbe detto nulla a Bianca guardo al sogno. Poco dopo i due fratelli stavano passeggiando per il campo. Nico le spiegava quando erano cambiate le cose da quando Percy aveva salvato l'Olimpo, due volte. Poi la portò alla capanna numero 13. Quando Bianca la vide fece una smorfia di disgusto -Nico cos'è quest'obbrobrio?-  -Come cos'è quest'obbrobrio?! È la capanna dei figli di Ade-  - Ma è tutta nera! Io non ci dormo in una casa nera no no!-  - Ti conviene scappare prima che ti prendo-  -Oh mamma...- Bianca incominciò a correre con il fratello alle calcagna. E correvano, si facevano le facciastre, ridevano  come due bambini dell'asilo,  ma a Nico andava bene così.  Al figlio della morte mancava poco per raggiungere la sorella, allora fece un salto in avanti e le atterrò sulla schiena. -Ah! Nico scendi dalla mia schiena!-  -Prima scusati per aver definito la nostra capanna un obbrobrio e forse scenderò da alla tua schiena-  - Mmh fammi pensare...no!- e detto questo prese Nico per le spalle e fecero i rotoloni nel il campo di fragole. Quando si fermarono Bianca incominciò a fare il solletico al fratello che intanto rideva come se non ci fosse un domani.-Bianca ti prego...basta...ti prego!-  -Va bene, va bene la smetto- Bianca si alzò da Nico che cercava di respirare normalmente. I due fratelli rimasero seduti nel prato a chiacchierare fino a quando non suonò la conchiglia per il pranzo. -Forza andiamo a mangiare ma questa volta al tavolo di Ade-  - Basta che non sia anche quello nero- Bianca e Nico scoppiarono a ridere. Il più piccolo mise un braccio intorno alla vita della sorella e anche lei fece lo stesso. E così si avviarono verso il padiglione per il pranzo.

il ritorno di una sorellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora