Sei mesi

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Alec scende le scale dell'aereo.
Finalmente a casa dopo sei mesi.
La missione in Corea del Nord era stata dura da affrontare, ma sapeva che c'era qualcuno che lo aspettava a casa e non voleva deludere chi gli voleva bene.

Appena messo piede in terra si guardò in torno sperando di trovare qualcuno con cui tornare a casa.
E poi lo vide, alla fine del suo campo visivo, sulla destra. C'era l'unico taxi rimasto libero.

Si precipitò all'interno, quasi correva, voleva tornare al più presto nella casa dove era cresciuto e voleva riabbracciare i suoi fratelli e i suoi genitori, infondo gli erano mancati anche loro.

Dopo un paio di ore in macchina, questa si fermò difronte a un portone.
Casa sua non era cambiata per niente, almeno all'esterno, era rimasta la casa imponente e in stile vittoriano in cui aveva passato tutta la sua infanzia.

Si fece coraggio, prese un grande respiro per fermare le mani che tremavano dall'agitazione.
Bussò alla porta e questa venne aperta.

Si senti solo un grido fortissimo
<< Papàaaaaaaaa>>
Con le lacrime agli occhi si abbassò per abbracciare suo figlio Max, aveva le lacrime agli occhi, era felicissimo di poter di nuovo tenere tra le braccia il suo bambino.

Dietro il piccolo, ecco che arrivava, abbastanza trafelato, il suo bellissimo marito. Gli era mancato così tanto.
Non facevano missioni separate da quando si erano conosciuti, ma ora c'era Max e fra poco, probabilmente, sarebbe arrivato un nuovo membro in famiglia.

Quando Alec e Magnus si guardarono negli occhi, entrambi si bloccarono per un momento sul posto, troppo emozionato per muovere anche soltanto un muscolo.
Alla fine fu Magnus a muoversi, era sempre lui a fare il primo passa: era stato lui a provarci fino allo sfinimento con Alec, mentre entrambi erano di base in Afghanistan, fino a che il più piccolo non gli concesse un appuntamento; era stato Magnus a iniziare il discorso "matrimonio", anche se era stato Alec a fare la vera e propria proposta; era stato sempre Magnus ad accettare il lavoro come analista per stare a casa con Max, dopo che aveva introdotto l'argomento "adozione" e avevano deciso di fare questo ulteriore passo.
E ora era Magnus a spostare leggermente di lato il figlio, per non fargli male, e a saltare in braccio al marito e a stringerlo così forte che ad Alec parve di non riuscire più a respirare; ma non gli importava, a sua volta Alec strinse forte l'uomo che gli aveva cambiato la vita per sempre.
Si strinsero per un tempo infinito, mentre Max abbracciava le loro gambe, si baciarono e si dissero quanto si amavano.

Alla fine Magnus si staccò dall'abbraccio, ma non lasciò mai la mano del marito, come ad assicurarsi fosse davvero a casa, finalmente.

Lo fece entrare in casa e si chiuse la porta alle spalle, per quella giornata aveva già dato abbastanza spettacolo, soprattutto visto che i loro vicini erano dei gran pettegoli.

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