Lo strano caso del coniglietto scomparso

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Presente

"Papino, mi racconti la storia della buonanotte?" Chiese Rosie, abbracciando il suo coniglietto azzurro.

"Certo tesoro, che storia vuoi sentire?" Gli rispose John, rimboccandogli le coperte.

Lei s'illuminò subito, e John ebbe il presentimento di conoscere già la risposta.

"Lo strano caso del coniglietto scomparso!" Disse tutto d'un fiato, saltellando sul letto.

John guardò la piccola Rosie, accoccolata sotto le coperte, con i capelli che le ricadevano sulla fronte.

Doveva proprio decidersi a tagliarglieli, si disse. Solo che l'ultima volta non era andata proprio benissimo, e Sherlock gliel'aveva rinfacciato per quasi tre settimane.

John glieli spostò delicatamente dalla fronte. Aveva i capelli biondi della madre pensò, mentre gli occhi azzurri gli aveva presi da lui. Ma il carattere, quello l'aveva preso tutto da Sherlock, e di questo John, ne era ogni giorno più convinto.

"Ti piace proprio quella storia vero?"

"Si, è la mia preferita di quando ero piccola." Disse lei tutta sorridente.

"Ah giusto, perché adesso sei grande."

"Sherlock dice di si." Annuì decisa lei. "E lui ha sempre ragione."

John sentì una risata famigliare, e alzando gli occhi notò una figura, appoggiata allo stipite della porta. Sorrideva, con le braccia incrociate, e uno strofinaccio da cucina sulla spalla.

"E dimmi un po' visto che sei così grande, mi fai vedere quanti anni hai?"

Lei alzò la manina, alzando prima tre e poi quattro dita, sorridendo soddisfatta.

"E va bene, chiudi gli occhi allora..."

Lei obbedì, stringendo a sé il coniglietto.

"Tutto iniziò un piovoso giorno di settembre, nel salotto di Sherlock Holmes. Sherlock era intento a meditare seduto sul tappeto, circondato da vecchi ritagli di giornale, quando qualcuno bussò alla porta... "


1 anno prima


Sherlock sapeva già chi stava bussando alla porta, per questo non rispose.

"Sherlock, non ha sentito che stavo bussando?" Disse lei, entrando nella stanza con un vassoio in mano.

"Certo che l'ho sentita signora Hudson, stavo cercando di ignorarla." Rispose lui, con gli occhi ancora chiusi e la postura concentrata.

"Oh cielo, ma che cosa sta combinando con tutti questi giornali?" Esclamò meravigliata lei, appoggiando il the sul tavolino.

"Signora Hudson, sono troppo impegnato per intraprendere questa conversazione, quindi se non le dispiace..."

"Ero venuta a dirle che ha un cliente." Sbottò lei, vagamente infastidita.

"Un cliente?" Esclamò Sherlock, aprendo gli occhi.

"Si, proprio fuori dalla porta."

"Le avrò detto, approssimativamente 320 volte, di non far salire nessuno senza il mio permesso."

"Ma ha insistito tanto, ha detto che è un caso di grande importanza."

"Ah si?" Esclamò lui, improvvisamente interessato.

"Si, sembrava davvero preoccupato, quel pover uomo." Disse lei, con lo sguardo rammaricato.

"E va bene, lo faccia entrare."

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