II

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-Non proferiró parola, questo lo sai tu e lo so io, non voglio nemmeno venirci da quelli.

-Sabrina finiscila perfavore, non pretendo che tu vada lì e parli tutto il tempo ma non permetterti a non salutarli o non rispondere e davvero vedi poi.

Non parlo

*bussiamo alla porta*

una donna di mezza età viene ad aprirci, è accompagnata da suo, credo, marito alle spalle.

Lei finta bionda con taglio anni 50 e cerchietto tra i capelli con le punte girate dal phon verso l'esterno appena sulla spalla, ha anche un vestito bianco con un fiocco di raso in vita... mio dio ce ne vuole

l'uomo dietro almeno indossa una camicia e un pantalone di jeans ma è pelato.

ci accolgono in casa, ci fanno accomodare in un angolo del salotto.

-Bene, benvenute care, noi siamo i vostri vicini, mi chiamo Gabriella e lui è mio marito Emilio.

-Piacere io sono Amanda e lei è mia figlia Sabrina.

-Ah meravigliose ragazze, a proposito Emilio fai scendere nostra figlia perfavore

il marito si alza.

-Qui in casa nostra devo ripetere le cose dieci volte con mia figlia, non so come sia diventata così e pure noi le abbiamo insegnato tutto... ah questi figli.

-No tranquilla ti capisco perfettamente, non è una passeggiata nemmeno con Sabrina...

-AHAHA, volete uccidere noi mamme eh.

credo stesse scherzando con me ma ero troppo preoccupata dall'orologio a cucù sulla parete alle sue spalle.

d'un tratto la porta del salone si apre, entrano Emilio e...

-Bene, lei è nostra figlia Anna,ha 17 anni,saluta!

- ciao.

Sollevai la testa per guardarla, non penso di aver mai visto una ragazza con più stile del mio.

Rimango ferma a fissarla, ha i capelli neri come i miei ma la frangia e i due ciuffi laterali viola, abbiamo la stessa corporatura esile, lei ha gli occhi neri però.

-Anche Sabrina ha 17 anni wow siete coetanee, Sabrina saluta!

-Eh ciao.

-Mamma posso tornare sopra?!

-Anna ci sono ospiti non vedi!

-Eh allora? che devo fare?

-Allora fai venire Sabrina in camera tua.

-Okay vieni.

in altre occasioni non mi sarei mai mossa ma ne valeva la pena.

entrammo in camera

cominciai a guardarmi in torno, esera non dico uguale ma simile alla mia.

ci fu un silenzio imbarazzante

-Ti chiami Sabrina giusto?

annui col capo guardando per terra.

-a che scuola sei?

-all'artistico.

-anche io vado li, come se non si fosse capito.
disse stendendosi sul letto

-in che sezione ti hanno messa?

-nella I

- anche io sto nella I.

Non dissi nulla.

-perché non parli?

-cosa dovrei dire?

-Hai qualche problema per caso?

-No, nessuno.
in altre occasioni mi sarei messa a piangere ma non diedi soddisfazione.

Uscì dalla stanza senza dire nulla e scesi le scale velocemente, apri la porta dell'ingresso che era subito davanti le scale lasciando mia madre e quei due pazzi li seduti che mi guardavano.

Credo che mia madre mi abbia chiamata 2-3 volte, non ci feci caso anche perché lei sa che non puo' fare nulla quando sto così

Anna era bella non posso dire il contrario ma non sono un essere che puo' permettersi di parlare con le persone.

Io devo stare da sola anche perché non voglio rovinare altre vite, basta quella di mia madre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15, 2020 ⏰

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