Sì, dico a te. A te che hai giocato con la mia pazienza, con la mia anima. Io ti ho dato il mio cuore, e per un po' l'hai tenuto, poi te ne sei disfatto, non dicendomelo di persona, ma facendolo dire a un altro, ridendomi alle spalle con i tuoi amichetti, che stanno tutti chiusi in gruppo e di amici nuovi non se ne fanno, se ne hanno uno che conoscono bene, stanno solo con lui. Delle femmine non te ne è mai fregato niente, di me, delle mie amiche, poi ci implori di essere tue amiche. Da quel preciso giorno di seconda elementare, dopo il grande fatto ho iniziato ad odiarti, ma te te ne fregavi completamente. Quando durante l'intervallo leggevo "Harry Potter e il Calice di Fuoco" e tutti mi guardavano male, io stavolta me ne fregavo.
Dico pure a te. Il tuo amichetto, e anche te, mi avete spezzato. Insultavate me, chiamandomi pazza solo perché per scherzo quando la maestra aveva detto "scrivete" io l'avevo scritto, e insultavate il mio fandom. Poi io mi sono fatta catturare di nuovo dalla vostra trappola, e le scuole medie mi hanno salvato. Ora tu mi chiedi che ore sono, e io non ti ascolto, perché io, dopo tutto quello che mi hai fatto, rinnego la tua conoscenza. Forse non sai nemmeno cosa vuol dire "rinnego", hai la crisi da foglio bianco e chiedi al tuo amico di chiedere a me che ore sono, anche se il tuo secondo amico ha l'orologio. Poi io no ti rispondo e tu sbuffi. Ma fattela una domanda: perché? Cosa c'è sotto? Per te tanto è uguale, che ti frega di me? Poi siete tutti venuti con me alle medie, anche se volevate fare un'indirizzo diverso all'inizio. Ora io mi chiedo: come ho fatto ad essere attratta da voi, che dite che Percy Jackson non esiste, che fa schifo, che è inutile leggere se esistono i film. Ecco perché non esistono più fanboys: perché voi maschi vi sentite superiori, andate a visitare l'America ma non avete mai aperto un libro. Mi chiedete come faccio a leggere così tanto, ad inventarmi una storia ogni 20 secondi e a non avere tanti amici. Io adesso vi rispondo: Io gli amici ce l'ho e non siete voi, ce n'ho pochi ma buoni. Riesco a leggere così tanto perché la vita nel libro la preferisco a quella reale. Mi invento storie a raffica perché leggere ti fa venire voglia di scrivere, di inventare nuovi universi dove altra gente si può tuffare, come tu hai fatto con universi di altri. Adesso, in questo momento che sto scrivendo qui, su Wattpad, una piattaforma dove c'è tantissima gente come me mi rendo conto che "pazza" su questa app è perfettamente normale. Adesso, voi tre, drogati di calcio, tv e PlayStation, aprite Wattpad e capite che offendendo me, il mio fandom, avete offeso altri milioni di persone, e provate ad essere come noi.
Adesso invece dico a te, una ragazza ossessionata dai tre amichetti di prima, dal calcio e dalla sua compare. Ora, che non siete insieme alle medie, non sei niente, si vede. Invece alla maggior parte della gente piaccio io, non voi, che mi avete seguito solo per entrare nelle mie grazie, cosa che ovviamente non siete riusciti a fare, perché sarò debole, ma non mi arrendo facilmente. Mi difendo con le parole, l'arma più potente di tutte. Ora mi rivolgo a te, ruota di ricambio, perché lo sei, non negarlo. Quante bugie mi hai detto, quanto mi hai fatto patire. Adesso siamo alle medie, non è più il momento di bigliettini volanti, di poesie d'amore, lo capisci? Quando ho detto che tutti mi prendevano in giro, tu hai iniziato ad obbiettare. MA CHI TI HA DETTO NIENTE A TE! FATTI GLI AFFARI TUOI, CHE SE TI TIRAVO IN CAUSA ESPLODEVA LA CLASSE! Devi imparare a stare zitto quando non ti chiamano, a non sentirti sempre parte della conversazione. Quando ci hanno detto di cambiare i posti, tu ti sei messo di nuovo accanto ai tuoi amichetti, e quando, intelligentemente, hai detto che non vedevi la lavagna, hai sbuffato perché la prof. ti spostava. MA ALLORA STAI ZITTO! Imparerai? No. Io non avrei mai voluto conoscervi.
Non potete dire che quello che ho scritto non è vero, ragazzi con gli occhi ristretti dai videogiochi, dal computer, dai vostri unici amici. Non vi potete permettere di prendermi in giro, ed è per un miracolo che la maestra non lo sapeva, non avevo il coraggio di dirglielo. Ma quando si trattava di accusare me, sempre pronti a correre alla cattedra. Siete vivi per miracolo. Non avete idea di quello che mi avete fatto passare.
Ora la vita vi sbatterà tutto in faccia, come un conto non pagato, e non contate su di me. Io non vi salvo più.
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Random❛ 𝑰𝑻 - In questo libro posterò le mie e le vostre lettere di sfogo. ❜ ❛ 𝑬𝑵 - In this book I will post my and your letters of relief. ❜ @nnightmarw 2020