satisfied | number one.

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La ricordi quella notte?

Non so in realtà quanto il mio gesto ti abbia fatto male o quanto ti abbia effettivamente lasciato la nostra relazione, ma so per certo di star scrivendo tutto questo perchè dopo mesi sono riuscito a capire di aver fatto la cosa giusta.
Io, Lee Chan, ho finalmente capito che il contrario dell'amore non è mai l'odio, ma l'indifferenza.

Ti ripetevo sempre che io a vivere mi sentivo obbligato, era come se non fossi altro che un qualcuno messo su questa terra giusto per riempire uno spazio vuoto. Ti dicevo sempre che pensavo fosse l'amore ad obbligarmi alla vita ed io, Soonyoung, volevo vivere perché eri tu che mi obbligavi all'amore.

C'erano ponti fragili che ci dividevano, ponti costruiti da parole che non pronunciavi e che potevo vedere sotto i miei passi stanchi. quel pomeriggio parlasti fin troppo e non riuscisti a mantener parola, spero tu ne abbia compreso il peso, perché cazzo Soonyoung, hai giocato col destino in modo così superficiale da non pensare alle conseguenze ed io me ne sarei dovuto accorgere. È per questo che siamo finiti così io e te, se avessi aperto gli occhi tempo prima probabilmente non saremmo diventati delebili, briciole del nostro stesso passato che hai calpestato senza un minimo di arguzia.

Quel mio gesto è stata solo una ripercussione data delle tue azioni.

Non ritornerei indietro alle gelidi notti di autunno, alla giornata di novembre dove i miei occhi hanno incontrato i tuoi per la prima volta lasciandomi attonito e con lo stomaco in subbuglio, siamo state delle anime di cristallo destinate a rompersi nella vibrazione del dolore che ci provocavamo amando.

La corda, il laccio, quel famoso filo rosso, pensavamo di aver trovato la nostra metà, dovevamo solo aspettare i vent'anni per averne la conferma eppure quel giorno ti scocciasti ed insoddisfatto, lasciasti l'eclissi di te nella mia stanza lasciandomi solo.
Quella camera non mi era mai sembrata così tanto buia e claustrofobica, smisi di ascoltare la mia stessa voce, iniziai ad urlare al vuoto cose senza senso ed a lasciare spazi bianchi in giro nella mia vita fino a che non realizzai che non aveva senso odiarti, sarebbe stato come amarti ancora.

Allo scoccare dei miei vent'anni il laccio comparve sul mio mignolo, avevamo sempre avuto ragione e per quanto io non volessi accettarlo i nostri fili combaciavano. c'era scritto il tuo nome sulla mia parte iniziale del filo, risi istericamente, me lo ricordo ancora.

Passarono giorni, forse settimane od addirittura mesi prima che ti decidessi a bussare la mia porta, non sembravi più lo stesso di prima, i tuoi occhi guardavano fissi verso il basso e soprattutto, quest'ultimi non formavano più le mezze lune di cui mi innamorai mesi prima, non sorridevi più. Mi mostrasti il mignolo ed io sorrisi beffardamente, eri pentito, tremavi, avevi paura perchè il tuo futuro senza di me non sarebbe stato altro che nero, il destino ci avevi scelti eppure io decisi di rimanere inappagato per tutta la vita.

La ricordi quella notte Soonyoung? Io ricordo tutto dei minimi dettagli, ogni tua singola parola ed ogni tuo singhiozzo. Mi pregasti di tornare, di non mandare tutto all'aria come avevi fatto tu e di cercare di aggiustare il destino, perchè vedere due anime gemelle lasciarsi fa male, ma vederne altrettante far finta di non conoscersi è ancora peggio.

Tu non avevi paura di perdermi di nuovo, avevi solo timore del senso di frustrazione che avresti sentito in un secondo momento e no Soonyoung, quella sera non ti ascoltai, camminai semplicemente verso la cucina lasciandoti davanti la soglia, presi delle forbici e le avvicinai al filo rossastro tagliandolo. Mi avvicinai alla porta e ti squadrai da capo a piedi mentre ti mostravo il filo spezzato.

" Non possiamo far finta di non conoscerci, questo è vero, ma solo perchè in realtà
io, Kwon Soonyoung, non ti ho mai conosciuto davvero. "

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